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Cuore e prevenzione: mai abbassare la guardia

Non è solo l’età ad esporre a un maggior rischio di patologie, ma anche il proprio profilo cardiovascolare

«È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento». Con questo geniale aforisma Woody Allen, attento alle cose terrene, cerca di metterci in guardia contro i rischi di una colesterolemia elevata. Dopo i periodi festivi è rituale il proposito di «farsi perdonare» dagli eccessi commessi a tavola cercando di rimettersi in forma. Una dieta equilibrata che privilegi frutta e verdura, proteine magre e cereali senza peraltro intaccare i piaceri culinari, un regolare esercizio fisico mirato al raggiungimento dei fatidici 10.000 passi al giorno, un sonno ristoratore e la gestione dello stress psichico legato alla ripresa delle attività lavorative sono gli obiettivi da perseguire.
Basta tutto ciò? «Se il nostro colesterolo, come dice Woody Allen, è elevato, la dieta aiuta ma non può essere sufficiente a portarci in una zona di sicurezza - ricorda Elio Staffiere, Responsabile del servizio di Cardiologia Casa di Cura San Francesco di Bergamo -. In tal caso il vostro medico, sulla scorta dei suggerimenti provenienti dalle linee guida internazionali, saprà consigliarvi e guidarvi all’interno delle molteplici possibilità terapeutiche oggi a nostra disposizione».
Da anni, infatti, le patologie che colpiscono il cuore sono la principale causa di decessi nella popolazione adulta. Per proteggere la salute cardiovascolare, oltre a modificare le abitudini scorrette (per esempio, svolgere una moderata attività fisica ed evitare di fumare), è quindi importante tenere sotto controllo, con cure adeguate, le malattie che possono far male al cuore. Capita, però, che molti pazienti non seguano correttamente le terapie prescritte o addirittura le abbandonino.

La prevenzione cardiovascolare nei pazienti oncologici

La prevenzione cardiovascolare non è un tema esclusivo dei soggetti sani, ma riguarda anche pazienti ammalati di gravi patologie come quelle tumorali. Da anni in Clinica San Francesco si eseguono valutazioni cardiologiche sul paziente oncologico atte a valutare un’accurata condizione cardiaca basale, durante e dopo il trattamento farmacologico. La complessità e la vastità di tale materia necessitano di professionisti formati e preparati, una sorta di specialità nella specialità: «La corretta gestione di questa problematica clinica ha dimostrato di prevenire la comparsa della tossicità cardiologica, di limitarne l’incidenza e di permettere una gestione adeguata, garantendo ai pazienti il mantenimento e la prosecuzione di terapie per loro fondamentali - prosegue Staffiere -. Non è un caso che le malattie cardiovascolari e tumorali condividano gli stessi fattori di rischio e, pertanto, un attento controllo degli stessi genera una virtuosa prevenzione cardio-oncologica».
Anche per i pazienti con aritmie cardiache la prevenzione di eventi cerebro-vascolari è di fondamentale importanza: «La conoscenza sull’uso delle terapie anticoagulanti e la loro attenta gestione è fondamentale - conclude Staffiere -. Grazie ad un team di professionisti dedicati alla Clinica San Francesco si possono ottenere risultati positivi anche in questo ambito».

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