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Domenica 25 Settembre 2022
Allergie nei bambini, riconoscerle e prevenirle con il test giusto
Sergio Clarizia, allergologo e specialista in Pediatria e Neonatologia, consulente del Centro Medico M.R. di Gorle dove è attivo un ambulatorio dedicato all’età pediatrica: «Diversi strumenti per individuare o escludere le cause allergiche»
Polvere, polline delle piante, ma anche alimenti e medicinali: sono questi gli allergeni più comuni che causano allergie ai bambini. I dati non scherzano: secondo i dati più recenti della Società Italiana di Allergologia e Immunologia pediatrica un bambino su tre sotto i 14 anni soffre almeno di un’allergia. Senza contare le allergie crociate, scatenate da cause apparentemente non correlate fra di loro, in particolare i pollini e gli alimenti di origine vegetale.
Come risolvere il problema? Seguendo un percorso diagnostico mirato per ogni diversa manifestazione clinica con l’obiettivo di individuare - o escludere - cause allergiche come conferma Sergio Clarizia, allergologo e specialista in Pediatria e Neonatologia, consulente del Centro Medico M.R. di Gorle dove è attivo un ambulatorio a misura di bambino, dedicato esclusivamente all’età pediatrica (0-18 anni).
Cosa è l’allergologia pediatrica?
«L’allergologia pediatrica è la branca della medicina che effettua test diagnostici (prick test) per le allergie cutanee e respiratorie e per le intolleranze alimentari sui più piccoli. Nei bambini sopra i 6 anni è anche possibile valutare la funzione respiratoria mediante la spirometria, un semplice esame che permette di capire precocemente se un soggetto allergico è anche asmatico»
Come capire se un bambino è allergico?
«I sintomi sono di varia natura e vanno dal fastidio agli occhi al prurito, dal naso chiuso all’arrossamento della pelle, fino alle eruzioni cutanee, sintomi di asma, epistassi e cefalee».
Perché le allergie nei bambini sono aumentate tanto negli ultimi anni?
«Per diversi fattori. Tra questi, i più comuni sono la predisposizione genetica e le condizioni ambientali. L’incidenza delle forme allergiche aumenta nei bambini che hanno la madre, il padre, o ambedue i genitori allergici. Inoltre, il cambiamento di alimentazione, zone climatiche, ambiente domestico, o un eccesso di condizioni igieniche sono in grado di influenzare la comparsa di allergia».
In cosa consiste la visita?
«Durante una visita allergologica pediatrica, poiché l’allergia può interessare diverse parti dell’organismo con sintomi a cute, apparato gastrointestinale o vie respiratorie, è molto importante che vengano prese in considerazione tutte le possibili diagnosi differenziali in modo da giungere precocemente a un’eventuale diagnosi di malattia allergica».
Come vengono diagnosticate le allergie?
«La visita allergologica pediatrica si avvale di diversi strumenti: si comincia con un’anamnesi accurata che consente di delineare un quadro con un esame obiettivo del piccolo paziente. Si valuta poi il test più indiato (prick test/prick by prick/spirometria). Ma non ci si deve limitare alla formulazione di una diagnosi: ci proponiamo di fornire ai genitori tutti gli strumenti necessari a comprendere, prevenire e curare le patologie dei loro figli. Nel caso l’iter diagnostico necessitasse di ulteriori approfondimenti, infatti, si consiglia l’indicazione all’esecuzione di esami ematici, visite specialistiche (otorinolaringoiatrica, dermatologica), esami strumentali (indagini radiologiche, polisonnografia, breath test) prenotabili in Ssn o in libera professione».
Un consiglio per i genitori?
«Evitare di prendere farmaci solo alla comparsa dei sintomi, come spesso capita soprattutto tra gli adulti. È importante invece stabilire con il proprio medico il piano di cura più adeguato e l’iter terapeutico da seguire per aiutare il bambino a stare bene costantemente».
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