Le aziende comunicano / Pianura
Martedì 29 Ottobre 2024
Affrontare il tema delle nuove povertà: donne, giovani e famiglie fragili
Fondazione della Comunità Bergamasca ha promosso sul territorio alcune progettualità per contrastare il fenomeno delle disuguaglianze e il tema delle nuove povertà. L’attenzione è rivolta specialmente a donne, giovani e famiglie fragili, evidenziando l’importanza del lavoro e dell’inclusione sociale come strumenti fondamentali per contrastare la marginalizzazione.
«La crescita delle diseguaglianze è un fenomeno che Fondazione della Comunità Bergamasca “leggeva” già tra le righe di tanti progetti candidati nei nostri diversi bandi e resosi ancora più evidente con la pandemia che nel 2020 ci ha colpito». – ci racconta Osvaldo Ranica, Presidente di Fondazione della Comunità Bergamasca.
Cosa fare, dunque, per contrastare, questa crescita? Mettere in azione politiche attive per l’occupazione e il sostegno e promuovere così l’uguaglianza e un futuro sostenibile per le fasce più vulnerabili della popolazione. Fondazione della Comunità Bergamasca lo ha fatto in sinergia con il “Programma di contrasto alla povertà” di Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Intesa Sanpaolo. Impegno già avviato nel 2021 con l’istituzione del Fondo Povertà e la nascita del relativo Comitato di gestione che vede la partecipazione di numerosi enti del nostro territorio.
Un percorso di co-programmazione e co-progettazione
In questo modo, si è messo in moto un percorso di co-progettazione con le istituzioni e le associazioni del territorio, dalla provincia ai comuni, dai servizi al lavoro alla direzione scolastica provinciale, e ancora, gli enti di terzo settore, la Caritas, il sistema della formazione professionale e Confindustria.
«Durante questo percorso si sono evidenziati alcuni bisogni emergenti: una crescente presenza di lavoratori poveri (in particolare donne), un preoccupante aumento dei giovanissimi che vivono situazioni di esclusione sociale e la presenza di molti adolescenti che manifestano segnali di povertà materiali, mettendo in evidenza così anche disparità territoriali». sottolinea Giuseppe Guerini, vicepresidente Fondazione della Comunità Bergamasca.
Un percorso che ha portato alla realizzazione di progetti provinciali per offrire opportunità di sviluppo ed emancipazione per contrastare la povertà lavorativa. «Il nostro compito – conclude Guerini – è stato quello di sollecitare l’attivazione dei soggetti territoriali impegnati nel contrasto alle povertà, intercettare le istanze del territorio, progettare e realizzare interventi calibrati sulle necessità reali delle persone e delle famiglie».
Progetto W.O.W.: contro gli ostacoli di genere
Dall’inizio dell’anno scorso, con il Consorzio Solco Città Aperta, è stato avviato il progetto W.O.W. (Women, Orientation and Work) con l’obiettivo di aiutare le donne che vivono condizioni di povertà, isolamento sociale, difficoltà familiari o economiche.
Rendere più facile per le donne cercare, trovare e mantenere un lavoro che sia adatto alle loro esigenze familiari e personali. Sono coinvolte nel progetto circa 60 donne, tra i 18 e i 50 anni (78% tra i 30 e i 49 anni, 68% di origine straniera e l’80% con figli). Sono di Dalmine, Romano di Lombardia, Isola Bergamasca e Treviglio e affrontano situazioni di difficoltà che rendono loro complicato entrare e restare nel mondo del lavoro. Attraverso corsi di formazione, esperienze di tirocinio e l’ottenimento della patente di guida, queste donne posso migliorare le loro competenze e la loro condizione, venendo, inoltre, a conoscenza di tutti quei servizi che possono utilizzarle a trovare il giusto equilibrio tra il lavoro e la vita familiare.
Ad oggi, sono stati attivati 26 corsi formativi, 4 corsi per la patente, 25 tirocini, e 6 donne hanno già trovato un’occupazione stabile.
Comunità 4x4: interventi sartoriali per famiglie in difficoltà
«Comunità 4x4 – Fare quadrato per far quadrare i conti!» è guidato dall’Associazione Formazione Professionale Patronato San Vincenzo e si concentra sull’aiutare famiglie che vivono in Valle Seriana (da Clusone ad Albino), Val Cavallina (da Trescore a Lovere), Valle Imagna e Valle Brembana. Attualmente, il progetto supporta 62 famiglie in difficoltà economica, ma l’obiettivo è coinvolgerne oltre 80. Circa la metà delle persone coinvolte ha perso il lavoro o non ha mai lavorato.
Il progetto offre corsi di formazione per migliorare le competenze professionali e opportunità di reinserimento nel mondo del lavoro, come tirocini e altre forme di supporto. Inoltre, per alcune famiglie, si stanno attivando alcune soluzioni personalizzate per ridurre il tempo di spostamento casa-lavoro, facilitando così la ricerca di un impiego.
«Le persone coinvolte in questo progetto stanno beneficando di progetti di formazione ‘sartoriali’ compatibili con la cura familiare; diverse, inoltre, sono le opportunità formative congiunte madri-figlie che si stanno rivelando importanti strumenti di emancipazione», aggiunge Guerini. Sono proprio questi “interventi sartoriali” l’innovazione di Comunità 4x4: tra questi, il servizio di babysitteraggio per permettere a 7 donne (di origine straniera e con figli piccoli) di poter contare su un aiuto mentre frequentano i corsi di formazione.
Orizzonti Futuri: prevenzione della povertà e della marginalità giovanile
Progetto guidato dalla Fondazione Opera Bonomelli Onlus e pensato per prevenire la povertà e l’emarginazione tra i giovani: “Orizzonti Futuri” attualmente coinvolge 27 tra ragazzi e ragazze di età compresa tra i 19 e i 27 anni. Molti sono di origine straniera, provenienti da Burkina Faso, Benin, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Somalia e Tunisia, e residenti a Bergamo, Seriate e Dalmine.
L’obiettivo è solo uno: aiutare questi giovani a trovare un lavoro stabile e dignitoso che permetta loro di costruire un futuro migliore. «Orizzonti Futuri” mette in campo percorsi di orientamento per progettare la propria vita, formazione professionale e possibili esperienze lavorative (grazie alla rete di imprese coinvolte nel progetto), oltre a supporto per trovare una casa. I risultati fino ad oggi: 15 giovani hanno un’occupazione stabile, mentre altri 14 sono in formazione (tirocinio) in due diversi ambiti, pulizie e manutenzione del verde.
Tra questi numeri ci sono i volti, le storie. Roberta, 26 anni, di Bergamo, conosce la vita di strada fin da giovanissima, arriva prima al dormitorio della Caritas e poi al Mantello di Torre Boldone. Trova la sua strada di riscatto con un corso di formazione, che la porta a un collocamento mirato. Ali (nome di fantasia), 36 anni, nigeriano sbarcato il Sicilia con la volontà di ottenere un lavoro: un percorso di formazione lo porta a esaudire i tuoi desideri e diventare saldatore.
Aspiefuture: inserimento lavorativo di persone con autismo
Il progetto Aspiefuture è pensato e progettato per aiutare giovani e adulti con autismo di livello 1 (o con caratteristiche simili) a trovare opportunità di lavoro e a costruire il proprio percorso di vita.
Dal settembre 2021, l’Associazione Spazio Autismo Aps, insieme alla Cooperativa Sociale SER.e N.A., ha avviato il progetto Aspiejob per formare 9 giovani adulti con autismo in ambito informatico per l’inserimento nel mondo del lavoro. Il 9 novembre 2023, è stato inaugurato il primo laboratorio per la digitalizzazione dei documenti cartacei del Comune di Orio al Serio (partner fondamentale di Aspiefuture), nel quale lavorano cinque ragazzi, tra i 20 e i 28 anni, che hanno sviluppato non solo competenze tecniche, ma anche relazionali. I ragazzi si occupano di dematerializzazione e digitalizzazione dei documenti del Comune di Orio.
«Il primo progetto in Lombardia e probabilmente anche in Italia. - conferma la dott.ssa Maria Carolina Marchesi, referente di Aspiefuture. - È un progetto complesso, realizzato grazie alla collaborazione di diversi enti: oltre all’Associazione Spazio Autismo e alla Fondazione della Comunità Bergamasca, il Comune di Orio al Serio (che ha fornito la sede e il supporto tecnologico), la cooperativa SER.e N.A., l’Associazione Lavorando, SABCO e Microdata, che ha fornito il software per la digitalizzazione e ha formato gli educatori che seguono i ragazzi. Un grazie anche a Valtellina SpA, che ha contribuito con i software necessari».
Libere e indipendenti: verso un percorso di emancipazione
L’obiettivo di Libere e indipendenti è la creazione di 5 percorsi per aiutare le donne vittime di violenza a trovare un lavoro. I dati dell’Associazione Aiuto Donna mostrano che il 33% delle donne che chiedono aiuto sta cercando un’occupazione. «Le donne entrano in contatto con noi – ci spiega la dott.ssa Sara Modora – sono loro che ci trovano, accedono al Centro Anti Violenza attraverso delle telefonate prima e degli incontri poi. Con noi iniziano a dialogare su quello che sta succedendo nella loro vita, quello che è accaduto. Cerchiamo con loro di gettare le basi per uscire dalla violenza e prendere coscienza della propria libertà e proiettarsi verso una vita futura, all’insegna dell’indipendenza in un mondo che magari hanno sempre pensato di non potervi accedere».
Il lavoro è molto importante per aiutare le donne a diventare indipendenti.
Iniziare a vedersi come lavoratrici può aiutare le donne vittime di violenza a riconoscere le proprie capacità e a rafforzare la loro indipendenza, dopo anni di maltrattamenti in cui le loro competenze sono state sminuite e messe in discussione. Per questo motivo, l’associazione Aiuto Donna mette a disposizione di queste donne un tutor personale, che le aiuti a fare loro ingresso nel mondo del lavoro.
Ci sono anch’io: migliorarsi verso l’autonomia
Un impegno verso le persone con disabilità che dura da 15 anni. Migliorarsi verso l’autonomia è il progetto dell’Associazione Ci sono anch’io.
Questo progetto si concentra sull’aiuto e lo sviluppo di competenze e capacità per facilitarne l’inserimento lavorativo. «Siamo riusciti a creare le condizioni del Durante e dopo di noi con attività occupazionali che portano questi ragazzi a migliorarsi e vivere una routine quotidiana. Sono due ragazzi con un educatore volontario. – ci spiega la Presidente dell’Associazione Ci Sono anch’io Elizabeth Escobar - Alcune attività sono: laboratorio di gestione delle emozioni, ginnastica presso Studio Costa a Treviglio e collaborazioni con Pasticceria Panarari a Treviglio, Mensa per i bisognosi dell’Associazione Quercia di Mamre a Treviglio, Bar Oratorio di Morengo e altri. Un modo per questi ragazzi anche per socializzare!»
Inoltre, vengono promosse iniziative per permettere ai ragazzi di passare del tempo fuori di casa per aiutarli a gestire meglio il loro presente e a prepararsi al futuro. «Da 2014 facciamo il Pigiama Party, una o due volte al mese: si preparano la cena e ragazzi e i volontari passano la serata insieme», conclude la Presidente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA