Tumori della pelle, occhio al neo: i consigli
Ogni anno 150 casi nella Bergamasca
Sono dati rilevati dal Registro Tumori dell’Ats Bergamo e comunicati in occasione del convegno «Skin Day» a Treviglio.
In provincia di Bergamo si contano 150 nuovi melanomi all’anno. L’incidenza di questo tumore della cute è di circa 14 casi per 100mila abitanti per anno. Sono questi i dati rilevati dal Registro Tumori dell’Ats Bergamo e comunicati in occasione del convegno «Skin Day: il melanoma dalla diagnosi alla terapia» tenutosi martedì 2 maggio all’Ospedale di Treviglio in occasione dell’inaugurazione della mostra «Arte e Pelle» promossa dal Centro Studi Gised e allestita, grazie all’Assessorato alla Cultura del Comune di Treviglio, per tutto il mese di maggio presso il Decumano (percorso Giallo) dell’Ospedale di Treviglio.
Una riflessione interamente dedicata alla conoscenza della cute, per capire come meglio proteggerla e preservarla nel tempo. Come noto, infatti, alcune cattive abitudini rischiano di comprometterne la salute: l’esposizione eccessiva alla luce ultravioletta del sole, delle lampade e dei lettini solari, ad esempio, è un comportamento rischioso che favorisce il verificarsi di melanomi cutanei, che rappresentano la causa principale di mortalità per patologie cutanee, con un’incidenza crescente di anno in anno.
«Il melanoma cutaneo è praticamente l’unica causa di morte per tumore della cute nei soggetti di età inferiore a 50 anni. In Italia i dati Airtum Associazione italiana registri tumori descrivono circa 13 casi ogni 100.000 persone, con una stima che si aggira attorno a 3.150 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 2.850 tra le donne. L’incidenza è in continua crescita ed è addirittura raddoppiata negli ultimi 10 anni» - spiega Alberto Zucchi, responsabile del Servizio Epidemiologico Aziendale di Ats di Bergamo, intervenendo al convegno.
Per questo, Ats Bergamo in collaborazione con il Centro Studi Gised di Bergamo e l’Usc Dermatologia dell’Asst Papa Giovanni XXIII ha sviluppato il progetto innovativo CliccaIlNeo per la diagnosi precoce dei melanomi con l’ausilio della telemedicina. Tale tecnologia è rapidamente in crescita e può potenzialmente ampliare l’accesso per i pazienti, fornendo assistenza a distanza per i tumori cutanei melanoma e non-melanoma (carcinoma spinocellulare, basocellulare e cheratosi attiniche), migliorando la collaborazione medico – paziente, i risultati degli esiti sanitari e riducendo i costi.
«La rilevanza del progetto in termini di reale prevenzione è ulteriormente asseverata - rimarca Zucchi - dai dati epidemiologici che mostrano come la sopravvivenza a 5 anni di distanza dalla diagnosi sia superiore al 95% in quei pazienti in cui il melanoma è stato intercettato molto precocemente, con uno spessore infiltrante inferiore ad 1 mm, mentre scende drammaticamente al 45% in quei casi in cui la diagnosi è avvenuta tardivamente, con un melanoma superiore ai 4 mm, ulcerato, per la maggiore possibilità che abbia già innescato un processo metastatico».
«Il melanoma risente molto degli stili di vita ed è pertanto importante fare attenzione ai fattori ambientali che possono rivelarsi altamente nocivi, come l’esposizione solare. La diagnosi precoce rappresenta lo strumento più efficace per il controllo clinico-prognostico del tumore cutaneo. Per questo è molto importante che la popolazione sia adeguatamente informata sulla malattia e sulle sue potenziali conseguenze. Tutto il sistema sanitario del territorio lavora a supporto dei pazienti e delle loro famiglie coinvolgendo la comunità, le istituzioni e il mondo della ricerca mettendo a disposizione competenze specialistiche e le più avanzate tecnologie. La app CliccailNeo è un concreto esempio di questa sinergia e rappresenta una vera e propria rivoluzione in materia, permettendo una rapida valutazione da parte dello specialista, riducendo le liste d’attesa e indirizzando i pazienti più a rischio alla visita specialistica. Il tutto sempre considerando che, ovviamente, spetta a ognuno di noi il ruolo primario di “controllori della pelle” a cui dobbiamo dedicare cura e attenzione» - rileva Mara Azzi, Direttore Generale di Ats di Bergamo.
In particolare, è bene evitare di esporsi al sole in maniera eccessiva e durante le ore più calde, ridurre al minimo l’uso di lampade o lettini abbronzanti, indossare cappello occhiali da sole, usare creme protettive adatte alla propria pelle e riservare attenzione soprattutto ai bambini, molto sensibili alle scottature. Inoltre, è importante controllare periodicamente l’aspetto dei nei, sia consultando il dermatologo, sia autonomamente guardandosi allo specchio e facendosi guardare da un familiare nei punti non raggiungibili col proprio sguardo. Il sintomo principale del melanoma cutaneo è il cambiamento nell’aspetto di un neo o la comparsa di un nuovo neo. A segnalare l’insorgenza di un melanoma possono essere: l’asimmetria nella forma, bordi irregolari e indistinti, colori variabili, dimensioni in aumento, evoluzione in breve tempo del neo nonché sanguinamenti, presenza di noduli, aree arrossate e pruriti
© RIPRODUZIONE RISERVATA