La salute / Hinterland
Domenica 12 Novembre 2017
Più giovani senza bisturi?
C’è la «bio» rivitalizzazione
Basta usare il proprio sangue per essere più giovanili. Non è fantascienza. È realtà, grazie al PRP o biorivitalizzazione con plasma arricchito di piastrine, pratica ormai consolidata a livello internazionale e da anni utilizzata con successo in medicina rigenerativa e dermatologia.
In ambito estetico permette di migliorare l’elasticità della pelle, aumenta la tonicità e attenua le rughe. Ma non solo: aiuta a combattere la calvizie e favorisce la ricrescita dei capelli. I vantaggi? Ideale per chi ha paura degli interventi chirurgici e per chi non vuole utilizzare sostanze chimiche ma preferisce rimedi «naturali», è efficace e sicura. A patto ovviamente venga effettuata in strutture e ambienti certificati. Come la Smart Clinic, struttura sanitaria del Gruppo ospedaliero San Donato all’interno di Oriocenter (035.06921 59) e del centro commerciale «Le Due Torri» di Stezzano (035. 0690881) dove è possibile sottoporsi a questa innovativa tecnica. Ma, nello specifico, di cosa si tratta? Come si effettua il trattamento? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Jlenia Lonigro, chirurgo plastico, medico estetico di Smart Clinic.
Dottoressa Lonigro, ci spiega meglio di che trattamento medico-estetico si tratta?
«In ambito medico-estetico il PRP (Platelet Rich Plasma, in italiano plasma arricchito di piastrine) è una tecnica cosiddetta di biorivitalizzazione, ovvero un trattamento antiage che si basa sull’impiego di specifiche sostanze (biocompatibili e riassorbibili) per riattivare la parte più vitale della pelle e favorire tono, compattezza, idratazione. In questo caso la sostanza biocompatibile utilizzata è il sangue della stessa persona, prelevato e opportunamente trattato. Questo fa sì che si tratti di una sostanza assolutamente tollerata dall’organismo. Il concentrato di piastrine è utilizzato da molti anni, con successo, come rigenerante di tessuti danneggiati ad esempio in chirurgia maxillo-facciale e odontostomatologica, in oculistica».
Ma come si svolge in pratica?
«Il medico estetico preleva un piccolo quantitativo di sangue che viene centrifugato in una speciale apparecchiatura per separare i globuli rossi dalla parte contenente plasma e piastrine, cioè quelle piccole cellule del sangue ricche di fattori di crescita capaci, tra le altre cose, di far produrre collagene ed elastina (proteine della pelle che le conferiscono elasticità e tonicità) e favorire i processi di rigenerazione. Questa parte viene poi trattata con un attivatore piastrinico, cioè una sostanza che favorisce la proliferazione delle piastrine. Il plasma così ottenuto, che ha una quantità di piastrine molto superiore al valore normale, viene subito reiniettato sotto cute con microiniezioni».
Quali sono i benefici immediati e nel tempo che si possono ottenere?
«Nell’immediato si ottiene un leggero “effetto filler”, ma i risultati più evidenti si manifestano nell’arco di un mese circa. Grazie alla stimolazione di collagene ed elastina, la pelle appare più tonica, luminosa e compatta, in una parola più giovane. In particolare è utile per la zona del volto, soprattutto guance e contorno occhi (le cosiddette “zampe di gallina”), ma anche per ringiovanire collo, decollete e mani, zone queste ultime difficilmente migliorabili con altri trattamenti di medicina estetica. Un campo molto interessante, poi, è quello che riguarda la calvizie e il diradamento dei capelli, in cui il plasma arricchito di piastrine si è rivelato efficace: iniettato nel cuoio cappelluto, stimola la ricrescita del bulbo capillifero. Dopo due settimane dall’ultimo trattamento con PRP nell’area infiltrata si riscontra un aumento di spessore dell’epidermide del cuoio capelluto (come se avvenisse un ringiovanimento del cuoio capelluto) oltre a un aumento del numero dei follicoli (e quindi la comparsa di nuovi capelli) rispetto alle zone non trattate».
Basta un trattamento?
«Se l’obiettivo è il ringiovanimento l’ideale sarebbe ripetere il trattamento ciclicamente, ad esempio ai cambi di stagione, in particolare dopo l’estate e prima dell’inverno. Per la calvizie, invece, in genere il protocollo iniziale prevede una applicazione al mese per tre mesi. In ogni caso è sempre il medico che, a seconda delle caratteristiche e delle aspettative della persona, insieme a lei stabilisce quale sia la cadenza più indicata».
È doloroso?
«No. Solo nel caso di trattamento per la calvizie può essere necessario applicare un’anestesia locale (pomata), essendo il cuoio cappelluto una zona particolarmente sensibile».
Ed è sicuro?
«Assolutamente sì. Oltre ad essere molto bene tollerato, essendo una sostanza “naturale” che deriva dal paziente stesso, non presenta effetti collaterali né reazioni avverse o di natura allergica, rischio presente invece con altri materiali. Ovviamente a patto che durante la procedura vengano rispettati tutti i criteri di sterilità. È importante sottolineare, infatti, che per poter eseguire questa terapia, la struttura deve possedere l’autorizzazione all’utilizzo di emoderivati (componenti del sangue) e rispettare precisi criteri».
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