La salute / Bergamo Città
Lunedì 13 Novembre 2017
Lesioni da pressione, giornata mondiale
Gavazzeni, linea telefonica per tutte le info
Humanitas Gavazzeni aderisce alla Giornata mondiale delle lesioni da pressione che ricorre il prossimo 16 novembre. Ecco le iniziative.
Quel giorno quindi, giovedì 16 novembre dalle ore 14 alle ore 16, la dottoressa Elena Maria Abati con il supporto dell’infermiera Nicoleta Munteanu sarà telefonicamen®te a disposizione degli utenti interessati - al numero 035.4204688 -, per rispondere alle domande sulle lesioni da pressione o piaghe da decubito, o dare informazioni sulla loro prevenzione e cura.
Per l’occasione l’Ambulatorio di Vulnologia dell’ospedale ha redatto una brochure informativa, dedicata in particolar modo all’importanza della prevenzione. «Le lesioni da pressione (LdP) chiamate anche ulcere o piaghe da decubito, sono lesioni della pelle e dei tessuti sottostanti causate dalla compressione prolungata di un tessuto molle (pelle, sottocute, muscolo) tra una sporgenza ossea sottostante, in profondità, e una superficie esterna di appoggio – spiega Elena Maria Abati, fisiatra e geriatra, referente dell’Ambulatorio di Vulnologia di Humanitas Gavazzeni -. Questo genera un minor afflusso di sangue e nutrimento ai tessuti che vengono compressi. Le Lesioni da Pressione perciò si formano per lo più nelle zone sovrastanti le sporgenze dello scheletro (sacro, ischio, talloni, nuca, rachide, etc.). L’incidenza di questa patologia è purtroppo ancora rilevante e si associa a una grave complessità del malato».
La prevenzione è la prima e migliore cura: «Bisogna evitare il formarsi delle lesioni da pressione poiché la loro guarigione è poi lunga e complessa – aggiunge la dottoressa Abati . Gli interventi da fare sono diversi e vanno anche eseguiti contemporaneamente: i pazienti vanno mobilizzati, anche ogni 2 ore, con perizia e attenzione; la loro cute va tenuta pulita e ben idratata; le aree a rischio vanno osservate sistematicamente al fine di evidenziare i primi segni di una lesione; la nutrizione del paziente va seguita e monitorata nel tempo».
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