Integratori alimentari sì
Meglio evitare il «fai da te»

Il consumo di integratori nel nostro paese è in costante crescita, anche perché sostenuto da una forte promozione pubblicitaria e dalla facilità di accesso all’acquisto

Il consumo di integratori nel nostro paese è in costante crescita, anche perché sostenuto da una forte promozione pubblicitaria e dalla facilità di accesso all’acquisto: oggi questi prodotti sono, di fatto, reperibili con facilità nelle farmacie, parafarmacie, ipermercati e in grande varietà anche sui siti di commercio online.

L’uso di tali prodotti nell’immaginario collettivo è diventato un modo per ottimizzare al massimo gli effetti dell’alimentazione o dell’allenamento sportivo. Si ricorre a questi prodotti nella convinzione che ci facciano «stare meglio», dandoci qualcosa in più per ritardare l’invecchiamento, per ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, per stimolare il sistema immunitario, per regolare la funzione intestinale e per essere più performanti nella prestazione sportiva anche se si tratta di una semplice corsetta amatoriale.

«Sul mercato – evidenzia Daniela Parodi, medico e dirigente dell’Unità operativa semplice Igiene degli alimenti del Dipartimento d’Igiene e prevenzione sanitaria dell’Ats Bergamo - gli integratori sono rappresentati da una vastissima gamma di prodotti e tra i più consumati troviamo vitamine, minerali, acidi grassi omega 3 e 6, e altri ingredienti costituiti da piante o derivati. Tale assunzione generalizzata non è giustificata perché, lo ripeteremo fino alla noia, l’adozione di uno stile alimentare corretto basato su una combinazione variata ed adeguata dei comuni alimenti, comprese le ormai famose cinque porzioni di verdura e frutta, è certamente in grado di soddisfare il fabbisogno nutrizionale di tutte le fasce di età. Qualcuno potrebbe obiettare che è più facile e comodo sostituire un’alimentazione sana con alcune pillole, ma molte ricerche hanno dimostrato che gli effetti degli integratori non riescono davvero a sostituire quelli degli alimenti, perché quando si mangia un frutto, si introduce molto di più della sua vitamina che potremmo prendere con una pillola».

Non bisogna però pensare che gli integratori possano sostituire un’alimentazione equilibrata né che se ne possa assumere a propria discrezione: alcuni studi hanno dimostrato che, riguardo agli integratori vitaminici, l’assunzione protratta con vitamine quali la A, la E e la B6 può superare la capacità di eliminazione del nostro organismo con accumulo in alcuni organi o tessuti e provocare importanti effetti collaterali anche gravi per la salute.

Solo in alcuni casi, l’alimentazione può essere insufficiente a coprire i fabbisogni di nutrienti come, ad esempio, in tutte quelle situazioni, particolari e contingenti, come la gravidanza o l’allattamento, la vecchiaia, la presenza di alcune patologie, la pratica sportiva agonistica intensa. Solo in tali circostanze può essere giustificato il ricorso ad una correzione specifica ma sempre su precisa indicazione medica, non certo basandosi sul passaparola, sulla pubblicità o su informazioni recuperate sul web spesso fonte di disinformazione. Ad esempio se si ha intenzione di programmare una gravidanza, è importante confrontarsi con il proprio ginecologo per stabilire tempi e modalità di assunzione di acido folico utile per la prevenzione delle malformazioni fetali, perché i folati presenti negli alimenti possono non essere sufficienti

Ancor prima di assumere integratori, il miglior modo di volersi bene e aver cura di se stessi, impone la verifica del proprio stile alimentare, eventualmente adeguandolo, confrontandosi con il proprio medico curante per comprendere se è necessario ricorrere all’uso di integratori e facendosi aiutare nella scelta di quello più adatto. Maggiori approfondimenti sul portale ats-bg.it

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