La salute
Giovedì 03 Luglio 2014
In Italia si vive sempre di più
Cala il benessere psicologico
Migliora la salute fisica degli italiani ma peggiora quella psicologica. È quanto emerge dal rapporto sul «Benessere Equo e Sostenibile» realizzato dall’Istat che sottolinea anche come il Mezzogiorno continui a presentare i dati peggiori.
Migliora la salute fisica degli italiani ma peggiora quella psicologica. È quanto emerge dal rapporto sul «Benessere Equo e Sostenibile» realizzato dall’Istat che sottolinea anche come il Mezzogiorno continui a presentare i dati peggiori.
Secondo il rapporto gli italiani sono diventati più longevi, arrivando a 84,8 anni per le donne e 79,8 per gli uomini con una porzione di vita vissuta in buona salute che, tra il 2009 e il 2012, è aumentata di circa 2 anni, anche se questo indicatore è più alto per gli uomini. «Dalle stime riferite al 2012 - si legge nel documento - un nuovo nato in Italia può contare su 59,8 anni di vita in buona salute se maschio e 57,3 se femmina. Colpite da malattie meno letali ma spesso più invalidanti, in media le donne trascorrono circa un terzo della loro vita in condizioni di salute non buone (32,1%), contro un quarto degli uomini (24,9%)».
Come per la longevità anche per la vita in buona salute ci sono delle forti differenze geografiche. Al sud nel 2012 il numero di anni in buona salute è 57,5 per gli uomini e 54,9 per le donne, rispetto a 60,9 per gli uomini e 58,4 per le donne del Nord, e a 60,5 e 58,6 al Centro.
Se la salute fisica migliora, non si può dire lo stesso di quella psicologica. «Il punteggio medio standardizzato dell’indice dello stato fisico passa da 50,4 nel 2005 a 51,2 - spiega il volume -. Di contro quello dell’indice di stato psicologico si riduce di quasi un punto (dal 49,8 al 49). La diminuzione è più evidente nelle fasce di età adulta, soprattutto tra i 45-54 anni, mentre non si rileva tra gli anziani, ed è più marcata al sud.
© RIPRODUZIONE RISERVATA