La salute
Giovedì 09 Aprile 2015
Il diabete in Lombardia
Ogni anno 13 mila morti
Il 3% della popolazione tra i 46 e i 55 anni, il 7,2% tra i 56 e i 65, l’11,1% tra i 66 e i 75, per un totale di oltre 310mila cittadini lombardi, soffre di diabete. 3.315 euro pro capite spesi ogni anno per la cura di questa malattia, pari a oltre 1 miliardo di euro per il sistema sanitario regionale. Oltre 13.000 decessi l’anno, pari a 43,4 ogni 1.000 persone con diabete.
Sono questi i numeri di un vero e proprio «bollettino di guerra», tecnicamente definito «burden of disease», letteralmente il peso, l’onere della malattia, che contraddistingue il diabete in Lombardia. Sono stati resi noti da Lorenzo G. Mantovani, economista sanitario all’Università degli studi Milano Bicocca, nel corso del convegno «Lombardia Diabetes Barometer Workshop - Qualità delle cure nel diabete in Regione Lombardia», promosso da Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation, con il sostegno di Novo Nordisk.
«Il diabete è una malattia che determina un carico importate per i sistemi sanitari, a causa della sua continua crescita, della sua natura cronica e per le sue frequenti complicanze quali cecità, problemi renali, ulcere agli arti inferiori e, soprattutto, disturbi cardiovascolari, che da soli sono causa della metà dei decessi nelle persone con diabete», ha spiegato Renato Lauro, presidente IBDO Foundation.
Come hanno ricordato gli esperti Franco Meschi, in rappresentanza della Società italiana di diabetologia ed endocrinologia pediatrica (SIEDP),Gianluca Perseghin, Presidente della Società italiana di diabetologia (SID) Lombardia, e Patrizia Ruggeri, Vicepresidente dell’Associazione medici diabetologi (AMD) Lombardia, la prevalenza del diabete nella popolazione mondiale era del 6,4% nel 2010, con una previsione di crescita al 7,7% per il 2030. In base ai dati Istat, sempre relativi agli stessi anni, in Italia si contavano 3 milioni di persone con diabete oltre a 1 milione di persone con malattia non diagnosticata, con previsione di oltre 5 milioni di diabetici noti entro 15 anni. La crescita della malattia è legata ai cambiamenti demografici - con l’invecchiamento della popolazione grazie ai migliorati livelli di salute -, alla progressiva urbanizzazione e al peggiorato stile di vita, per via di alimentazione ipercalorica e ridotto esercizio fisico.
«In Italia il diabete assorbe circa il 10% della spesa sanitaria totale e una persona con diabete costa in media il 54% in più di una persona che non abbia questa malattia - ha detto Mantovani nel presentare il preoccupante quadro economico-sociale della malattia in Lombardia -. Il monitoraggio e il controllo di malattie croniche come il diabete sono essenziali per la gestione della salute pubblica, al fine di pianificare i servizi sanitari, valutare le strategie di prevenzione, analizzare i risultati e intervenire per apportare miglioramenti. Con il nostro gruppo di lavoro abbiamo analizzato i database amministrativi disponibili in Regione Lombardia e abbiamo potuto stimare la prevalenza, i costi sanitari, l’insorgenza di complicanze e la mortalità del diabete mellito, con uno studio basato sulla popolazione e il mondo reale. Ci auguriamo che i dati che sono emersi da quella che, per quanto di nostra conoscenza, è la più ampia analisi condotta su una così vasta popolazione osservata per 9 anni, possano costituire un’utile base di lavoro per i nostri amministratori».
In Italia il dibate costa 28 miliardi l’anno - Novo Nordisk ha annunciato che la Commissione Europea ha dato l’autorizzazione alla commercializzazione di liraglutide 3 mg (Saxenda) per il trattamento dell’obesità nei 28 Paesi membri dell’Unione Europea. Liraglutide 3 mg è il primo analogo del GLP-1 a somministrazione unica giornaliera approvato in Europa per il trattamento dell’obesità. Il suo utilizzo sarà raccomandato in Europa in aggiunta a dieta ipocalorica e a incremento dell’attività fisica per la gestione del peso corporeo in pazienti adulti con indice di massa corporea (IMC) iniziale 30 kg/m2 (obesità), o compreso tra 27 e 30 kg/m2 (sovrappeso), e in presenza di almeno una comorbidità come pre-diabete o diabete di tipo 2, ipertensione, dislipidemia o apnea ostruttiva durante il sonno.
«Ritengo il farmaco di grande importanza per la sanità pubblica, perché l’obesità è un problema non solo medico, ma anche sociale - dichiara Michele Carruba, Direttore del centro studi e ricerche sull’obesità dell’Università degli Studi di Milano -. Si stima che il 10% degli italiani sia obeso e che il 39% sia in sovrappeso. In Italia spendiamo circa 28 miliardi l’anno per curare l’obesità e le malattie ad essa correlate. Il fatto che il farmaco sia stato approvato ne dimostra l’efficacia», prosegue.
«Il diabete, conosciuto dai tempi di Ippocrate, viene infatti visto dalla popolazione come una malattia grave, mentre l’obesità è ancora troppo spesso considerata più un problema estetico che non medico. Se pensiamo che il 90% dei diabetici è anche obeso o sovrappeso, ci rendiamo conto che l’obesità porta al diabete. Curare l’obesità equivale a curare il diabete o a prevenirlo. Lo stesso vale anche per le malattie cardiovascolari mortali, come l’infarto e l’ictus, e le malattie tumorali, renali, ed epatiche. La disponibilità di un farmaco capace di ridurre il peso è quindi fondamentale per aumentare la qualità e le aspettative di vita di una larga fetta della popolazione», conclude Carruba.
«L’approvazione di liraglutide 3 mg in Europa è un passo importante per la cura dell’obesità e delle complicanze dovute all’eccesso di peso - dichiara Mads Krogsgaard Thomsen, Vice President di Novo Nordisk -. Siamo convinti che il nostro farmaco abbia il giusto potenziale per aiutare le persone obese a raggiungere e mantenere una significativa riduzione di peso e al tempo stesso, diminuire le comorbidità collegate».
Novo Nordisk ha in programma di commercializzare liraglutide 3 mg in diversi Paesi europei nel corso del 2015.
L’obesità è una malattia che richiede una gestione a lungo termine. Può essere associata a gravi conseguenze per la salute e a un’aspettativa di vita ridotta. Tra le comorbidità correlate all’obesità troviamo il diabete tipo 2, le malattie cardiache, l’apnea ostruttiva durante il sonno (OSA) e alcuni tipi di tumore.
Si tratta di una malattia complessa e multifattoriale che è influenzata da fattori genetici, fisiologici, ambientali e psicologici. L’aumento globale della prevalenza di obesità è un problema di salute pubblica che ha gravi implicazioni di costo per i sistemi sanitari. Nei paesi dell’Unione Europea, l’obesità colpisce tra il 10 e il 30% degli adulti. In Italia è obeso il 10% della popolazione e il 39% è in sovrappeso.
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