Hiv, fa meno paura
ma la guardia resti alta

Negli ultimi 10 anni le malattie a trasmissione sessuale e le infezioni sessualmente trasmesse sono aumentate nel nostro Paese dell’ottanta per cento.

Nell’ultimo decennio sono aumentate dell’80%, secondo i dati dell’Istituto Superiore riferiti al periodo 2007 e il 2017, le segnalazioni di casi di malattie a trasmissione sessuale (Mts) o infezioni sessualmente trasmesse (Ist). Le più note sono sifilide, gonorrea, Clamidia, herpes, molluschi e condilomi e colpiscono milioni di individui nel mondo. Una crescita progressiva ed esponenziale per patologie che, risolta la manifestazione acuta, possono cronicizzarsi, con effetti a lungo termine anche rilevanti per la salute dell’individuo e costi importanti per il sistema sanitario.

In alcuni casi le manifestazioni sono evidenti e conducono il soggetto a una valutazione medica, ma in molti casi possono mancare elementi di sospetto. «Perdite anomale, la presenza di arrossamenti, prurito o piccole neoformazioni in area genitale oppure disturbi della minzione sono segni e sintomi che devono insospettire – spiega Paolo Sena, direttore della Dermatologia del Papa Giovanni XXIII, dove ha sede un Centro dedicato alla diagnosi e alla cura di queste malattie - . Ma ancora più importante è che soggetti a rischio, anche in assenza di sintomi, si sottopongano a indagini che possano portare alla diagnosi precoce di un’eventuale Ist».

Diagnosi e terapia tempestive infatti prevengono le conseguenze a lungo termine. Le terapie a disposizione dipendono dal tipo di malattia e oggi le scelte sono molto più ampie che in passato. «La prevenzione però resta l’arma vincente – afferma Marco Rizzi, direttore dell’Unità Malattie Infettive del Papa Giovanni XXIII - . In questo senso l’utilizzo corretto e costante del profilattico si rivela utile nella prevenzione di gran parte delle Ist e deve essere incoraggiato soprattutto nelle persone ad elevata promiscuità sessuale».

Le malattie con cui ci si confronta oggi sono a volte le stesse di molti anni fa. «Per esempio la sifilide, oggi curabile in maniera piuttosto semplice con la penicillina, ha conosciuto in tempi recenti alcuni picchi di incidenza – precisa Paolo Sena -. Diagnosticare precocemente tale malattia permette un trattamento efficace che previene complicanze a lungo termine in passato molto temute e invalidanti».

Altre malattie, come l’infezione da virus del Papilloma Umano (Hpv) che causa i condilomi o verruche virali, sono oggi prevenibili con la vaccinazione, che serve ad aumentare le difese del soggetto vaccinato ma anche a ridurre la circolazione del virus nella popolazione.

«La vaccinazione contro Hpv, che viene offerta gratuitamente agli adolescenti di entrambi i sessi – spiega Marco Rizzi – oltre a ridurre la condilomatosi genitale, è efficace nel prevenire temibili complicanze a lungo termine delle infezioni da papillomavirus, come il carcinoma del collo dell’utero e neoplasie anali e dell’orofaringe».

In anni recenti l’Aids è stata certamente l’Ist di maggiore rilievo sanitario e sociale. «L’infezione da Hiv fa oggi meno paura che in passato – sottolinea Marco Rizzi - ma anche se la prevalenza è diminuita il livello di attenzione delle persone e degli operatori non deve diminuire».

«In questo senso – aggiunge Paolo Sena – i Centri Mts/Ist svolgono un ruolo fondamentale nell’intercettare nuovi casi, perché dati recenti dimostrano che la prevalenza di infezione da Hiv tra le persone con Ist è circa quarantacinque volte più alta di quella stimata nelle popolazione generale».

I soggetti affetti da una Ist o che ritengono di esserlo devono poter accedere in tempi rapidi e con pochi ostacoli a un servizio che si occupi di diagnosi e cura. In Lombardia tale ruolo è stato attribuito dalla Regione ai Centri Mts/Ist, che svolgono un ruolo fondamentale anche nel contact tracing (cioè nell’individuazione dei partner a rischio di soggetti affetti da Ist), nell’esecuzione di screening per Hiv e nella sensibilizzazione alle pratiche vaccinali.

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