La salute / Bergamo Città
Domenica 22 Dicembre 2019
Dormire bene riduce il rischio cardiovascolare di tipo genetico
Secondo uno studio Usa controbilancerebbe la vulnerabilità legata ai geni.
Dormire bene controbilancia, almeno in parte, il rischio cardiaco individuale legato ad una sere di fattori genetici. È la dimostrazione che arriva da uno studio di Lu Qi, direttore del «Obesity Research Center» presso la «Tulane University» a New Orleans (Stati Uniti d’America).
Pubblicato sull’«European Heart Journal», lo studio mostra che anche se una persona per motivi genetici è ad alto rischio di infarto e ictus, questo rischio può essere almeno in parte annullato da un sonno regolare e riposante.Gli esperti americani hanno considerato un campione di 385.292 persone il cui Dna era stato analizzato alla ricerca delle variazioni genetiche note per indurre un rischio cardiovascolare.
Il campione è stato suddiviso in tre gruppi in base al rischio genetico alto, medio e basso di ictus e infarto. Inoltre tutti i partecipanti hanno ricevuto un voto da 0 a 5 per il loro comportamento riguardo al sonno notturno, con 5 voto massimo (dato a persone mattiniere, che dormono regolarmente 7-8 ore di sonno a notte, non soffrono di insonnia e altri disturbi, non lamentano sonnolenza diurna).
Ebbene è emerso che coloro che oltre ad avere un alto rischio cardiovascolare per motivi genetici avevano anche un voto pessimo per il sonno (da 0 a 1), presentavano un rischio quasi triplo di infarto e quasi doppio di ictus rispetto ai coetanei con basso rischio cardiovascolare e sonno eccellente. È emerso anche che il rischio genetico cardiovascolare è in parte controbilanciato da sane abitudini al sonno, per cui una persona geneticamente ad alto rischio che dorme in modo sano ha una possibilità minore di andare incontro a infarto e ictus. I ricercatori hanno stimato infine che se l’intero campione di individui coinvolti nel lavoro avesse avuto il voto massimo per il sonno, si sarebbero evitati un caso di infarto e ictus su 10 nell’arco di circa 8 anni e mezzo (tale è stata la durata dello studio)
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