La salute / Bergamo Città
Mercoledì 28 Agosto 2019
Curare la malattia del secolo
L’approccio globale è meglio
L’infarto, tra i meccanismi implicati nella sua genesi anche le infiammazioni
Seriate ai vertici della cardiologia interventistica coronarica in Lombardia.
L’infarto miocardico acuto (noto come «attacco di cuore») è uno dei più gravi eventi cardiovascolari, il cui profilo è andato progressivamente «mitigandosi» nei Paesi a più alto reddito, grazie a diagnosi più precise e veloci, «prese in carico», ricoveri ospedalieri e riabilitazioni successive all’evento traumatico coordinati e potenziati tra loro.
Un attacco di cuore si verifica quando il flusso di sangue diretto ad una parte del muscolo cardiaco si blocca a causa dell’ostruzione di una o più arterie (coronarie) che sono dedite al suo trasporto. La causa principale dell’infarto è l’aterosclerosi, una malattia dovuta all’accumulo di materiale lipidico lungo le pareti delle arterie coronariche che nel tempo arriva a formare una vera e propria placca. Alla base di un infarto di norma vi è la «rottura» di una di queste placche e la successiva formazione di un coagulo di sangue le cui dimensioni, se sufficientemente grandi, possono andare a bloccare il flusso di sangue che passa attraverso l’arteria. Tra i meccanismi che sono implicati nella genesi dell’infarto si cita, è scoperta recente, anche il ruolo dell’infiammazione nell’innescare il processo trombotico o di restringimento dei vasi.
Le procedure invasive, che poi tanto invasive non sono, sono le angioplastiche coronariche e rappresentano il «core» della Cardiologia interventistica: utilizzano come accessi per arrivare al cuore, sede del problema, le arterie radiali dell’avambraccio o le arterie femorali dell’inguine per introdurvi, attraverso piccoli cateteri, dispositivi come guide, palloncino e stent in grado di ristabilire il normale flusso sanguigno.
Anche nel 2018 la Cardiologia interventistica coronarica di Seriate ha mantenuto i vertici delle strutture pubbliche lombarde classificandosi dopo tre strutture private milanesi e mantenendo il primato tra le 5 strutture cardiologiche bergamasche.
«Questo dato, estratto dalle statistiche ufficiali del Gise, società scientifica di cardiologia interventistica, riguardanti le 56 strutture pubbliche e private accreditate in Lombardia, è rilevante - sottolinea il direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia – Unità Coronarica, dott. Antonio Pitì -, perché evidenzia un lavoro costante di equipe e premia lo spirito di squadra e l’alta professionalità dei nostri operatori».
Si sono raggiunti standard non solo quantitativi ma soprattutto qualitativi che permetteranno di avviare nel 2020, con fiducia, anche la riorganizzazione degli ambulatori di cardiologia. La rete tra le varie strutture ospedaliere aziendali permetterà di fornire percorsi personalizzati ed adeguati alla situazione del singolo, sia esso un individuo con fattori di rischio oppure un paziente già colpito da un evento ischemico che necessita di controlli, più o meno ravvicinati, in base alle condizioni al momento della dimissione. La connessione informatica (il cosiddetto Pacs cardiologico) tra le varie strutture dell’Asst Bergamo Est (Seriate, Alzano Lombardo, Piario, Lovere e Calcinate) è ormai un realtà: il cardiologo accede non solo alle informazioni cliniche dei pazienti ma anche alle immagini ecocardiografiche ed angiografiche da qualunque sede ospedaliera.
Si tratta di un nuovo progetto che mira ad affrontare il trattamento della «malattia del secolo» nella sua globalità, dalla prevenzione all’offerta di nuovi percorsi diagnostici per tutti gli ospedali dell’azienda, fino alla possibilità di trattare per via endovascolare (con l’imminente installazione di un nuovo angiografo di ultima generazione) un sempre maggior numero di pazienti sofferenti in altri territori arteriosi (carotidi, aorta, arti inferiori…). Sarà quindi possibile diagnosticare e curare con maggiore precisione ed accuratezza i pazienti che accedono con regolarità ai vari presidi, secondo una logica di prossimità, (fortemente voluta da Regione Lombardia con la L. 23/2015 di evoluzione del sistema sociosanitario lombardo), senza necessariamente indirizzarli all’Ospedale di Seriate, sede dei Servizi più complessi quali l’Emodinamica (diagnostica ed interventistica cardiovascolare ed elettrofisiologica), l’Unità Cardio Coronarica, e la Chirurgia Vascolare.
Anche il reparto di Riabilitazione specialistica cardiovascolare con sede a Seriate, diretto dal dott. Vittorio Giudici, mira ad assistere il paziente cardiopatico, non solo dal punto di vista medico-farmacologico ma anche dall’adozione di corretti stili di vita, allo scopo di favorirne il completo recupero e reinserimento nella vita sociale. Alla attività fisica si associa una attività di sensibilizzazione che mira a restituire al paziente le proprie relazioni, dandogli la possibilità di tornare alla normalità e di convivere con la sua nuova condizione. La riabilitazione cardiologica consente di impostare un adeguato follow-up strutturato, personalizzato e a lungo termine. Il percorso riabilitativo aiuta inoltre il paziente ad evitare ricadute grazie a controlli periodici e un monitoraggio costante che sono parte integrante del recupero, associati a un cambiamento dello stile di vita per migliorare lo stato di salute generale.
Attraverso uno stile di vita sano è possibile ridurre il rischio cardiovascolare. La probabilità che ogni persona ha di sviluppare la malattia cardiovascolare dipende dall’entità dei fattori di rischio, ecco quindi l’importanza di seguire alcuni semplici passi che possono cambiare la qualità della vita per migliorare la salute cardiaca e prevenire alcune patologie cardiovascolari, quali ad esempio: smettere di fumare, seguire una sana alimentazione, fare attività fisica. Consigli sempre utili e validi anche per prevenire altre gravi patologie.
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