Come contrastare l’osteoporosi?
Alimentazione, farmaci e sole

Per prevenire la malattia abituarsi fin da giovani ad una buona attività fisica. E po niente fumo e poco alcol.

Si stima che In Italia, il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni sia affetto da osteoporosi. E si tratta di numeri in continua crescita, soprattutto a causa all’aumento dell’aspettativa di vita. Un problema rilevante, quindi, non solo per l’incidenza ma soprattutto per le conseguenze che può avere, prima fra tutte le fratture da fragilità. Come si fa a capire se siamo a rischio? Cosa si può fare per prevenire l’osteoporosi? E per curarla? Ne parliamo con il dottor Marcello Filopanti, endocrinologo di Smart Clinic «Le Due Torri» e «Oriocenter», innovativa struttura sanitaria del Gruppo San Donato dove è possibile essere seguite per problemi di osteoporosi con percorsi personalizzati, con anche esami radiologici come la MOC, per la diagnosi precoce di osteoporosi.

Dottor Filopanti, cosa si intende per osteoporosi?

«In parole semplici, possiamo definire l’osteoporosi come la riduzione del contenuto di calcio delle ossa, che le rende più fragili, con la possibilità di avere fratture anche con sforzi o traumi minimi. Quando si parla di osteoporosi, infatti, bisogna sempre tenere presente che l’obiettivo principale è la prevenzione delle fratture, soprattutto del femore e delle vertebre (spina dorsale) o la riduzione del loro rischio».

Quali sono le cause e fattori di rischio?

«L’età avanzata, la menopausa precoce, le malattie croniche renali, reumatiche, endocrine sono tra le principali cause di osteoporosi. Anche alcuni farmaci possono causare o peggiorare l’osteoporosi, come il cortisone, gli antiepilettici e la chemioterapia. Inoltre l’osteoporosi viene favorita anche dall’eccessiva magrezza, dal ridotto apporto di calcio nella dieta, dall’immobilità e dal fumo. Ci sono anche pazienti, più raramente, con osteoporosi “idiopatica”, cioè senza causa apparente».

Quali sono oggi le cure disponibili?

«Le cure mediche consistono sia in supplementi di calcio e vitamina D che in farmaci veri e propri, che servono per ridurre la perdita di calcio (antiriassorbitivi) o aumentare la sua quantità (anabolici) nelle ossa. La prima categoria è quella più utilizzata e riguarda i cosiddetti farmaci bisfosfonati. Bisogna ricordarsi però che i farmaci da soli non bastano: per ridurre il rischio di fratture è importante anche mantenere un’adeguata attività fisica e fare attenzione a evitare cadute e sforzi eccessivi. Il sistema sanitario regola le indicazioni e i tipi di trattamento dell’osteoporosi con le norme delle note AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) numero 79 e 96. È sostanzialmente in base a queste regole che i medici prescrivono la terapia per l’osteoporosi».

Come si può prevenire?

«Per prevenire l’osteoporosi è necessario abituarsi fin da giovani a una buona attività fisica, all’esposizione solare (con attenzione) perché favorisce la sintesi della Vitamina D che come abbiamo visto gioca un ruolo importante nel mantenimento delle ossa sane, e a un adeguato apporto di calcio nella dieta, privilegiando alimenti come latte e latticini, pesce come quello azzurro, calamari e gamberi, verdure a foglia verde, frutta secca. Il fumo e l’eccesso di alcol, invece, sono da evitare. Comunque, è fisiologico che in menopausa ci sia una riduzione del calcio nelle ossa e nella maggioranza dei casi non è necessaria alcuna terapia. Come detto, in realtà è il rischio di fratture che conta e questo può essere valutato correttamente dal medico durante la visita con l’anamnesi e la cosiddetta MOC (mineralometria ossea computerizzata), un esame radiologico, rapido e non invasivo, che avvalendosi dell’emissione di raggi X a basse dosi permette di fare una sorta di “fotografia” dello stato di salute delle ossa fornendo così indicazioni sul rischio individuale di fratture da fragilità».

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