La salute
Lunedì 17 Febbraio 2014
Bambini e allergie
Attenzione alle muffe
Muffe e micro tossine proliferano nei periodi di grandi piogge causando l’aumento di allergie e problemi respiratori, soprattutto nei bambini. Sui «danni da pioggia» nei più piccoli si discute nel corso del convegno «Inquinamento ambientale e malattia allergica del bambino», che ha riunito all’auditorium del Bambino Gesù di San Paolo Fuori le Mura esperti italiani e internazionali di allergie e malattie respiratorie.
Le abbondanti piogge degli ultimi giorni hanno causato un’impennata di allergie tra i bambini. Lo confermano le percentuali riportate dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma che, nella settimana dal 31 gennaio al 7 febbraio 2014, ha registrato un +22,7% di accessi per patologie respiratorie, bronchiti, bronchioliti, polmoniti e asma.
Alti i numeri soprattutto a Roma, ancora di più nella sede del Bambino Gesù di Palidoro (+29,2%) presidio ospedaliero cui fa capo tutta l’area del litorale, particolarmente colpito dai nubifragi nei giorni scorsi.
Questo perché nei periodi di grandi piogge proliferano muffe e micro tossine che, soprattutto in soggetti delicati come i bambini, possono scatenare non solo reazioni allergiche ma anche problemi dell’apparato respiratorio.
I «danni da pioggia» nei più piccoli sono stati argomento del convegno «Inquinamento ambientale e malattia allergica del bambino», che ha riunito all’Auditorium del Bambino Gesù di San Paolo fuori le mura a Roma, esperti italiani e internazionali di allergie e malattie respiratorie. «L’inquinamento atmosferico agisce sui bambini allergici in maniera più importante rispetto ai soggetti sani - dice Alessandro Fiocchi, responsabile di allergologia del Bambino Gesù - e viceversa le allergie possono moltiplicare l’effetto dell’inquinamento atmosferico. Così accanto ai classici inquinanti aerei come i gas dispersi, i famosi particolati, o il tabacco, sono da classificarsi inquinanti esterni anche le muffe causate dalle piogge abbondanti. Importante è il ruolo dei genitori che devono controllare l’ambiente domestico e non solo, pulire tutto ciò che può causare muffe: nei giardini, per esempio, eliminare il fogliame caduto in terra e diventato marcio, causa di molti problemi allergici. In casa eliminare qualsiasi affioramento di muffe su intonaci e pareti, principalmente quelli esposti a nord; controllare attentamente dietro gli elettrodomestici che producono umidità, frigorifero e lavastoviglie fra tutti. In quei luoghi si annidano le muffe e da lì partono le spore che finiscono poi nel naso e nei bronchi dei bambini».
Tra i massimi esperti sull’argomento anche James Sublett, Presidente dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology, che ha presentato in anteprima mondiale le nuove direttive internazionali per la bonifica delle muffe nelle abitazioni: «Noi spesso tendiamo a dare farmaci e terapie ai bambini con problemi di allergie, mentre non ci rendiamo conto che il rimedio più efficace è quello di evitare l’esposizione ai fattori di rischio. I problemi principali sono tre: l’umidità e quindi le muffe, la scorretta areazione degli ambienti e il fumo. Basta agire su questi tre aspetti per limitare l’esposizione dei bambini ad allergie e problemi respiratori».
Fondamentale quindi una corretta ventilazione degli ambienti, che deve essere supportata da un’adeguata illuminazione per evitare la formazione di muffe; importante anche gestire al meglio gli animali domestici ed evitare il formarsi della polvere e degli acari. Uno stile di vita sano diventa principio essenziale per difendersi da problemi respiratori e allergie, sia dentro che fuori casa, dove il sole gioca un ruolo fondamentale: «La Vitamina D sta alla base di molti meccanismi immunologici - dice Diego Peroni, docente di Pediatria all’Università di Verona - ma purtroppo ne registriamo un livello sempre più basso nella popolazione, il che causa un incremento di patologie croniche e di malattie allergiche. Più che dagli alimenti, il nostro corpo la introduce dall’esposizione solare, ma purtroppo pochi bambini fanno attività fisica all’aria aperta e restano in casa davanti alla tv. Occorre dunque ricordare ai genitori che basterebbe mezz’ora al giorno passata al sole per evitare infezioni respiratorie delle alte vie, un peggioramento della dermatite atopica e un minor controllo dell’asma bronchiale. In mancanza della luce solare è indispensabile compensare con gli integratori alimentari».
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