Anche yoga e pilates
per curare il mal di schiena

Il primo passo è comunque capire quale sia l’origine del dolore per poi scegliere il percorso corretto.

Mal di schiena, dolore al collo, articolazioni indolenzite: alzi la mano chi durante l’ultimo anno, tra lockdown e limitazioni di vario tipo e smartworking, non ha sofferto almeno una volta di questi disturbi. Secondo una recente ricerca pubblicata su International Journal of Environmental Research and Public Health, la prevalenza di casi di mal di schiena è passata dal 38,8% del pre-pandemia al 43,8% dopo il lockdown, con una crescita totale dei casi dell’11%.

«La lunga inattività a cui, a fasi alterne, siamo stati costretti durante la pandemia - osserva la dott.ssa Claudia Ceravolo, fisiatra dell’Unità di Riabilitazione del Policlinico San Marco, del Centro Diagnostico di Treviglio e di Smart Clinic, strutture sanitarie del Gruppo San Donato all’interno del Centro Commerciale “Le Due Torri” e di Oriocenter - influisce negativamente sul benessere osteo-articolare e muscolare del nostro corpo. In particolare, in molti casi, a pagare il prezzo più alto è stata la salute della colonna vertebrale, sia lombare sia cervicale, penalizzata da posture scorrette ad esempio sul divano - diventato anche postazione di lavoro in tempi di smart working - o alla scrivania davanti al computer. Senza contare che in questi mesi a molti è capitato di prendere qualche chilo in più, andando ulteriormente a sovraccaricare tutte le articolazioni». Cosa si può fare, allora, in questi casi? Scopriamolo con l’aiuto della nostra esperta.

Cosa fare in caso si soffrisse di mal di schiena da lockdown?

«La prima cosa è capire quale sia l’origine del mal di schiena. In alcuni casi la lombalgia potrebbe essere causata da un sovraccarico articolare conseguente a una perdita del tono muscolare o all’aumento del peso corporeo dovuti alla sedentarietà. Le posture inadeguate reiterate nel tempo, dovute alle postazioni di lavoro improvvisate a casa, possono aver creato tensioni muscolari che vengono avvertite a livello lombare come dolore e rigidità. In alcuni casi la lombalgia potrebbe essere stata causata da movimenti scorretti in corso di allenamenti “fai da te”. In altri casi ancora si potrebbe trattare di protrusioni o di ernie discali vertebrali che sono diventate sintomatiche in questo periodo e allora parliamo di lombosciatalgia e/o di lombocruralgia. Sono stati riscontrati casi di lombalgia in cui il circolo vizioso con depressione e ansietà era prevalente. Infine, bisogna distinguere i casi di lombalgia di primo riscontro da quelli dovuti aduna riacutizzazione di un mal di schiena cronico. In generale, di fronte a una lombalgia, la riduzione degli sforzi e la somministrazione di farmaci antidolorifici, antinfiammatori e miorilassanti possono essere sufficiente per risolvere i sintomi. Successivamente, a seconda della causa, l’approccio terapeutico varia».

Nel caso in cui dipenda da sedentarietà e posture scorrette cosa è consigliabile?

«Fondamentale, innanzitutto, correggere le posture sbagliate ed iniziare o ricominciare gli esercizi per allungare e rinforzare la muscolatura del rachide e degli arti inferiori. In secondo luogo, è raccomandata la ripresa delle attività motorie e/o sportive, ma con cautela e gradualità. Infine, un’attenzione particolare va riservata anche alla dieta».

Quali sono le terapie riabilitative possibili ed efficaci?

«Premesso che l’approccio terapeutico è sempre multidisciplinare, il trattamento riabilitativo può comprendere cicli di fisioterapia con esercizi terapeutici specifici e rieducazione posturale in combinazione con cicli di massoterapia miorilassante e di terapie fisiche (tecarterapia, TENS, ultrasuoni, laserterapia, magnetoterapia, etc.) e con l’apprendimento di norme di igiene posturale e di economia articolare da applicare nelle attività quotidiane (a casa e al lavoro). Sono utili, inoltre, attività di mantenimento della flessibilità e del tono muscolare generale, tipo back school, clinical pilates e yoga».

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