La salute / Hinterland
Domenica 21 Marzo 2021
Affrontare il peso in eccesso
La dieta non è sufficiente
L’endrocrinologo La sola programmazione di pasti «bilanciati» non lo cambia ma occorre anche un’adeguata attività fisica, innanzitutto di tipo aerobico.
In Italia gli obesi sono circa 6 milioni, il 10% della popolazione (percentuale sovrapponibile in Lombardia). Sono persone che, se non curate, hanno una aspettativa di vita inferiore di 10 anni rispetto ai normopeso e un’incidenza delle patologie tumorali più alta del 10%. Ne parliamo con il dott. Giorgio Severgnini, endocrinologo, responsabile dell’Ambulatorio dell’Obesità dell’ospedale Bolognini di Seriate.
Cos’ è l’obesità?
«Quando la parola obesità è pronunciata quasi per impulso guardiamo la bilancia, l’ultimo vestito che va stretto, lo specchio, ma soprattutto pensiamo immediatamente alla dieta che, magari iniziamo, manteniamo per un po’ e poi dimentichiamo. Parlano le nostre emozioni: tristezza, felicità, vergogna, paura, depressione legate ad un’immagine corporea, forse non accettata a volte, condizionata da stereotipi se non addirittura oggetto di stigma. A volte ricorda quel “vuoto” che a volte sorprende, che porta a cercare cibo non per fame, magari assunto velocemente, che fa stare bene solo per un po’ fino a quando il senso di colpa della trasgressione si presenta alla mente. In realtà l’obesità è solo una parola innocua a cui attribuiamo tanti significati molto spesso personali che, letti con metodo, consentono di scrivere la nostra storia».
Come si misura l’obesità e quali altri valori evidenziano una situazione che va tenuta sotto controllo?
«Innanzitutto non siamo il nostro peso, non siamo misurati per il valore dell’Indice di massa corporea o (BMI), il rapporto tra il peso e l’altezza moltiplicata per se stessa per il quale se siamo sotto il 20 siamo nell’ambito sottopeso, tra 20-25 nell’ambito della normalità, tra 25-29 nell’ambito del sovrappeso e se superiore a 30 siamo collocati nei vari gradi di obesità. Quando invece ci pesiamo e utilizziamo in ambulatorio la bioimpedenziometria, valutiamo i diametri e la plicometria corporei in realtà valutiamo l’insieme dei componenti del nostro corpo. In altri termini valutiamo la percentuale di massa magra o muscolo, di massa grassa o adipe, di contenuto idrico intra ed extra cellulare posto in relazione all’acqua corporea totale. Importante è sapere che tali componenti variano con lo stato di salute o malattia e con il trascorrere degli anni, infatti dai 50 anni in poi, si assiste alla progressiva perdita spontanea, accentuata se affetti da malattia, di massa magra (perdita chiamata sarcopenia). Di pari passo si assiste all’acquisto di massa grassa in particolare di adipe-grasso addominale che è un fattore di rischio per malattie cardiovascolari, in altri termini si può assistere ad un aumento del giro vita 100 cm nell’uomo e 88 cm nella donna soprattutto in menopausa. Tali misurazioni possono essere correlate ad un glicemia 100mg/dl, una colesterolemia totale superiore ai 200mg /dl ad un aumento dei trigliceridi 150mg /dl ad una pressione arteriosa superiore a 125/ 80 mmHg, insieme al colesterolo totale è importante dosare e controllare le LDL, effettivamente responsabili delle malattie cardiovascolari».
Che conseguenze mediche comportano il sovrappeso e l’obesità?
«La buona notizia è che basta ridurre di del 10% il peso in un anno o di 5 cm il giro vita per avere già sostanziali riduzioni del rischio di malattia delle coronarie e di infarto cardiaco, ma anche una riduzione del rischio di Diabete mellito e Tumori. Indubbiamente va considerata, nella donna in menopausa, la progressiva perdita ossea e la prevenzione e cura dell’osteoporosi post menopausale valutata mediante la MOC o mineralometria ossea computerizzata, tutto ciò per prevenire la frattura del femore e i crolli delle vertebre. Importante comunque l’assunzione di congrue dosi di vitamina D che può anche prevenire le malattie cardiovascolari, rinforzare il sistema immunitario e contenere la sarcopenia. Questi cambiamenti rendono l’idea che non esiste un peso ideale unico per tutti perché tra chi ha una struttura ossea minuta e chi robusta, a parità di adeguate componenti corporee, apparentemente nella norma, i pesi possono essere diversi».
Cosa fare per affrontare la malattia?
«L’obesità è espressione di complessità ed occorrono ambulatori e specialisti dedicati. L’accesso all’ambulatorio avviene attraverso la prescrizione del medico curante di visita dietologica per obesità. La presa in carico comporta oltre alla valutazione medica, (anamnesi esame obiettivo valutazione della terapia già in atto) la valutazione del peso, la bioimpedenziometria associata alla plicometria e misurazione dei diametri corporei per la valutazione della composizione corporea. Il riconoscimento di disturbi correlati gastrointestinali correlati alla disbiosi e la possibile alterazione del Microbiota intestinale comporta la prescrizione del Breath test al glucosio e al lattosio per la possibile sospetta intolleranza con successiva valutazione dei risultati e la prescrizione di opportuna terapia antibiotica, probiotica e probiotica. La sola programmazione di pasti “bilanciati” non cambia il peso, occorre una sincronizzata adeguata attività fisica innanzitutto aerobica (come camminare, muoversi con la bicicletta o cyclette ad esempio). Ottenere ogni giorno un valore superiore a 5000 o addirittura 10.000 passi, ha una ricaduta positiva sulla nostra composizione corporea».
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