Lo smog fa malissimo per la nostra salute, almeno tanto quanto l’obesità. L’inquinamento atmosferico è infatti un vero e proprio fattore di rischio cardiovascolare, capace di aumentare del 10% le possibilità di ammalarsi, e a nulla servono i valori soglia imposti dall’Unione Europea, del tutto inutili dal punto di vista clinico. Lo hanno ribadito gli esperti riuniti a Milano per il convegno internazionale di cardiologia promosso dal Dipartimento cardiologico «De Gasperis» dell’ospedale «Niguarda» di Milano.
«Per la prima volta nella storia dell’uomo – spiega Alberto Roghi, cardiologo del "Niguarda" – ci troviamo di fronte a un fattore di rischio non evitabile, a cui siamo esposti tutti, pericoloso tanto quanto un’obesità moderata». Come ricorda Antonio Manfrici, del «Niguarda», diversi studi scientifici hanno infatti dimostrato «che l’inquinamento comporta aritmie cardiache, vasocostrizione, processi cronici di infiammazione, aumento della pressione arteriosa e della coagulazione del sangue», soprattutto nei soggetti a rischio come gli anziani e le donne in post menopausa.
Il convegno è così diventato un’occasione per lanciare un appello ai politici. «I valori soglia stabiliti dall’Unione Europea non servono a nulla dal punto di vista clinico – specifica Roghi – perché non esistono limiti "sicuri" sotto i quali non ci sia pericolo per la salute. È importante che i nostri amministratori ne tengano conto, impegnandosi a rispettare l’articolo 32 della Costituzione che riconosce la salute come diritto fondamentale».
Ma gli esperti lanciano un messaggio anche ai ricercatori: «È importante che vengano fatti nuovi studi per approfondire le conseguenze dello smog sull’organismo – precisa Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano – ma non vorrei che l’inquinamento diventasse la scusa per avviare studi su nuovi farmaci che ne diminuiscono gli effetti sulla salute: sarebbe un’idea a dir poco scellerata».
(17/09/2008)
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