«Bionda» elettronica
Scettici gli esperti

"Mancano dati certi sull'efficacia e la sicurezza della sigaretta elettronica, per questo fino a quando non si svolgeranno, come chiediamo, studi indipendenti a medio e lungo termine il giudizio rimane sospeso". È quanto ha dichiarato Francesco Blasi, presidente della European Respiratory Society, l'associazione che riunisce gli pneumologi europei, agli European Respiratory Days, giornate dedicate alle malattie respiratorie in corso a Roma.

"Mi sembra ragionevole proprio per questo - spiega Blasi- il parere espresso dal Consiglio superiore di Sanità, secondo il quale andrebbero vietate nelle scuole e durante la gravidanza. Non esistono studi che ci dicano che effetti possono avere sull'organismo, soprattutto nel lungo termine, e non è neppure provato, come spesso si è detto, che servano a far smettere di fumare".

"Quello che chiediamo con uno statement- spiega Blasi- sono proprio studi indipendenti, magari finanziati a livello europeo, che quindi porterebbero le sigarette elettroniche ad essere controllate alla stregua dei farmaci". Dubbi sulla sigaretta elettronica anche da parte del professor Claudio Donner, amministratore della Fondazione italiana salute ambiente e respiro (Fisar). "Importanti riviste mediche - spiega Donner - stanno pubblicando studi riguardanti le sostanze contenute nelle sigarette elettroniche, con conclusioni non positive. Potrebbero in sostanza essere più dannose delle sigarette normali".

"La maggior parte di questi prodotti contiene nicotina - conclude- di conseguenza permane la dipendenza dalla sostanza e alcune marche addirittura non ne dichiarano la presenza, con il rischio di indurre dipendenza anche in chi non ha mai fumato".

© RIPRODUZIONE RISERVATA