L'artrite, una malattia che si tende ad associare agli anziani, colpisce anche diecimila bambini ogni anno, che se nati al Sud non hanno accesso a centri specializzati per la cura se non a patto di «viaggi della speranza».
Lo ha ricordato la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) in occasione del Capri Campus 2013, che comprende una scuola di formazione sul tema.
«Molti di questi sono "pazienti fantasma" - ha affermato Giovanni Lapadula, ordinario di reumatologia dell'università di Bari e uno dei docenti della scuola - la malattia si presenta infatti in maniera subdola, è difficile da diagnosticare e anche una volta scovata può essere curata in pochissimi centri in Italia, tutti al centro o al nord. Questo è grave anche perchè i farmaci possono curarla molto bene, ma solo con una diagnosi precoce».
I campanelli d'allarme, hanno spiegato gli esperti, sono un'andatura zoppicante, dolori osteoarticolari a ginocchia, caviglie, gomiti e polsi, difficoltà' ad afferrare gli oggetti o salire le scale, e anche una stanchezza anomala può essere un indizio. In occasione delle giornate di scuola la Fimp ha iniziato una formazione dei pediatri mirata alla creazione di una rete di «sentinelle» in grado di individuare la malattia: «Vogliamo creare - ha spiegato il presidente Giuseppe Mele - una rete tra pediatria di base e reumatologia per garantire indirizzare i pazienti verso le eccellenze presenti nelle regioni».
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