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contro il diabete

«Contro il diabete occhi aperti!». È questo lo slogan scelto da Diabete Italia per la dodicesima edizione della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra in più di 160 Paesi il 14 novembre.

«Contro il diabete occhi aperti!». È questo lo slogan scelto da Diabete Italia per la dodicesima edizione della Giornata Mondiale del Diabete che si celebra in più di 160 Paesi il 14 novembre.

In Italia, il consueto appuntamento è fissato per il 10 e 11 novembre. Anche il Policlinico San Marco di Zingonia aderisce a questa iniziativa di sensibilizzazione nei confronti di una delle patologie croniche più diffuse e con un impatto pesante non solo sulla vita di chi ne soffre ma anche sulla sanità italiana (i costi del diabete incidono per il 9% delle risorse sanitarie disponibili).

Nella giornata dell'11 novembre, dalle 9 alle 12, presso l'Ambulatorio di Diabetologia, sarà possibile sottoporsi gratuitamente a misurazioni della glicemia (con una semplice puntura sul polpastrello di un dito) e della pressione arteriosa, ma anche compilare un questionario per scoprire la percentuale di rischio diabete da qui a 10 anni.

«L'obiettivo di questa importante iniziativa di prevenzione è battere il diabete sul tempo» sottolinea il dottor Mario Buizza, responsabile dell'Ambulatorio di Diabetologia del Policlinico San Marco. «La maggior parte dei casi di diabete di tipo 2, cioè quello più diffuso acquisito in genere in età adulta e legato a sovrappeso e obesità, si può infatti prevenire seguendo due regole fondamentali: alimentazione corretta e attività fisica regolare. In particolare bisognerebbe ridurre il proprio peso almeno del 5% se si è in sovrappeso, limitare l'assunzione di grassi in particolare di quelli saturi, aumentare l'apporto di fibre vegetali, consumare frutta e verdura almeno cinque volte al giorno. Quanto invece all'attività fisica, basterebbe camminare a passo veloce per almeno mezz'ora al giorno».

Battere sul tempo il diabete significa anche diagnosi precoce. «Circa il 5% della popolazione soffre di questa malattia, percentuale a cui si deve aggiungere un 2% di persone che, pur essendo malate non lo sanno. Spesso infatti il diabete viene scoperto anche molto tempo dopo la sua insorgenza, per caso, in seguito a controlli occasionali o per problemi di altra natura ad esempio cardiaci o circolatori, che rappresentano già una complicanza del diabete stesso» continua il dottor Buizza.

«Questo ritardo diagnostico dipende in particolare dal fatto che la malattia può progredire lentamente senza dare segno di sé. Possono passare anche anni prima che si manifesti. Per questo progetti di sensibilizzazione e di “screening” come quelli che si terranno in occasione della Giornata Mondiale del Diabete rappresentano un'opportunità importante di prevenzione soprattutto per le persone a rischio, cioè per chi ha superato i 45 anni, soffre di ipertensione arteriosa, ha colesterolemia elevata, è in sovrappeso o obeso, è sedentario, ha familiari con questa malattia».

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