La ricerca sull'infarto
pubblicata da Lancet

La ricerca che vede la mano di Maurizio Tespili, direttore dell'Unità operativa di Cardiologia del «Bolognini» su pazienti con infarto miocardico acutoha ottenuto la pubblicazione su «The Lancet», importante rivista medica internazionale.

Una scommessa vinta, e anche con successo: un successo di rilievo internazionale, tanto che la ricerca che vede - tra gli altri - la mano di Maurizio Tespili, direttore dell'Unità operativa di Cardiologia dell'ospedale «Bolognini» di Seriate, effettuata su pazienti con infarto miocardico acuto in tutta Europa (per un campione di circa 1.500 pazienti) e in collaborazione con alcuni dei più importanti centri europei, tra cui l'Università di Ferrara, ha ottenuto la pubblicazione su «The Lancet», una delle prime cinque riviste mediche internazionali.

E questa ricerca - incentrata sull'efficacia, nei pazienti con infarto miocardico acuto, dell'applicazione di uno stent di ultima generazione che rilascia, localmente, una volta impiantato, un farmaco che riduce i rischi di recidiva di ostruzione - ha dimostrato non solo che rispetto agli stent di solo metallo si riduce il rischio di recidiva, ma anche che l'indice di mortalità del campione dei pazienti con il nuovo tipo di stent è sotto il 2%, a un anno dall'evento acuto.

Addirittura per i pazienti del «Bolognini» di Seriate che sono stati trattati così e compresi nello studio pubblicato su «The Lancet», la mortalità è dello 0%. «Mi piace poter festeggiare con tutto l'ospedale questa pubblicazione – ha evidenziato Amedeo Amadeo, direttore generale dell'Azienda «Bolognini» di Seriate – . Nel 2000 questa Azienda aveva una Cardiologia di ottima qualità ma era debole per l'Emodinamica. Così abbiamo portato qui, dagli Ospedali Riuniti di Bergamo, Maurizio Tespili».

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