La salute
Martedì 20 Marzo 2012
Neurofibromatosi
Focus a Bergamo
Macchie color caffellatte diffuse lungo il corpo. È questo il segno più visibile e precoce di un gruppo di malattie genetiche rare che prendono il nome di neurofibromatosi. Queste malattie portano a una crescita incontrollata di cellule lungo i nervi, causa di pressioni dolorose e gravi danni alla loro funzionalità, fino a provocare lo sviluppo di tumori benigni.
Macchie color caffellatte diffuse lungo il corpo. È questo il segno più visibile e precoce di un gruppo di malattie genetiche rare che prendono il nome di neurofibromatosi. Queste malattie portano a una crescita incontrollata di cellule lungo i nervi, causa di pressioni dolorose e gravi danni alla loro funzionalità, fino a provocare lo sviluppo di tumori benigni.
Si possono associare malformazioni ossee e vascolari, che a volte coesistono con altre patologie, come ritardo nell'apprendimento, sclerosi multipla e leucemie. Esistono due forme principali di neurofibromatosi: quella di tipo 1 è la tipologia più diffusa e interessa il 90% dei casi, con un milione e mezzo di malati nel mondo, di cui 20 mila in Italia; quella di tipo 2 è meno frequente, ma più grave, perché causa tumori al nervo acustico, cervello o il midollo spinale, con problemi di sordità, perdita dell'equilibrio e difetti della visione.
Molti aspetti di queste malattie sono ancora imprevedibili. È certo che la NF1 interessa circa un bambino ogni 4 mila, mentre la NF2 colpisce 1 caso ogni 33 mila. Entrambe sono ereditarie, quindi i genitori affetti da neurofibromatosi hanno il 50% di probabilità di trasmettere la malattia ai figli.
Agli Ospedali Riuniti dal 1992 è attivo un centro multidisciplinare per la diagnosi, la cura e lo studio delle neurofibromatosi, coordinato da Marco Poloni, primario della Neurologia degli Ospedali Riuniti, in collaborazione con l'Istituto Mario Negri. Il centro è riconosciuto a livello nazionale, tanto da avere in cura non solo pazienti bergamaschi e lombardi, ma malati provenienti da tutta Italia.
“La neurofibromatosi è una patologia ancora sottovalutata, almeno fino a quando si manifesta con sintomi meno gravi. Basti pensare che nel 30% dei casi la malattia viene diagnostica in concomitanza con la nascita di un figlio – ha spiegato Marco Poloni -. Le conseguenze più gravi sono rappresentante dallo sviluppo di tumori a livello cerebrale o spinale, che richiedono interventi neurochirurgici importanti, che possono portare anche alla sordità, con la conseguente necessità di dover intraprendere un percorso di riabilitazione uditiva. In generale in tutti questi malati il meccanismo fisiologico che frena la proliferazione delle cellule tumorali funziona male e quindi la sfida per il futuro consiste nel trovare una terapia efficace per bloccare questo pericoloso fenomeno”.
Al Centro di Bergamo l'Associazione Italiana Neurofibtromatosi ha affidato l'onore di organizzare il sesto congresso nazionale, che si svolgerà alla Casa del Giovane e all'Auditorium Villa Elios il 27 e 28 aprile, con l'obiettivo di fare il punto sulle nuove strategie terapeutiche e diffondere informazioni preziose su una patologia ancora poco conosciuta, anche dai medici. Sono previsti gli interventi di professionisti provenienti dai maggiori centri italiani e di Gareth Evans, del St. Mary's Hospital di Manchester, tra i maggiori esperti mondiali di neurofibromatosi. Il congresso è aperto e gratuito per tutti. Per iscrizioni inviare una e-mail all'indirizzo [email protected] o contattare il numero 0521.771457 entro il 10 aprile.
L'iniziativa è stato organizzato grazie al contributo dell'Associazione Amici di Pensare Cristiano, Soroptimist International Club di Bergamo, Associazione Italiana Donne Medico, studio Dentistico Castellazzi, Levoni e Lovato Electric.
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