Si chiama Osna (One step nucleic acid amplification), ed è una innovativa metodica biomolecolare che permette, in fase intraoperatoria in caso di tumore al seno, di analizzare il linfonodo sentinella: la tecnica «taglia» i tempi di attesa in anestesia della paziente e permette l'analisi anche di 4 linfonodi contemporaneamente. L'apparecchiatura per Osna è in dotazione all'Humanitas Gavazzeni e, spiega Massimo Grassi, responsabile dell'Unità Senologica «siamo nella Bergamasca i primi, sappiamo che qualcun altro ci sta pensando, ma per il momento solo qui si effettua questa nuova metodica biomolecolare».
L'analisi del linfonodo sentinella in fase intraoperatoria è, da tempo, prassi nella chirurgia del carcinoma mammario: sapere, prima che l'intervento di asportazione del tumore sia concluso, se è necessario per presenza di cellule maligne intervenire anche sui linfonodi è essenziale sia per evitare alla donna un secondo intervento sia per calibrare una cura post operatoria. Finora l'analisi del linfonodo, con una indagine microscopica tradizionale richiede dai 50 ai 70 minuti, ed è effettuata dall'anatomopatologo. «La tecnica Osna ci offre un rilevante vantaggio – spiega Massimo Grassi – . Ovvero la possibilità di analizzare fino a quattro linfonodi contemporaneamente e avere tempi nettamente ridotti per la risposta. Nella nostra esperienza la tecnica ha ridotto quasi della metà il tempo di esecuzione dell'analisi: siamo infatti passati da 60/75 minuti a 35/40, riducendo quindi il tempo di anestesia delle pazienti. Non solo: Osna si basa sull'analisi biomolecolare del linfonodo sentinella in toto e garantisce un'assoluta e costante uniformità nella valutazione dello stato dei linfonodi in esame, non essendo operatore dipendente; permette inoltre una determinazione quantitativa oltre che qualitativa, differenziando le micro dalle macro metastasi. Questo dato oggi è estremamente importante per le conseguenti decisioni terapeutiche».
La precisione e la velocità della tecnica Osna, con il vantaggio di essere scarsamente influenzata dall'operatore, viene evidenziata anche da Massimo Roncalli, responsabile dell'Anatomia patologica di Humanitas: «La tecnica Osna è una procedura molecolare in grado di rilevare e dosare una molecola (Rna messaggero) che codifica per proteine espresse nel carcinoma della mammella e mai rilevabili in linfonodi non metastatici: permette quindi di riconoscere il tumore quando è presente, non lascia spazio a falsi positivi e negativi con elevata accuratezza diagnostica e fornisce anche valutazione delle micro e macro metastasi. Il vantaggio della tecnica Osna, rispetto a quella tradizionale morfologica, è che è più standardizzabile, non viziata dalla soggettività dell'operatore e ha una valenza diagnostica certificata a livello internazionale».
Intanto, cresce l'attività dell'Unità di Senologia dell'Humanitas Gavazzeni: da gennaio a settembre 2011 sono stati effettuati 215 interventi chirurgici, il 50% in più rispetto all'anno scorso.
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