Partirà in anticipo questo autunno, rispetto agli anni passati, la campagna vaccinale 2010-2011 contro l'influenza: una circolare del ministero della Salute di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale indica infatti la necessità di partire dal primo ottobre e non oltre il 31 ottobre «e di completarla il più rapidamente possibile». «Con almeno due settimane di anticipo» spiegano gli esperti che hanno lavorato sul testo, l'obiettivo è di battere sul tempo il ritorno del virus pandemico. Si ritiene infatti che sarà il virus A H1N1 a essere dominante, tra le influenze in arrivo per l'autunno-inverno e quindi per questo si punterà su un «vaccino unico».
Per Bergamo e provincia, spiegano dall'Asl, è ancora presto per sapere quando partiranno le campagne vaccinali: si attende, infatti, che la Regione avvii l'acquisto dei preparati per la profilassi, che verranno poi distribuiti per scaglioni e quantitativi precisi alle varie province lombarde. La circolare del ministero, come si diceva, indica anche che per quest'anno sarà a disposizione della popolazione il vaccino unico, con tre ceppi: quello dell'influenza pandemica A H1N1, quello del virus H3N2 e il virus B, così come indicato lo scorso febbraio dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). I vaccini sono già in produzione e arriveranno, appunto, con questa formulazione e le aziende sono pronte da tempo e hanno avviato la produzione per sincronizzare l'arrivo del farmaco con i primi freddi. Una sola iniezione basterà quindi a proteggersi dalle diverse forme influenzali, al contrario dello scorso anno quando era necessario vaccinarsi separatamente contro l'influenza A o contro quella stagionale (comunque non per entrambe).
La scelta di un vaccino unico era stata anticipata già da alcuni mesi dal ministro della Salute Ferruccio Fazio. Le categorie per le quali la vaccinazione è consigliata sono gli anziani sopra i 65 anni; i bambini di età superiore ai 6 mesi, i ragazzi e gli adulti con malattie croniche, le donne che si trovano nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza all'inizio della campagna influenzale, i ricoverati nelle strutture per lungodegenti, il personale medico, i familiari di soggetti a rischio e alcune categorie di lavoratori pubblici. Le dosi di vaccino acquistate lo scorso anno e non scadute restano a disposizione, hanno spiegato dall'Istituto superiore della sanità, in caso di necessità. Un'eventualità legata anche al fatto che l'Organizzazione mondiale della Sanità non ha abbassato il livello di allerta che resta quello massimo. In Italia per l'acquisto dei vaccini per combattere l'influenza A sono stati spesi circa 97 milioni di euro per acquistare 12,5 milioni di dosi. Di queste 2,4 milioni sono state date all'Oms, un milione è stato utilizzato, 8 milioni datie alle Regioni sono state ricentralizzate, un milione è rimasto alle Regioni. Già arrivate anche le raccomandazioni dei Centers for Diseases Control americani su chi e quanto vaccinare per la prossima influenza. I vaccini che stanno per arrivare sul mercato Usa, come quelli previsti per l'Europa, contengono anche il ceppo pandemico e i Cdc indicano la necessità di vaccinare anche tutti i bambini a partire dai 6 mesi di età.
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