Pubblicato sul «Journal of Cellular and Molecular Medicine», il lavoro è opera del team di ricercatori guidati da Alfredo Pontecorvi, Ordinario di Endocrinologia all'Università Cattolica di Roma.
Gli scienziati hanno creato un embrione di topolino che si «accende» di luce blu sotto l'effetto di ormoni tiroidei. Poichè l'animale transgenico comincia a colorarsi di blu in un'età gestazionale in cui ancora è incapace di produrre da sè questi ormoni, è chiaro che li riceve dalla mamma attraverso la placenta.
C'era già il sospetto che gli ormoni tiroidei materni giocano un ruolo chiave nello sviluppo del sistema nervoso e di altri organi del feto; infatti in caso di patologie tiroidee materne, come l'ipotiroidismo, il quoziente intellettivo (QI) del nascituro sarà sotto la norma.
«Gli ormoni tiroidei sembrano essere importanti durante il periodo embrio-fetale, nel primo trimestre di gravidanza», spiega Pontecorvi, il periodo, in cui i neuroni si riproducono, formando il patrimonio cerebrale del nascituro (circa 100 miliardi di neuroni). Ma in questo periodo la funzione tiroidea del feto non si è ancora attivata, quindi l'ipotesi era che fossero gli ormoni tiroidei materni gli «architetti» del cervello del feto.
Ciò è proprio quanto hanno dimostrato gli scienziati della Cattolica: infatti l'embrione di topolino transgenico si «colora» di blu in varie parti del suo sistema nervoso «in fieri» in un'età gestazionale in cui non è ancora capace di produrre embrioni tiroidei, per cui è chiaro che è la mamma a passarglie attraverso la placenta. Il topolino adesso aiuterà anche a capire alcuni deficit di svilupo del feto dovuti a patologie materne della tiroide.
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