«Le malattie associate all'eccesso alimentare e ad una dieta sbilanciata - spiega Sileo - sono ormai tra le cause di morte più rilevanti nei Paesi industrializzati. Le patologie per le quali la dieta gioca un ruolo significativo comprendono cardiopatie ischemiche, alcuni tipi di neoplasia, ictus, ipertensione, obesità e diabete mellito non insulino-dipendente. Un'alimentazione scorretta può favorire l'insorgenza di diversi tipi di malattie degenerative che sono tra le prime cause di mortalità in Italia. Uno dei principali difetti dell'alimentazione seguita dalla maggioranza degli italiani è l'eccessivo apporto di grassi, zuccheri e sale, a fronte di una scarsità di carboidrati complessi, vitamine e altri importanti elementi organici presenti in abbondanza nella frutta e nella verdura. La dieta deve abbondare di vegetali freschi, che frenano l'accumulo di tossine e i processi di ossidazione cellulare, principali responsabili di una abbassamento delle difese. È assodato il ruolo di alcuni cibi (ingeriti regolarmente e in grandi quantità) nell'indebolire l'organismo e a predisporlo all'attacco delle malattie: i cibi grigliati, l'eccesso di grassi (soprattutto quelli di origine animale), le fritture, i dolci industriali, per esempio, andrebbero drasticamente ridotti».
Difficile però in terra orobica mettere da parte cotechini, braciole e costine, per far spazio a frutta e verdura. «Però sarebbe necessario. Almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura (una porzione corrisponde a 150 grammi), fondamentali in estate per combattere caldo e perdita dei sali minerali, proteggono dall'insorgenza di numerose malattie. È consolidato, ad esempio, il dato che un elevato consumo di frutta e verdura protegge da neoplasie. Un gruppo di ricercatori dell'Università di Londra ha analizzato e confrontato i dati provenienti da otto studi su consumo di frutta e verdura e rischio-ictus e riguardanti 257.500 persone residenti in Europa, Usa e Giappone. Lo studio ha mostrato che le persone che consumano maggiori porzioni di frutta e verdura quotidianamente presentano una riduzione maggiore nell'incidenza di ictus. Il consumo medio di frutta e verdura nella maggior parte dei Paesi sviluppati è di 3 porzioni al giorno, e le attuali raccomandazioni suggeriscono di aumentare il consumo a 5 o più porzioni quotidiane. In realtà è dimostrato che la popolazione ne fa un consumo fortemente ridotto».
Perché si mangia poca frutta e verdura, soprattutto da parte dei giovani? «Penso che ciò sia dovuto in parte alla scarsa consapevolezza dell'importanza di questi alimenti in una dieta sana. Per questo è opportuno sensibilizzare la popolazione sull'importanza di questo aspetto, promuovendo una corretta informazione sulla necessità dell'assunzione di frutta e verdura nella dieta giornaliera. Se la popolazione applicasse questo semplice regime alimentare, la morbilità e la mortalità associate all'ictus ne uscirebbero drasticamente ridimensionate. Una modifica della dieta quotidiana in senso vegetariano ridurrebbe significativamente anche l'incidenza delle patologie cardiovascolari in generale e di numerose forme tumorali. Poiché le abitudini alimentari si sviluppano nell'infanzia, dobbiamo proteggere i giovani dallo sviluppare patologie croniche in età avanzata. A questo scopo dovrebbero nascere delle collaborazioni tra istituzioni sanitarie pubbliche, industrie e mezzi di comunicazione per promuovere un'alimentazione corretta e salutare. Il Ministero della Salute raccomanda di consumare almeno 400 grammi di frutta e altrettanti di verdura ogni giorno pro capite per mantenere costante l'apporto di questi nutrienti, ma l'Istat ha recentemente rilevato che la media italiana supera di poco i 200 grammi ciascuna».
Chi rischia di più da una alimentazione sbagliata? «I bambini e gli adolescenti sono tra i più esposti. I modelli di alimentazione proposti dai media non sono certamente positivi dal punto di vista dell'equilibrio dietetico e la loro imitazione ha già portato ad una alimentazione con troppe proteine, grassi e zuccheri. Cattive abitudini che stanno determinando la manifestazione sempre più precoce di malattie degenerative quali aterosclerosi, malattie coronariche, diabete, obesità, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, tumori e disturbi del comportamento alimentare. L'obesità, in particolare, sta facendo registrare ritmi di crescita preoccupanti nel nostro Paese, e si tratta di una vera e propria patologia particolarmente dannosa nell'età dello sviluppo per motivi sia fisiologici sia psicologici. Un primo passo potrebbe essere il dare degli spuntini fatti con frutta e verdura, in sostituzione di merendine e snack preconfezionati che sono spesso saporiti ma sbilanciati dal punto di vista nutrizionale. L'alimentazione sana è basata su frutta, verdura e cereali, mentre la carne e gli altri derivati animali vanno bene come elementi di integrazione, non certamente come costituenti principali della nostra dieta».
Marco Conti
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