L'Eco della vita / Bergamo Città
Giovedì 30 Aprile 2020
«Un testamento spirituale
Arrivederci in Paradiso»
Questo spazio è dedicato ai lettori che ci scrivono per condividere i loro sentimenti, i progetti in questo momento di isolamento forzato per combattere il coronavirus. Scrivete al nostro indirizzo email: [email protected] oppure attraverso la pagina Facebook de L’Eco di Bergamo.
Diamo spazio, qui e sul giornale, ai lettori che vogliono condividere sentimenti e progetti in questo momento di isolamento. Scrivete al nostro indirizzo email: [email protected] oppure attraverso la pagina Facebook de L’Eco di Bergamo. Le foto di bambini: è importante che nella mail entrambi i genitori autorizzino la pubblicazione dell’immagine.
IL VIDEO: La Bergamo che non avete mai visto: una città che lotta in silenzio
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In molti messaggi c’è il desiderio di condividere con noi e con i lettori l’affetto per le persone care che ci hanno lasciato.
Öna góta d’amúr
Questa poesia che vi mando dal titolo “Öna góta d’amúr” la voglio dedicare a tutte quelle persone che non hanno avuto la possibilità di avere vicino qualcuno dei parenti nel momento del passaggio, ma come sappiamo ci sono sempre sia dottori che infermieri che sanno dare quella speranza e sollievo nel momento del trapasso.
Questa poesia è dedicata alla mia compagna Maria che mi ha lasciato il 15 marzo scorso e quando gliel’avevo letta mi aveva stretto forte le mani..., e con questo voglio anche ricordarla perché il giorno 28 di questo mese di aprile sarebbero stati 30anni che eravamo insieme.
In queste rime c’è il testamento spirituale della persona sofferente con la promessa dell’arrivederci in paradiso. Ringrazio e augurando a voi e a tutte le vostre famiglie un mondo con tanta speranza per il futuro. Grazie di cuore a tutti.
Amadio Bertocchi - Albino
Dedicata a mia nonna
Complimenti la bella iniziativa delle poesie, in questo momento così doloroso!
Il 27 marzo è morta la mia nonna Rina, alla bella età di 100 anni... Le ho scritto e dedicato la poesia che vi allego:
CIAO, NONNA RINA
Avrei voluto salutarti
con una poesia,
ma troppi ricordi
affollano la mente mia.
In una fredda mattina
di marzo,
te ne sei andata
senza clamore,
lasciando il mondo
e il suo rumore.
Come una candela
consumata dal tempo,
ti sei spenta
senza un lamento.
Fredda come la neve
sui monti,
or giaci muta,
avvolta
nel tuo bianco sudario.
Calde lacrime
rigano il mio viso,
velano il mio sguardo.
Col cuore gonfio,
penso a ciò
che avrei voluto fare:
darti un ultimo abbraccio,
prima di andare!
Maria Teresa Valenghi
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