La Liberazione arriva in sordina
solo si sente il canto del merlo

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Antonella, maestra della scuola primaria “Papa Giovanni XXIII” dell’Istituto Comprensivo Camozzi di Bergamo, ci ha inviato questa poesia, scritta per il 25 aprile di quest’anno.

25 aprile 2020

Aspetto anche quest’anno quella Liberazione
che a scuola certo merita ben più di una lezione.

L’aspetto trepidando, ma è storia già passata

due conti indietreggiando, non ero ancora nata.

Eppure già si sa, la data è nota a tutti,

ma arriva un po’ in sordina per il dolore e i lutti

che questo tempo nostro quest’anno ci ha portato.

Mi chiedo ma perché? Mi arrabbio con il Fato.

Poi vado alla finestra e vedo sopra il tetto

quel merlo che mi chiama, insiste circospetto.

Si sente lui il padrone, silenzio per la strada

nessun rumore o suono in tutta la contrada.

Rimango ancora un po’, ascolto il suo richiamo

poi vola, non lo vedo, ah eccolo sul ramo!

Sembra che voglia dirmi, io resto qui, non mollo!

Mi sposto tra le foglie, esercito il controllo!

Sorrido, quasi rido, un poco mi vergogno,

sto qui a guardare un merlo o forse è solo un sogno?

Non so, ma mi fa bene sentirlo e la dolcezza
dell’aria sopra il viso è come una carezza.
Poi prendo un bel respiro, ripenso a me e al mondo,
mi sento più leggera e vedo un girotondo
di bimbi, tanta gente, le mani nelle mani

in cerca di calore, in cerca di un domani.

Richiudo la finestra, mi sento liberata!

Che strano, nella mente riaffiora quella data…
Il 25 aprile, già… la Liberazione!
E il canto ricomincia, è sempre lui il padrone.

Antonella Cuomo

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