Il grazie per l’aiuto dalla Russia
«Ci avete fatto sentire meno soli»

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IL VIDEO: La Bergamo che non avete mai visto: una città che lotta in silenzio
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Ci scrive Aurelia, che visse e studiò russo a Bergamo, per un messaggio di ringraziamento ai russi.

Da settimane, a Bergamo è in atto una guerra, e voi vi siete uniti a noi in questa lotta a morte. Non lo dimenticheremo.

Siamo commossi e riconoscenti per questo gesto, in quanto il sostegno materiale e tecnico, nel momento più difficile, porta con sè non solo un aiuto concreto ma anche consolazione e incoraggiamento. Per non mollare. Per non sentirsi soli.

A causa di questa epidemia, quasi ogni Bergamasco ha perso qualcuno. In realtà, il vostro sostegno ci aiuta a salvare quella generazione che, dopo la guerra, ha ricostruito l’Italia tale quale la si può vedere ancora oggi.

A lungo ci accompagnerà il ricordo di queste terribili settimane, ma anche dell’aiuto ricevuto dalla Russia. Tra noi c’è un legame di lunga data: che possa rafforzarsi e durare ancora a lungo.

Dovremmo conoscere di più la Russia e la sua storia. Possano gli Italiani scoprire le canzoni cosacche, la cucina e la bellezza di Mosca. Possiate voi vedere le nostre montagne e assaggiare le nostre buone tavole. Non c’è dubbio che gli uomini di buona volontà si riconoscono l’un l’altro sempre, in qualunque circostanza. Fate buon ritorno a casa. Che ognuno di voi possa ritrovare i propri cari, vivi e sani!

Ancora una volta, grazie!n 
Aurelia Zanardini

Ringraziamenti

Nella foto: Gianni Capoferri e la moglie Graziella dalla loro casa di Calcinate ringraziano il personale medico e sanitario italiano per quanto stanno facendo per i bergamaschi.
Da alpino, Gianni abbraccia tutte le penne nere che stanno collaborando attivamente, secondo lo spirito solidaristico che le contraddistingue.
Da esploratore, che ha attraversato la Russia in vari suoi viaggi in solitaria, ringrazia gli amici russi per la solidarietà manifestata nei confronti dei bergamaschi e dell’Italia.

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