L'Eco della vita / Bergamo Città
Venerdì 03 Aprile 2020
«I grandi sono preoccupati
portiamo a loro la felicità...»
Questo spazio è dedicato ai lettori che ci scrivono per condividere i loro sentimenti, i progetti in questo momento di isolamento forzato per combattere il coronavirus. Scrivete al nostro indirizzo email: [email protected] oppure attraverso la pagina Facebook de L’Eco di Bergamo.
Diamo spazio, qui e sul giornale, ai lettori che vogliono condividere i sentimenti, i progetti in questo momento di isolamento forzato per combattere il coronavirus. Scrivete al nostro indirizzo email: [email protected] oppure attraverso la pagina Facebook de L’Eco di Bergamo.
Molti ci mandano foto di bambini: è importante che nella mail entrambi i genitori autorizzino, anche indicandolo semplicemente nella email, la pubblicazione dell’immagine.
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La Bergamo che non avete mai visto
Una città che lotta in silenzio - Guarda il video
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Aurora Cantini insegna alle primarie di Villa di Serio, lavorando a distanza con i propri alunni. «Condivido con voi – ci scrive - gli scritti che due miei alunni hanno eseguito liberamente a casa, in questo isolamento forzato».
Caro diario,
i grandi non capiscono che noi bambini abbiamo bisogno di avere del tempo per giocare. Loro pensano solo a farci fare tantissimo sport e studiare, ma non è così che va trattato un bambino. E sai cosa ti dico, amico mio? Che questa quarantena li ha obbligati a stare fermi, a giocare con noi e a capire cosa vogliamo fare e cosa non dobbiamo fare.
Finalmente la mamma, che sta a casa dal lavoro, ha tempo per stare con me e parliamo tanto, soprattutto la sera. È vero, al mattino e un’oretta la sera ci fa fare i compiti, ma poi lei è tutta mia e un po’ di mia sorella. Non è più una guerra la mattina perché abbiamo tutti tempo. Anche a pranzo e a cena si cucina con calma e tutti insieme...
L’unica cosa che manca sono gli amici, ma in questo momento non li posso avere e mi dispiace tantissimo. Cari compagni di quinta, mi annoio qui da solo, vorrei ritornare a scuola! È strano ritrovarsi in questa situazione, soprattutto per noi bambini, ogni giorno non so cosa fare, ma alla fine trovo sempre qualcosa: compiti, pattinare, disegnare, guardare i film di Harry Potter.
Voi invece cosa fate tutto il giorno? Non so voi amici ma gli adulti sono molto preoccupati per questo nemico invisibile. Io penso che dobbiamo portare la felicità a loro. Un’immagine mi è rimasta impressa, è quella di un bambino appena nato con scritto sul pannolino la frase “Andrà tutto bene”. Per me lui rappresenta la vita, un augurio a tutti noi. Ci vediamo prestissimo!
Nicolò, 5C
Caro diario,
sinceramente ho molta paura e non mi azzardo ad uscire di casa, al massimo gioco in giardino con mio fratello. La mia paura più grande è di contagiarmi con la mia famiglia e morire, siccome mio papà va a lavorare anche se sta molto attento e si mette mascherina e guanti, e quando torna a casa si lava le mani e le disinfetta, poi fa la doccia.
Stando a casa mi annoio da morire, pur sapendo che è giusto. Vorrei rivedere le mie amiche che mi mancano, vorrei tornare indietro nel tempo quando si stava bene e si poteva uscire, passeggiare e giocare. Vorrei riabbracciare i miei cari nonni, che vedo solo attraverso il telefono, non posso andare da loro perché rischierebbero il contagio, sono prede facili e morirebbero.
Mi viene da piangere solo a pensare a quanti morti, che non hanno neanche potuto salutare i propri cari; mentre scrivo voi non vedete ma sto piangendo, e spero che tutto questo finisca presto. Mi mancate maestre e tutti voi di quinta C!
Sofia, 5C
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