Grazie agli operatori domiciliari
E a tutti: «Restate a casa»

Questo spazio è dedicato ai lettori che ci scrivono per condividere i loro sentimenti, i progetti in questo momento di isolamento forzato per combattere il coronavirus. Scrivete al nostro indirizzo email: [email protected] oppure attraverso la pagina Facebook de L’Eco di Bergamo.

Diamo spazio, qui e sul giornale, ai lettori che vogliono condividere sentimenti e progetti in questo momento di isolamento. Scrivete al nostro indirizzo email: [email protected] oppure attraverso la pagina Facebook de L’Eco di Bergamo. Le foto di bambini: è importante che nella mail entrambi i genitori autorizzino la pubblicazione dell’immagine.
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IL VIDEO: La Bergamo che non avete mai visto: una città che lotta in silenzio
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Continuiamo a pubblicare lettere e messaggi che ci arrivano in redazione.

Vorrei segnalare l’immane lavoro che fanno gli infermieri delle cooperative attivate da Ats. So che alcuni oltre al loro lavoro, già aumentato per il covid19, sostituiscono anche i colleghi contagiati e in quarantena. So che lavorano da un mese 7 giorni su 7.

Hanno malati anche terminali e spesso seguono quei casi dove il loro medico è rimasto vittima del virus, tanti dottori ci hanno lasciato la vita. In ospedale un’equipe seppur stanca si aiuta: e grandi sono stati quei medici e infermieri bergamaschi in questi giorni.

Però un grazie è doveroso farlo a chi lavora da solo a domicilio: è spesso l’unica ancora di salvezza, con il supporto dei medici di base che già corrono tutto il giorno nei nostri poveri paesi dell’isola bergamasca. Grazie di cuore.
Alessandro e famiglia

Troppi ancora in giro

Cara Alessandra, rispondo alla tua lettera ricca di contenuti e purtroppo di delusione su L’Eco del 9 aprile. Sono un nonno, arzillo, di quasi 86 anni, sono un imprenditore che ha fermo la fabbrica da tre settimane, con lo spettro di non aprire più. Sono chiuso in casa dal 18 febbraio. Ma, disciplinato, sono guarito.

Ti scrivo perché le tue parole hanno acceso il mio entusiasmo; fossero tante le persone che la pensano come te, sarebbe il modo per debellare il virus in minor tempo. Una cosa potete fare: aiutare queste persone, ignoranti, a prendere coscienza del pericolo al prossimo che portano in giro. Dobbiamo aiutarli ad uscire dall’ incoscienza. Potreste invitarli ad uscire dalla farmacia e recarsi dal loro medico, dopo avergli misurato la febbre.

La sua lettera mi ha fatto bene, si sente amore e determinazione nel suo lavoro. Grazie.

E grazie a L’Eco per il lavoro intenso di questi giorni.
Natale Santoni

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