«Cambiando il nostro stile di vita
onoriamo il sacrificio di tante vittime»

Questo spazio è dedicato ai lettori che ci scrivono per condividere i loro sentimenti, i progetti in questo momento di isolamento forzato per combattere il coronavirus. Scrivete al nostro indirizzo email: [email protected] oppure attraverso la pagina Facebook de L’Eco di Bergamo.

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IL VIDEO: La Bergamo che non avete mai visto: una città che lotta in silenzio
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Continuiamo a pubblicare lettere e messaggi che arrivano numerosi alla nostra redazione.

Restiamo a casa

... È dal 9 marzo che non esco dal cancello di casa e occupo il tempo pulendo casa, cucinando, leggendo, guardando qualche bel film, facendo un po’ di punto croce...; faccio la spesa on line o con i negozi che la portano a domicilio... Mi “accontento“ di due passi in giardino contenta di stare bene così come i miei familiari che invece fanno un lavoro purtroppo a rischio... Non mi lamento perché basta vedere un tg o un giornale per ritenersi fortunati di non essere, per ora, travolti da questa terribile epidemia che ha fatto tante vittime!

Mi amareggia però vedere che ci sono tanti che non rispettano le regole che tutti siamo tenuti a rispettare, per il bene nostro e altrui... Non si può pretendere che le forze dell’ordine riescano a “beccare in flagranza” i cittadini che trasgrediscono ricorrendo spesso alle scuse più fantasiose...! Per cui mi appello alla coscienza civica di ogni cittadino: smettiamo di “fare i furbi”, stiamo a casa per rispettare i morti, per rispettare i più deboli, per gli anziani e per tutti coloro che sono in prima linea..., vi prego!
Barbara Chiari - Brembate Sopra

Speranza di un mondo migliore

Tra tanto dolore e insicurezza, una cosa positiva c’è. E non è poco. Le acque del Po e quelle di Venezia sono limpide, l’aria è più pulita, gli animali si addentrano per le strade, i fastidiosi rumori hanno lasciato posto ad un piacevole silenzio.

È vero: sembra tutto così strano, sospeso, impalpabile... nulla a che vedere con la vita frenetica ed esasperante di qualche mese fa. Finalmente posso aprire la finestra e respirare, prendere una boccata d’aria sana, come natura ha creato, e non quell’odore di smog che diventa pesante per le polveri sottili che scendono in gola. È questo il mondo in cui mi piacerebbe vivere, ma so che tra poco tutto tornerà come prima, se non peggio.

Eppure... Eppure se la politica capisse che anche questo virus è conseguenza dell’inquinamento dell’uomo e ci aiutasse a cambiare stile di vita, a promuovere gli spostamenti a piedi o in bici, a risparmiare l’energia, a terminare il consumo del suolo, ci sarebbero meno malattie da curare, meno morti assurde, meno inquinamento acustico, e un ambiente più a misura d’uomo e di bambino.

Oggi è il momento di pensare a come rimettersi in moto dando la priorità al problema ambientale. Lo dobbiamo per onorare il sacrificio di tante vittime, anche giovani, da covid, lo dobbiamo alle generazioni future, alla nostra salute e al pianeta, sul quale, ricordiamocelo bene, siamo solo ospiti. L’economia è importante ma non può eludere la vita dell’uomo.
Laura Soliveri

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