L'Eco della vita / Bergamo Città
Sabato 09 Maggio 2020
«Anche i genitori
vorrebbero essere coccolati»
Questo spazio è dedicato ai lettori che ci hanno scritto per condividere i loro sentimenti, i progetti nei momenti di isolamento forzato per combattere il coronavirus.
Questo spazio è dedicato ai lettori che ci hanno scritto per condividere i loro sentimenti, i progetti nei momenti di isolamento forzato per combattere il coronavirus.
Continuiamo a pubblicare le vostre lettere e messaggi che ci inviate in questo periodo. Molte le riflessioni sul ruolo svolto dai genitori, spesso a casa per questa segregazione forzata, come nella lettera e nella poesia che pubblichiamo.
Questo mio pensiero è molto semplice e forse scontato. Ma ritengo sia doveroso.
Tra i tanti eroi, tantissimi, di ogni ceto sociale, estrazione culturale, professione, ambito e attitudine, tra i tanti eroi di ogni nostro paese, città, borgo, quartiere... ci sono anche loro, i genitori.
Quelli che in questi mesi sono diventati gli occhi, le mani e la voce degli insegnanti.
Quelli che sono diventati animatori, pagliacci, giocolieri, istruttori, psicologi, infermieri, narratori, artigiani, cuochi per i loro bambini.
Quelli che hanno messo in pratica la didattica a distanza inoltrata da maestri e professori, scaricando app, imparando ad usare google meet, a gestire videoconferenze, quelli che si stanno ripassando formule e regole imparate negli anni lontani della scuola e delle quali forse nemmeno più si ricordavano...
Quelli che ritagliano, stampano, assemblano, pinzano, fotocopiano («e se finisce la cartuccia del nero...?»).
Questo è il mio piccolo pensiero per tutti quei genitori che hanno due o tre figli in età diverse e scuole diverse, a cui devono impartire istruzioni diverse per svolgere compiti diversi.
Un figlio in ogni stanza. Pronti, alle postazioni!
E intanto devono sentire la nonna e il nonno se stanno bene... Medicine, spesa, cibo, manca questo, manca quello...
Per tutti quei genitori che alla fine della giornata devono coccolare e rassicurare quei loro figli speciali e fragili, anche se loro stessi vorrebbero essere coccolati e rassicurati. Loro stessi figli speciali e fragili.
Grazie genitori!
Questa poesia è per tutti voi:
Mani intrecciate
Mani intrecciate
in questi giorni
di scura tempesta,
mani intrecciate
a creare rami e foglie
per un nido di sguardi,
mani intrecciate
intorno a occhi lucenti di
domande,
smarriti,
spaesati.
Le mani
di una mamma e di
un papà
a far da corona e scudo
ai sogni di un bimbo
che attende la primavera
da dietro
i vetri di una stanza.
Mani che sorreggono
e scaldano,
accarezzano e rialzano...
mani che giocano,
scrivono,
impastano, insegnano,
indicano.
Mani grandi come ali,
a cui un bimbo
può afferrarsi
per raggiungere il cielo.
E volare alto,
nel cuore delle nuvole.
E volare alto,
senza paura di cadere.
Aurora Cantini,
poetessa di Aviatico
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