Cronaca / Isola e Valle San Martino
Lunedì 08 Maggio 2017
Ponte ferroviario, interrogazione a Delrio
«A Cisano si garantisca la perizia statica»
«La caduta di massi e calcinacci dal ponte ferroviario della linea Bergamo-Lecco, a Cisano Bergamasco, avvenuta una prima volta il 14 marzo e poi anche il 26 aprile, ha messo in allarme il sindaco Andrea Previtali e destato viva preoccupazione nella popolazione locale memore del ripetuto crollo di ponti e viadotti iniziato sei mesi fa con il tragico incidente del ponte di Annone». Sulla questione del ponte ferroviario di Cisano Bergamasco interviene il senatore della Lega Paolo Arrigoni.
«Dopo alcuni solleciti dell’amministrazione comunale di Cisano Bergamasco, bene l’intervento di Rfi dello scorso 3 maggio che ha messo in sicurezza le parti di cordolo in sassi che si staccavano dal ponte in evidente stato di degrado; bene che la Società abbia inoltre comunicato che programmerà a breve i lavori di rimozione dell’edera infestante che invade gran parte del manufatto le cui radici aggravano lo stato avanzato di ammaloramento della struttura portante nel suo complesso. Al sindaco Previtali però, che ha fatto richiesta specifica di un collaudo statico del ponte costruito ben 155 anni fa, non sono sufficienti le rassicurazioni di Rfi che si è limitata a segnalare che durante i sopralluoghi effettuati non si è rilevata alcuna criticità di natura statica dell’opera» continua il parlamentare lecchese.
«Per questo motivo nei giorni scorsi ho presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro Delrio invitandolo ad adoperarsi affinché Rfi riveda la tipologia dei lavori in programma per il ponte ferroviario della linea Bergamo-Lecco, prevedendo, oltre ai lavori di sistemazione dei cordoli di coronamento, anche lavori più risolutivi di consolidamento strutturale del ponte, e comunque il taglio dell’edera che indebolisce le strutture del manufatto, e provveda all’effettuazione di una perizia statica delle strutture e all’emanazione di un certificato di collaudo statico del ponte, affinché sia garantita, senza dubbi e preoccupazioni, la sicurezza al transito sia per gli utenti della ferrovia che per i cittadini e mezzi sulle strade sottostanti» conclude Arrigoni.
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