Cronaca / Isola e Valle San Martino
Martedì 11 Febbraio 2020
Lite per pulire il tir, accoltella il collega
Brembate, resta in carcere il camionista
Il gip ha convalidato l’arresto con l’accusa di tentato omicidio. Il 43enne: io colpito alla testa, ho cercato di difendermi.
Una lite scoppiata per una banalità – chi dei due dovesse pulire per primo il Tir – è sfociata in un tentato omicidio sabato 8 febbraio a Brembate. Ad avere la peggio R. I., camionista di 52 anni di origini albanesi e residente a Gorle, mentre il collega B. B., 43 anni di Alba (Cuneo), è stato arrestato ed è in carcere in via Gleno. Nell’interrogatorio di oggi, martedì 11 febbraio, il gip Federica Gaudino, ha convalidato l’arresto per tentato omicidio.
Tutto è successo sabato alle 8,45 nel piazzale della ditta: i due camionisti, terminata la settimana di lavoro, erano in attesa di pulire i rispettivi Tir per poi andare a casa. Il 43enne, che aveva più strada da fare per tornare ad Alba, voleva passare per primo e così i due hanno cominciato a discutere: il 52enne ha dato due spintoni al collega, che inizialmente non ha reagito e si è limitato a dirgli di andare al di là del cancello per risolvere la situazione. Il filmato delle telecamere dell’azienda ha ripreso tutta la scena: si vedono i due che camminano affiancati e poi il 43enne infila una mano nel taschino della giacca e sfila un lungo coltello a serramanico, lo apre e aggredisce il collega, un solo fendente all’altezza del costato sul lato posteriore sinistro.
La vittima non è caduta a terra ma ha raccolto un paio di scarponi da lavoro e ha colpito l’aggressore alla testa, sulla tempia destra. Il 43enne è quindi salito sul Tir e se n’è andato, mentre gli altri colleghi sono rimasti ad assistere il ferito e hanno avvisato il titolare, che a sua volta ha chiamato i carabinieri. Inizialmente non sembrava che la ferita fosse così grave, poi il 52enne si è sentito male e un collega lo ha subito caricato in auto e portato al pronto soccorso del Policlinico San Marco di Zingonia. Lì i medici hanno scoperto che la lama aveva perforato un polmone ed era in corso un’emorragia interna. Gli è stato fatto il drenaggio ed è stato assistito nella respirazione. L’intervento chirurgico è stato scongiurato ma è ancora ricoverato in prognosi riservata.
Mentre una pattuglia dei carabinieri era in ospedale per cercare di raccogliere informazioni dal ferito, un’altra della stazione di Brembate è andata in ditta a cercare il coltello: poco dopo sono arrivati il titolare e il 43enne, che nel frattempo era andato nella seconda sede della ditta, sempre in paese. Il camionista è stato perquisito: addosso aveva un coltello di dimensioni ridotte mentre altri due coltelli e due cacciaviti sono stati sequestrati sul Tir. I carabinieri stanno ancora cercando il coltello a serramanico: secondo la testimonianza del ferito aveva il manico nero e una lunghezza complessiva di circa 20 centimetri. Il 43enne è stato portato in caserma dove ha accusato un malore: trasportato al pronto soccorso del Policlinico di Ponte San Pietro, in modo da non incontrare il collega, è stato medicato alla testa e dimesso.
È stato arrestato per tentato omicidio: ha precedenti di polizia per lesioni e tentato omicidio nei confronti di un rappresentante delle forze dell’ordine, derubricato poi in resistenza a pubblico ufficiale per cui è stato condannato. Ha ben visibili dei tatuaggi con emblemi riconducibili al fascismo ed è dipendente dell’azienda da 15 anni, ma è in scadenza di contratto. Possibile che tra i due ci siano già stati litigi in passato, ma i carabinieri non sono ancora riusciti a parlare con il ferito viste le sue condizioni. Assistito dall’avvocato Aldo Mirate, oggi il 43enne ha dichiarato al gip che ha cercato di difendersi dopo essere stato colpito alla testa.
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