Caso Bossetti, si apre una nuova fase
Depositate le motivazioni della sentenza

Il presidente della Corte d’Assise d’Appello di Brescia, Enrico Fischetti, ha depositato lunedì mattina le motivazioni della sentenza di condanna in secondo grado a carico di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello in carcere con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio.

La sentenza in oltre 370 pagine spiega le ragioni per cui la Corte (presieduta da Fischetti, a latere il giudice togato Massimo Vacchiano e 6 giudici popolari) nello scorso mese di luglio ha stabilito di confermare il verdetto già formulato in primo grado a Bergamo, ovvero la condanna all’ergastolo per il reato di omicidio pluriaggravato da sevizie, crudeltà e minorata difesa ai danni di Yara, e l’assoluzione di Bossetti dal reato di calunnia ai danni del suo ex collega di lavoro Massimo Maggioni.

Dopo la lettura delle motivazioni i legali di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, potranno proporre ricorso per Cassazione (passo che appare scontato).

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