Cronaca / Isola e Valle San Martino
Domenica 24 Maggio 2020
Bonate Sopra, mamma uccisa a coltellate
Il magazziniere conferma: «Un raptus»
Non ha trattenuto le lacrime, nel parlare della madre Gian Paola Previtali e di quanto accaduto martedì sera 19 maggio nella villetta di Bonate Sopra. La donna è stata uccisa a coltellate.
In collegamento da remoto, nel corso dell’udienza di convalida di ieri mattina, Francesco Villa, 39 anni, assistito dall’avvocato Miriam Asperti, ha confermato al gip Massimiliano Magliacani quanto già ammesso davanti al pm Emanuele Marchisio: «È stato un raptus».
Il giudice ha convalidato l’arresto disponendo, come chiesto dal pm, la custodia in carcere, dove l’uomo sarà trasferito quando le condizioni mediche lo consentiranno (dopo l’omicidio della mamma, infatti, ha tentato di togliersi la vita e ora si trova piantonato al «Papa Giovanni», dove è stato operato).
La difesa ha chiesto che la custodia avvenga in un luogo di cura (istanza che potrebbe trovare accoglimento in seguito), e che il l’assistito sia sottoposto a perizia psichiatrica.Per lunedì 25 maggio è fissata l’autopsia sul corpo della 66enne.
In collegamento dalla stanza dell’ospedale, il 39enne si è più volte asciugato le lacrime mentre rispondeva alle domande. Ha ribadito che è stato un raptus, come dichiarato al pm nell’interrogatorio di giovedì, quando ha fornito un racconto dei fatti maggiormente dettagliato. Parlando del dolore della mamma dopo che le aveva detto di una questione personale. «Non volevo che soffrisse, non volevo che soffrissimo io e lei», aveva spiegato al sostituto procuratore.
La sera dell’omicidio Villa era andato nella villetta dove abitava Gian Paola Previtali per cenare insieme, come era solito fare. Il 39enne, magazziniere in una ditta di Segrate, era molto legato alla madre. Sentiti dai carabinieri di Ponte San Pietro dopo l’omicidio, i familiari hanno parlato di un rapporto stretto tra loro, mai una lite. Fino alla sera di martedì, quando Villa ha impugnato il coltello da cucina, infierendo sulla mamma.
Le sue grida «Aiuto mi sta ammazzando» sono state sentite da una nuora della donna (abitano a fianco, nella villetta bifamiliare). La donna ha avvisato il marito e lui si è precipitato a casa della mamma, dopo aver chiamato il terzo fratello. Quando sono arrivati, Francesco si era già accoltellato all’addome, e sono riusciti a disarmarlo. Hanno chiamato i soccorsi, ma per la loro mamma ormai non c’era più nulla da fare.
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