Violetta, un lutto
e l’incontro inaspettato

La natura, silenziosa alleata, e i bambini che sanno far aprire gli occhi agli adulti. Sono due elementi che si intrecciano in «Chi ha bisogno di Willy», il romanzo della giornalista Marilena Lualdi, edito da Mursia, uscito poco dopo il lockdown. E che a un lockdown volontario, si ispira: quello di Violetta, che si rifugia su una collina vicino al Lago Maggiore in cerca di pace.

Una donna che si sforza di ritrovarsi, dopo un lutto, in un luogo fatato e ama osservare la bellezza attorno a sé, scrivendo storie su animali. Finché un giorno incontra Beniamino, un ragazzino capace di strapparla alla sua solitudine per coinvolgerla nella ricerca di Willy. Chi è Willy? Una creatura misteriosa: si rivela presto nel libro e coglie di sorpresa con la sua fragilità, eppure si ha la sensazione che sia altro, ancora. E che tutti noi ne abbiamo bisogno.

Un romanzo che a tratti è favola, ma è anche un giallo, perché il bambino, sentendosi tradito dagli adulti, scomparirà. Bisogna trovarlo, al più presto, tra i boschi e con l’aiuto decisivo di quella natura che ha sempre una risposta, perché «non s’inganna, né inganna» come diceva don Carlo Gnocchi.

Marilena Lualdi dedica questo romanzo alle creature che ha incontrato e le hanno insegnato a non avere paura lungo la sua strada: compresa la volpe che fotografò nell’estate del 2015 ed è diventata la copertina del libro di Mursia.

Ma «Chi ha bisogno di Willy» è anche un omaggio alla memoria di tre personaggi speciali: lo scrittore milanese Fabrizio Canciani che spinse Marilena Lualdi dopo i primi libri (storie vere e saggi) a pubblicare un romanzo, l’imprenditore Giorgio Peverelli che contribuì al Bosco Verticale e ai padiglioni più vivi di Expo ed Elio Fiorucci. Quest’ultimo, stilista e imprenditore, è sempre stato capace di anticipare i tempi e ha mostrato un amore vivo e coinvolgente per la natura. Ogni creatura, anche la più piccola, merita rispetto, perché è specchio del mistero della vita.

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