«Vertigine», storia accattivante
con un tocco di tensione noir

C’era una volta la fiaba europea de La Bella e la Bestia. Una storia molto suggestiva, in cui, lo ricorderete, una bella fanciulla entra nel castello di un terribile mostro per pagare un debito del padre, e poi finisce per innamorarsene.

Una fiaba, pare, a sua volta ispirata al mito classico di Amore e Psiche, così come Apuleio lo racconta nelle Metamorfosi, in cui “una mortale di bellezza uguale a Venere” si sposa con Amore-Cupido, ma può incontrarsi con lui solo nell’oscurità della notte, e per ottenere l’immortalità (e la felicità coniugale) deve superare molte prove. Entrambe queste storie hanno avuto, nel tempo, una grandissima fortuna. Nella letteratura pop contemporanea, soprattutto quella dedicata ai cosiddetti “young adults”, giovani adulti, questo “plot” (l’amore impossibile tra esseri di specie, natura, culture, tradizioni diverse) è il punto di partenza di molte saghe fantasy, a partire da quella, celeberrima, di “Twilight” di Stephenie Meyer (Fazi). Una lunga premessa per arrivare a parlare di “Vertigine” di Sophie Jomain, primo volume della serie “Le stelle di Noss Head I” (Fazi, primo della nuova collana LainYa). La protagonista è una diciottenne parigina di origine scozzese, che torna in Scozia con la sua famiglia per stare vicina alla nonna anziana, personaggio affascinante dal passato misterioso. Qui incontra un giovane bello e misterioso, Leith, che in realtà è un lupo mannaro. La serie, già bestseller in Francia, si compone di cinque volumi (il secondo è già in fase di pubblicazione anche in Italia) e ha molti elementi in comune con la saga della Meyer. Per certi versi sembra costruita in modo palese per catturare i giovani “lettori seriali”. Ma è scritta in modo accattivante, semplice e gradevole e sullo sfondo ci sono scenari naturali mozzafiato, quelli delle isole del nord della Scozia: un romanzo di formazione, con l’aggiunta di un accento fantastico e fiabesco, e un tocco noir che aggiunge un po’ di tensione. Sotto la veste simbolica, questo romanzo trova un modo (leggero) per trattare anche i temi attuali della paura del diverso dell’incontro tra culture.

© RIPRODUZIONE RISERVATA