Negli anni ’90 Marco Pantani era il ciclismo. Il Pirata, il campione, il talento. Osannato dai tifosi, la sua popolarità era cresciuta oltre misura dopo la vittoria al Giro d’Italia e al Tour de France del 1998. Fino al 5 giugno del 1999, penultima tappa di un Giro d’Italia che stava dominando, giorno in cui venne trovato nel sangue di Pantani un tasso di ematocrito superiore al 50%, decretando lo stop alla corsa. Era l’inizio di un calvario concluso pochi anni dopo nel tunnel della cocaina. La sua storia è ricostruita nel libro di Roberto Manzo, «Chi ha ucciso Marco Pantani», edizioni Mondadori.
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