«Nulla, solo la notte»

«Ecco qual è il momento più bello della vita. Il tempo perduto. Il tempo dell’estate, quando le foglie degli alberi s’intrecciano nella luce iridescente del sole». Arthur Maxley, protagonista del romanzo «Nulla, solo la notte» di John Williams sperimenta su di sé le conseguenze di un’estrema solitudine e si perde nei ricordi di una felicità perduta, forse solo immaginata. Il romanzo viene pubblicato da Fazi vent’anni dopo la morte dell’autore.

Williams, autore raffinato ma poco popolare, era caduto nell’oblio ma ora, sostenuto anche dall’apprezzamento di scrittori come Ian McEwan, Breat Easton Ellis e Nick Hornby, è stato meritatamente riscoperto. L’anno scorso «Stoner», storia limpida e crudele di un professore di inglese infelicemente sposato, ha scalato le classifiche ed è diventato un bestseller internazionale (in Italia è alla tredicesima ristampa). Lo scrittore americano, nato nel Texas nel 1922 e morto nel 1994 ha trascorso gran parte della vita insegnando letteratura inglese all’università.

«Nulla, solo la notte» è uscito per la prima volta nel 1948 ed è il primo romanzo di un Williams ancora ventenne. Si consuma nel respiro breve di 144 pagine cristalline e potenti. È il frutto di tre anni di lavoro, dal 1942 al 1945, durante i quali Williams, arruolato come sergente nell’esercito americano, si trovava in India e in Birmania. Nella vita di Arthur Maxley, in una Los Angeles scura e tenebrosa, si confondono di continuo sogni, ricordi e una realtà sempre venata di decadente amarezza. Il suo passato nasconde un’oscurità profonda che nasce dalla perdita di una madre amatissima, alla quale Arthur non riesce a rassegnarsi. Il padre è sempre assente, impegnato nel lavoro, ogni tanto riappare ma senza offrire al figlio un sostegno reale. Ogni personaggio che il giovane incontra nel suo vagabondaggio è come una chiave per entrare più profondamente nell’enigma della sua vita: c’è l’amico Stafford, che vuole comprare una macchina tipografica per stampare poesie, il padre, che incontra, con esiti disastrosi, all’Hotel Regency, e una donna misteriosa, Claire, con una rosa bianca tra i capelli neri. Alla fine però Maxley (come Williams) è soprattutto a caccia di parole, quelle più difficili da trovare, quelle che danno un nome e una forma alle emozioni, che sollevano l’anima, scacciano i fantasmi, annegano il dolore.n 
Sabrina Penteriani

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John williams

Nulla, solo la notte

Fazi, pagine 138, euro 13,50

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