Giochi e tecnologie
Giovedì 14 Dicembre 2017
Wolfenstein II
la storia cambia faccia
Gli sparatutto in prima persona single player, - ormai considerati della “vecchia scuola” - non smettono mai di stupire. Pur restando aderente a quelli che sono i canoni tipici del genere, Wolfenstein II: The New Colossus è una piccola perla.
Wolfenstein è un’istituzione per il genere degli sparatutto in prima persona. Una pietra miliare che con l’ottimo reboot Wolfenstein: The New Order uscito nel 2014 è riuscita a tornare agli antichi fasti. Questo grazie ad un universo alternativo dove la Germania nazista del terzo Reich ha vinto la seconda guerra mondiale e sottomesso il resto del mondo – tra cui gli Stati Uniti d’America – al proprio volere. Dopo una divertente espansione stand alone rilasciata nel 2015 i ragazzi di MachineGames portano sugli scaffali dei negozi un vero sequel: Wolfenstein II: The New Colossus, che pur ripercorrendo il solco tracciato dal reboot offre un’esperienza single player di qualità.
Il giocatore veste, ancora una volta, i panni del capitano Blazkowicz, un militare degli USA tutto muscoli ma con anche una spiccata sensibilità come si evince spesso dalle numerose scene di intermezzo. Come già visto in The New Order anche l’incipit di The New Colossus parte con il protagonista che – evidentemente sopravvissuto alle vicende del primo capitolo – si risveglia da un coma (ancora?) incapace di mettersi in piedi e camminare. Il problema è che il buon Blazko si risveglia proprio durante un attacco nazista: ecco allora che, in sella ad una sedie e rotelle, il capitano a stelle e strisce imbraccia un fucile e stende un po’ di nazisti. Il capitano Terror-Billy (così è stato soprannominato dai nazisti) si fa però volontariamente catturare da Frau Angel, l’antagonista principale di questo capitolo. E da qui in avanti preferiamo lasciare a voi scoprire cosa ha in serbo l’adrenalinica trama di The New Colossus.
Narrativamente parlando, The New Colossus riprende quanto di buono già visto in The Order estremizzandolo, offrendo dialoghi e situazioni ancora più folli, spettacolari e letteralmente fuori di testa. La commistione fra elementi fantascientifici e temi ucronici continua a convincere, e l’ottimo doppiaggio in lingua italiana rende la sceneggiatura ancora più appetibile. La precaria salute del protagonista ha anche un importante risvolto in termini di gameplay: il giocatore si trova, infatti, una barra della vita ridotta al 50%. Ciò significa che – visto che in Wolfenstein non esiste la rigenerazione della salute e ci si può curare solamente con i medikit – sarà importante nelle prime fasi di gioco stare attenti e agire con molta prudenza. Ed infatti, nonostante l’apparente aspetto da sparatutto caciarone, The New Colossus nasconde un’anima stealth: è infatti importante agire con calma, ragionare ogni singola mossa e studiare attentamente gli ambienti prima di agire. Il giocatore meno paziente potrà agire in modo frenetico, sparando a qualsiasi cosa si muova schermo, ma per evitare di fare la fine del topo dovrà farlo senza star fermo un secondo. Per godersi appieno il gamplay di The New Colossus consigliamo di affrontare le schermaglie con entrami gli approcci. Bene, ma non benissimo le boss fight: di buon numero ma poco originali.
Poche le novità sostanziali a livello di gameplay. Le più rilevanti sono due: la possibilità di imbracciare due armi differenti contemporaneamente (aspetto interessante ma che alla prova del pad non ha un significativo effetto sull’esperienza di gioco) e la presenza delle missioni secondarie. Queste ultime rappresentano un ottimo fattore di longevità, capace di spingere il giocatore a continuare l’avventura anche una volta raggiunto l’endgame. Inoltre queste side quest nascondono anche un elemento di varietà: permettono di ottenere gadget tecnologici o prendere parti a simpatici e divertenti minigame.
Chiude il cerchio contenutistico la presenza, come per il primo capitolo, di un sistema di sviluppo del personaggio legato al completamento di determinati obiettivo, come i colpi alla testa, uccisioni silenziose, con doppie armi e tanto altro. Completando gli achievement si potrà quindi potenziare le abilità del personaggio, rendendolo ad esempio più veloce, preciso o potente. Addomesticando alla grande il motore grafico id Tech 6, i ragazzi di MachineGames sono riusciti a portare su schermo scenari ben dettagliati e caratterizzati di una direzione artistica ricercata e mai banale. Gli sparatutto in prima persona single player, - ormai considerati della «vecchia scuola» - non smettono mai di stupire (e probabilmente non lo faranno ancora per molti anni). Pur restando aderente a quelli che sono i canoni tipici del genere, Wolfenstein II: The New Colossus è una piccola perla, con una narrativa di alta qualità, un gameplay solidissimo e capace di non annoiare nemmeno per un minuto sulle circa 12 ore di campagna.
Piattaforma: Xbox One, PlayStation 4 e PC
Genere: Sparatutto in prima persona
Sviluppatore: MachineGames
Produttore/Distributore: Bethesda Softworks
PEGI: 18
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