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Mercoledì 30 Maggio 2012
Scompenso cardiaco
Una app anti-rischio
Disponibile su internet o su smartphone, pronta un App messa a punto a Bergamo che consente di prevedere l'evoluzione dello scompenso cardiaco nei successivi 12 mesi.
Un'applicazione per consentire ai medici di calcolare sul proprio smartphone l'evoluzione dello scompenso cardiaco dei pazienti nei successivi 12 mesi, grazie ad un accurato score prognostico, messo a punto studiando più 6 mila malati. È questo il risultato raggiunto dal Dipartimento Cardiovascolare degli Ospedali Riuniti di Bergamo dove è stato ideato il prezioso strumento, gratuitamente a disposizione di tutti gli specialisti e i medici di assistenza primaria su internet, al sito www.3chf.org, oppure comodamente sul proprio smartphone, grazie a un'apposita applicazione gratuita, sviluppata con il sostegno della Fondazione Credito Bergamasco.
Il calcolatore è il frutto di un'indagine che ha coinvolto 24 centri in Italia e in Europa per un totale di 6.274 pazienti: numeri impressionanti che hanno permesso di dare validità al nuovo modello, denominato 3C-HF Score (Cardiac and Comorbid Condition Heart Failure Score), che si propone come la più moderna alternativa agli score sinora usati nello scompenso cardiaco. Lo studio, coordinato da Michele Senni e da Antonello Gavazzi, rispettivamente direttori della Medicina Cardiovascolare e della Cardiologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo, è stato pubblicato sulla rivista International Journal of Cardiology.
«L'adesione volontaria al nostro studio di un numero così elevato di centri clinici nazionali ed europei, che hanno messo a disposizione le loro casistiche, ha consentito agli Ospedali Riuniti di creare uno dei più grandi database indipendenti dedicati allo scompenso cardiaco - spiega Antonello Gavazzi -. Il modello messo a punto a Bergamo si basa sull'età e su altre 10 variabili, di cui 6 relative alle condizioni cardiache e 4 ad altre eventuali patologie concomitanti extracardiache».
È proprio la presenza di patologie non cardiache tra le variabili considerate a rappresentare la vera novità di questo score, in grado di discriminare efficacemente i pazienti in tre classi di rischio: basso, intermedio, elevato. «Gli score prognostici sono fondamentali nel percorso di cura dei pazienti con scompenso cardiaco, perché consentono di oggettivare lo stadio di evoluzione di una malattia molto pericolosa e altrettanto diffusa nella nostra società – aggiunge Michele Senni -. In base a questo punteggio è possibile pianificare in modo più preciso ed efficace gli accertamenti da eseguire e le terapie più appropriate a cui sottoporre i pazienti».
Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica, che compare quando il cuore, danneggiato, non è più in grado di svolgere la sua normale funzione di pompa e di mantenere un adeguato flusso di sangue agli organi. Oltre il 2% della popolazione mondiale soffre di scompenso cardiaco. Si stima che i malati siano 15 milioni in Europa e circa 1 milione nel nostro Paese, un quarto dei quali di età inferiore ai 65 anni. In Lombardia si contano circa 180 mila persone con scompenso, oltre 20 mila delle quali a Bergamo e provincia. Secondo recenti stime, il numero di malati tenderà ad aumentare progressivamente sino a raddoppiare nel 2020.
Questi numeri fanno dello scompenso cardiaco la seconda causa di ricovero ospedaliero, dopo il parto naturale, con costi altissimi per il Servizio Sanitario Nazionale: ogni anno vengono spesi per i ricoveri ospedalieri con diagnosi di scompenso oltre 500 milioni di euro, pari a circa il 3% dei costi totali del Sistema Sanitario Nazionale. Nel 2002 gli Ospedali Riuniti sono stati i primi in Italia a dare vita ad una unità dedicata alla cura di questa patologia, la Medicina Cardiovascolare, basata sul lavoro interdisciplinare tra cardiologi e internisti, ottenendo una significativa riduzione della mortalità e dei periodi di degenza ospedaliera.
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