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Una governance trasparente e ricca di contaminazioni

La composizione del CdA di Fondazione Pesenti negli ultimi vent’anni e la pubblicazione nel 2023 del primo Bilancio sociale

In vent’anni anche la struttura della Fondazione, dal punto di vista della governance, ha subito notevoli trasformazioni mantenendo però invariati i valori e la mission che da sempre la contraddistinguono. Vediamo quali sono stati nel corso degli anni i cambiamenti che hanno interessato la composizione del Consiglio di Amministrazione. La Fondazione è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da un minimo di 5 fino ad un massimo di 9 membri, inclusi, fra questi, il Presidente e il Vicepresidente. In particolare il Consiglio individua i membri di propria competenza tra cui due consiglieri nominati fra i soggetti che hanno fornito un contributo rilevante allo sviluppo delle attività della Fondazione, mentre i restanti membri sono scelti tra soggetti appartenenti al mondo della cultura, della scienza, della tecnologia, delle professioni, dell’innovazione sociale nonché appartenenti al personale docente del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Bergamo, assicurando – altresì – il rispetto del principio di rappresentanza di genere.

Il CdA oggi

Attualmente il CdA è composto da due membri della Famiglia: il presidente della Fondazione, Carlo Pesenti, e la vice presidente Giulia Pesenti. Ci sono poi sette consiglieri: l’economista Giorgio Barba Navaretti, la giornalista Daniela Hamaui, i professori Marco Imperadori e Matteo Kalchschmidt, l’economista Donato Masciandaro, l’imprenditrice Veronica Squinzi e il segretario generale Sergio Crippa.

In questo senso si può notare che la governance della Fondazione non annovera solo persone della famiglia del fondatore, ma personalità che richiamano il legame con il mondo accademico e non solo, da professori a personalità del mondo imprenditoriale e dei media.

«Orgoglio della Fondazione è avere una governance moderna ed efficace – ha detto Carlo Pesenti nell’intervista al quotidiano –. Come ho detto ci sono due rappresentanti della famiglia, io e mia sorella Giulia, ma ci sono sette amministratori che sono indipendenti, rappresentano il mondo dell’università, dell’imprenditoria, del giornalismo. Vogliamo una gestione trasparente ed efficace delle risorse, credo sia imprescindibile se si gestiscono beni destinati soprattutto a iniziative di sostegno e filantropiche».

Nel 2016, anno di profonda trasformazione, c’è stato il primo rinnovo importante del Consiglio di Amministrazione in quanto Italmobiliare S.p.A. diventa unico Socio fondatore ad assicurare il proprio sostegno alle attività della Fondazione. Di conseguenza la Fondazione nomina un nuovo CdA guidato da Carlo Pesenti presidente e Giampiero Pesenti presidente onorario oltre ad attribuire il ruolo di segretario generale a Sergio Crippa, che tuttora riveste. In quegli anni vice presidente era la professoressa Giovanna Mazzoleni, e al posto di due degli attuali consiglieri vi erano il dottor Italo Lucchini e il giornalista Ferruccio de Bortoli che poi lascerà l’incarico a Sergio Crippa.

Dal 2004 una figura importante e «costitutiva» che ha rivestito il ruolo di primo presidente fino al 2016, fu Giovanni Giavazzi (già presidente di Italcementi), che Carlo Pesenti ha ricordato con queste parole: «È stato un uomo a cui sono molto affezionato, mi ha aiutato molto in tutto il mio percorso, soprattutto come esempio di integrità e personalità straordinaria».

Nel 2019 si compie un altro passo importante con l’approvazione di un nuovo statuto, che accentua autonomia e capacità decisionale della Fondazione, in linea con l’evoluzione delle realtà del Terzo Settore. Lo statuto introduce come organi facoltativi il Comitato Charity e i Comitati consultivi. Anche il CdA viene rinnovato ed è in quell’anno che la sorella di Carlo Pesenti, Giulia, viene nominata vice presidente della Fondazione ed entra come consigliere la dott.sa Giovanna Zucconi Galli Fonseca.

Aver introdotto un comitato Charity è stata sicuramente una scelta lungimirante oltre che uno strumento di aiuto nel selezionare le proposte di intervento: «Ci vengono proposte molte sollecitazioni e richieste di intervento, soprattutto di natura filantropica – ha dichiarato Giulia Pesenti – Abbiamo costruito in questi ultimi anni una governance che ci guidi in un uso oggettivo delle risorse. La cosa più difficile, soprattutto per quanto riguarda gli interventi filantropici, è dire di no. Ma d’altro canto dobbiamo utilizzare nel modo più efficace possibile le risorse. Abbiamo costituito un Comitato Charity che verifica che le richieste siano coerenti con la missione della Fondazione. C’è un po’ di competizione tra le varie proposte e cerchiamo di selezionare quelle che per noi hanno maggior impatto e coerenza con la nostra missione».

Riconoscimento a Ente del Terzo Settore

Fino ad arrivare al 2022 che rappresenta un cambiamento epocale per la Fondazione che ottiene il riconoscimento come Ente del Terzo Settore (Ets) e viene iscritta al Registro unico nazionale Terzo Settore, e ciò le consente di ampliare ulteriormente le proprie attività. Confermato il CdA. È l’approdo di un percorso di cambiamento intrapreso nel 2016.

«Il passaggio è stato tecnico, ma non solo. È stato anche formale, perché ha definito un nuovo assetto giuridico della Fondazione. Oggi è un’entità Ets che opera in maniera indipendente da Italmobiliare» sono state le parole del presidente Pesenti a commento dell’importante riconoscimento.

Una nota conclusiva del 2023 che simboleggia l’attenzione costante ai temi della sostenibilità in tutte le sue tre declinazioni (ambientale, sociale e di governance) è la pubblicazione da parte della Fondazione del primo bilancio sociale relativo al triennio 2020-2022.

E da qui in avanti lo sguardo è rivolto al futuro e alle nuove generazioni che piano piano si inseriscono all’interno della struttura della fondazione: «Proprio cercando stimoli e spunti da quello che fanno le fondazioni molto più grandi della nostra e nel mondo, le fondazioni sono una grande opportunità per la formazione delle nuove generazioni, un’occasione per apprendere ed essere esposti ai grandi temi e ai valori, per trasmettere i valori della famiglia. Già oggi nella Fondazione operano i miei figli: Roberto ha contribuito in maniera rilevante allo sviluppo di gres art 671, Giulio è nel comitato Charity, e Giampiero prima di lui. Ci sono dei meccanismi di rotazione, quindi ognuno ha una sua opportunità e un suo coinvolgimento», fa sapere Carlo Pesenti.

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