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«Una città in cammino» per una Bergamo più accessibile e inclusiva

Articolo. Sull’app Orobie Active sono disponibili cinque percorsi tematici per scoprire gli angoli urbani poco conosciuti e i tesori nascosti della città. Una rete di cammini che pone al centro un turismo sostenibile, la tutela dell’ambiente e l’accessibilità degli spazi anche alle persone con disabilità

Lettura 7 min.
Antico Lavatoio sulla Roggia Serio (Stefano Poma)

Scoprire “a passo d’uomo” il territorio per svelarne la vera anima, tra curiosità, tesori nascosti e perle artistiche da non perdere. Una visione di turismo lento che ha permesso di creare, nell’anno della Capitale della Cultura Bergamo Brescia 2023, «Una città in cammino», una rete di percorsi tematici creata da cittadini e professionisti del settore per mappare, a beneficio di turisti e residenti, le ricchezze del capoluogo e renderle accessibili a tutti.

In particolare, sono state studiate cinque proposte. Per scoprirle basta scaricare gratuitamente l’app Orobie Active, consultare i vari percorsi e scoprili tutti grazie alle dritte caricate degli esperti e dai residenti, condividendo poi con tutta la comunità di Orobie le proprie impressioni e i propri suggerimenti per migliorare ancor più l’esperienza. I percorsi, perfetti per promuovere la vita all’aria aperta mettendo al centro l’inclusività, sono ispirati all’arte, ai «luoghi di cura», all’acqua in città, ai parchi e alla cultura d’impresa.

Sicure, facili e adatte davvero per tutta la famiglia, queste proposte vi permetteranno di fare un vero e proprio viaggio – senza barriere! – tra i 25 quartieri della città.

I luoghi di cura

Il primo percorso proposto toccherà i luoghi dedicati alla cura e all’accoglienza che, nel corso dei secoli, si sono sviluppati all’interno della città. L’obiettivo è quello di mostrare la secolare storia della sanità a Bergamo, un vero e proprio viaggio in oltre cinquecento anni di storia, che ha sicuramente influenzato la vita quotidiana e la struttura della città nel corso del tempo. Il punto di partenza è il Lazzaretto di Bergamo, edificio che ha ospitato prima gli ammalati di peste, poi convertito in prigione e infine, durante il periodo fascista, trasformato in caserma.

Spostandosi verso il centro, si passa dalla Chiesa di San Marco, parte dell’antico complesso dell’ospedale San Marco, abbattuto in seguito all’unione degli undici piccoli ospedali del territorio in un unico nucleo. L’area in cui sorgeva la struttura è ora occupata da Palazzo della Libertà. Proseguendo il tour, si arriva a Palazzo Frizzoni, sede del Comune di Bergamo. Qui sorgeva la chiesa e l’annesso ospedale di Sant’Antonio da Vienne, detta Sant’Antonio in Prato, dismesso dopo l’unificazione degli ospedali. Il percorso prosegue con una visita all’ex Chiesa ed Ospedale della Maddalena, fondato dalla Confraternita dei Disciplini Bianchi per aiutare poveri e bisognosi. Attualmente la chiesa è sconsacrata e il suo spazio interno viene spesso utilizzato per mostre e convegni.

L’ultima tappa è l’attuale Accademia della Guardia di Finanza, le cui strutture ospitavano l’Ospedale Principessa di Piemonte, poi chiamato Ospedali Riuniti di Bergamo. Nel 2012 è stato inaugurato il nuovo ospedale Papa Giovanni XXIII e la vecchia struttura è stata dismessa. A partire dal 2021 gli edifici sono stati riqualificati per divenire la nuova sede dell’Accademia della Guardia di Finanza.

I parchi in città

I parchi svolgono da sempre un ruolo fondamentale all’interno delle città, essendo testimonianze della nostra storia più recente, vista a volte sotto forma di immense opere artistiche a cielo aperto. Il percorso attraversa alcuni dei polmoni verdi della città, per scoprire angoli di pace dalla bellezza naturalistica, che possano ispirare riflessioni più profonde grazie al loro significato storico e artistico.

Si parte dal parco di Loreto, uno spazio tranquillo per passeggiare tra ampi sentieri ed alberi secolari. Attraversando uno dei ponticelli che collegano il parco con una pista ciclopedonale, superando la Roggia Serio, ci si avvia verso l’ospedale Papa Giovanni XXIII, che con numerosi prati, arbusti e alberelli crea un bel dialogo tra architettura e natura. Si entra in un piccolo giardino, con disposti tavolini, sedie e persino delle comode sdraio in legno: è l’area denominata «Green to the People», una piccola oasi verde con querce ed arredi. L’obiettivo è stato quello di creare uno spazio dedicato ai cittadini, al personale, ma anche ai pazienti della struttura.

Si procede raggiungendo una nuova zona verde caratterizzata da una peculiare disposizione del sentiero, degli arbusti circostanti e persino della topografia del territorio. È l’opera di Land Art «Terzo Paradiso», realizzata nel 2017 dall’artista Michelangelo Pistoletto, rappresentante del movimento dell’Arte Povera. Vista dall’alto, l’opera rappresenta una rivisitazione del simbolo dell’infinito, dove tra i due cerchi originari trova spazio un terzo segno circolare. Tornando indietro, si arriva al parco della Trucca, l’area verde più estesa di tutta la città di Bergamo: al suo interno, oltre agli innumerevoli alberi ad alto fusto, ci sono anche due laghetti artificiali. Proseguendo, ci si imbatte nel «Bosco della Memoria»: un’ampia area del parco, con sentieri e postazioni dove sedersi. Il boschetto ha lo scopo di ripercorrere la storia della pandemia di COVID-19, commemorando le vittime tramite lastre verticali di metallo, con incisioni che narrano le fasi del periodo pandemico.

La cultura d’impresa

Un itinerario che permetterà di esplorare l’antica anima produttiva e industriale di Bergamo, andando alla ricerca di antichi siti di archeologia industriale che testimoniano la storia economica, produttiva e sociale del Paese. Il punto di partenza è la Sala Civica «Laura Bassi», edificio originariamente destinato a sala macchina e trasformatori e poi ex centrale elettrica Enel. Dall’esterno è ancora possibile ammirare i bellissimi esterni, perfettamente conservati, tracce della sua antica funzione.

Virando verso via Broseta, ci si imbatte in un enorme edificio di forma triangolare, adibito parzialmente a parcheggio e in parte a zona residenziale: il Triangolo. L’edificio era occupato da una tessitura di grande rilevanza, gestita dalla famiglia Aebli-Zopfi, insieme all’Istituto Italiano d’Arti Grafiche. Verso la fine degli anni Sessanta, la filatura cessò l’attività e la struttura fu demolita per far posto all’odierno Triangolo. Proseguendo si giunge alla prossima tappa: la Malpensata, antica sede del Mercato del Bestiame e il Mercato Ortofrutticolo, due eventi centrali per la vita della città. L’area dove sorgeva il mercato è stata invece riconvertita a parco pubblico.

Proseguendo dritti si giunge nell’area dove sorgono Humanitas Gavazzeni e l’I.T.I.S. Pietro Paleocapa. Qui un tempo si ergeva la sede della Fabbrica di Automobili Esperia. In seguito a riqualifica, parte del complesso divenne scuola tecnica, l’I.T.I.S. Pietro Paleocapa, mentre un’altra parte è attualmente sede dell’ Humanitas Gavazzeni. È ancora possibile individuare l’antico ruolo industriale di questi edifici.

Continuando ancora un po’ si arriva all’ultima tappa del percorso, ovvero l’ex centrale termoelettrica di Daste e Spalenga, che produceva energia per le grandi filande vicine e per il cotonificio Albini. Il comparto della centrale termoelettrica fu abbandonato al degrado. Dal 2018 l’area dell’ex centrale elettrica di Daste e Spalenga riuscì però a rinascere grazie ad un imponente intervento di riqualifica.

La Via di Lorenzo Lotto

Un viaggio alla scoperta delle più importanti opere di Lorenzo Lotto nella Città di Bergamo. L’ottimo stato di conservazione delle opere raccolte è il risultato di un imponente lavoro di restauro condotto dalla Fondazione Credito Bergamasco nel quadro del progetto «Grandi Restauri». La prima tappa è la Basilica di Sant’Alessandro in Colonna: entrando, si trova il «Il compianto sul Cristo Morto», testimonianza dell’abilità del Lotto nel trasmettere emozioni legate a morte e deposizione di Gesù.

Proseguendo lungo il Sentierone, ci si trova alla Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano. All’interno si trova la «Pala Martinengo», la più grande mai dipinta da Lorenzo Lotto. Avanzando lungo via Torquato Tasso ci si ritrova alla Chiesa di Santo Spirito. All’interno troviamo la «Pala di Santo Spirito», esempio del talento artistico del Lotto e della sua capacità di creare opere ricche di simboli e significati. Iniziando a salire lungo via Pignolo, la prossima tappa è la Chiesa di San Bernardino. La «Pala di San Bernardino» del Lotto si trova nel presbiterio, opera che rivela la maestria dell’artista e la sua capacità di creare un’atmosfera di intimità e di confidenza.

Continuando la salita, si arriva al Palazzo Bassi Rathgeb. Attualmente è possibile visitare alcune sale del Palazzo, in cui è conservata un’opera del Lotto, la «Trinità», la quale racchiude scelte stilistiche singolari e che si distanziano dalle rappresentazioni della Trinità di artisti suoi contemporanei. L’ultima tappa è l’Accademia Carrara, sede dei tre pannelli che compongono la predella della «Pala Martinengo», sottoposti a restauro. Le scene raffigurate sono: «San Domenico resuscita Napoleone Orsini», «Lapidazione di Santo Stefano» e la «Deposizione di Cristo nel sepolcro». Proseguendo la mostra si incontra anche la «Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria», con variazioni apportate dal Lotto allo schema tradizionale.

All’interno della Carrara, sono presenti altre opere del Lotto, non sottoposte al restauro di Fondazione Credito Bergamasco: «Ritratto di Lucina Brembati», «Matrimonio mistico di Santa Caterina d’Alessandria con il donatore Niccolò Bonghi» e «Ritratto di giovane». Il percorso può continuare, facoltativamente e seguendo le indicazioni per l’accessibilità, in Città Alta, col ciclo di affreschi del Lotto nella Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco e con le tarsie lignee, conservate nella Basilica di Santa Maria Maggiore.

Le acque in città

Un sentiero che racconta il ruolo centrale dell’acqua nello sviluppo cittadino di Bergamo, da fonte di energia, risorsa per lo sviluppo delle manifatture prima e delle industrie poi, fino a sistema di difesa, irrigazione e igiene personale. Il punto di partenza è fissato in via Tito Legrenzi, da cui, proseguendo, si può ammirare lo scorrere placido della Roggia Serio Grande. Si tratta di un canale artificiale di origine antichissima, progettato nel XII secolo per fungere da fossato difensivo, sede di lavatoi e fonte di energia, e che oggi si sviluppa per ben 20 chilometri. Proseguendo lungo il suo corso, si trovano i resti di uno di questi antichi lavatoi.

Entrando in Borgo Santa Caterina ci si ritrova su un ponticello, che attraversa il corso del Roggia Serio Grande. Procedendo in via Alberico da Rosciate, è possibile ammirare un altro tratto scoperto della Roggia. Il corso d’acqua, con i suoi piccoli ponti, gli argini verdi e le sponde alberate, qui si fonde armoniosamente con l’ambiente cittadino. Si giunge al parco Suardi, con al suo interno la Fontana delle Rogge, costruita utilizzando i Moduli di Plorzano, monolite che un tempo era disposto lungo il corso della Roggia Serio Grande e che gestiva il flusso d’acqua. Nel parco si può notare un piccolo canale artificiale, una deviazione della Roggia Nuova.

Incamminandosi, si arriva poi al Parco del Galgario, caratterizzato dalla presenza di un lungo tratto del fiume Morla, che lambisce il limitare est dell’area verde e che può essere ammirato interamente anche grazie ad una serie di ponticelli pedonali. Usciti dal parco si raggiunge il ponte di via Borgo Palazzo, datato 1550 e punto panoramico perfetto per poter cogliere il lento scorrere del fiume bergamasco. L’ultima tappa è in via Foro Boario, dove è possibile vedere l’ultimo tratto del Morla, prima che venga interrato nuovamente nella sua corsa verso sud.

Il progetto

Il progetto, ideato e realizzato dall’agenzia di marketing territoriale Oros, in collaborazione con Orobie, è finanziato dal Comune di Bergamo, tramite il Bando contributi a sostegno di progetti per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, e si inserisce nella macroarea tematica «La città dei tesori nascosti» per la promozione del territorio e si contraddistingue per la volontà di coinvolgere i cittadini e in particolare i giovani, sensibilizzando ai temi della sostenibilità ambientale e dell’inclusione.

Questo grazie alla Fondazione Credito Bergamasco, all’associazione culturale Guide Turistiche Città di Bergamo e all’Associazione Disabili Bergamo, realtà che da 30 anni lavora per sostenere le persone che si trovano a vivere una condizione di disabilità permanente ampliando così una cultura dell’inclusione.

Attraverso l’app Orobie Active - che da giugno 2021 è app ufficiale di InLombardia, il portale turistico di Regione Lombardia – infatti, sarà possibile non solo scannerizzare il QR Code del cammino scelto e seguire il percorso attraverso la geolocalizzazione, ma si potranno anche caricare scatti e indicare suggerimenti utili per i futuri camminatori e per lo sviluppo di ulteriori cammini urbani direttamente sul sito di Orobie a partire dal 2024 nella sezione dedicata al progetto. Una vera e propria community fondata su un sistema di mobilità dolce cittadina sempre originale e aggiornata.

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