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Santa Croce e Dossena: dalla trementina all’adrenalina

Articolo. Prima che il precoce caldo di maggio renda eccessivamente grondanti le gite di mezza montagna, abbiamo deciso di recarci in valle Brembana per conoscere il borgo di Santa Croce e le sue eccellenze. E Dossena, con il nuovissimo ponte tibetano

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La frazione di Santa Croce e il paese di San Pellegrino dalla croce del monte Corno (Camillo Fumagalli)

Santa Croce è una frazione di San Pellegrino Terme posta a 770m di quota su un terrazzo assolato che strizza l’occhio al tramonto. Il suo nome originale è Piazzo Alto ed è interessante scoprire che la frazione ha goduto a lungo di autonomia amministrativa. Nel 1482 a Piazzo Alto si costituisce la Parrocchia di Santa Croce, staccata da quella di San Pellegrino, la cui motivazione, come viene registrata negli atti, è dovuta alla notevole distanza dalla Parrocchia di San Pellegrino ed all’impraticabilità della strada «multum ardua et discriminosa».

Si arriva fino al 1927 quando, sotto il regime fascista, il comune viene accorpato a San Pellegrino e negli anni il nome Piazzo Alto viene sostituito con Santa Croce, in onore dei pittori che hanno reso celebre questo territorio. La località ha infatti dato i natali ai Santacroce, una decina di pittori rinascimentali, molto apprezzati e prolifici, che emigrarono a Venezia negli ultimi anni del XV secolo e vi operarono, in due distinte botteghe, per più di un secolo. Non appartenevano a un’unica famiglia, ma tutti erano originari di questo borgo brembano.

Una prima domanda giunge legittima: come può un paesino così piccolo e sperduto tra i monti cullare un numero così elevato di artisti di fama? Non trovando risposte illuminanti giungo ad ipotizzare che sia stata una fortunata combinazione genetica.

Meta di quest’oggi è il monte Gioco o Zucco (da non confondere con l’omonima cima dirimpettaia sull’altro lato della valle sopra San Pellegrino). Lasciamo l’auto nell’ampio posteggio vicino alla chiesa e ci incamminiamo seguendo le evidenti indicazioni che guidano verso la Big Bench e la nuovissima via ferrata «nido dei Santa Croce». Si sale serpeggiando tra le case di Santa Croce con i prati che non essendo ancora falciati ci regalano una coloratissima fioritura. Con sorpresa raggiungiamo una dimora curatissima che accompagna il viandante con simpatiche sculture di legno, posizionate lungo il percorso: tra le altre spiccano una motocicletta, un’automobile, un aeroplano e un piccolo mulino a vento con le pale funzionanti.

Poco oltre ci addentriamo nel bosco fino a un bivio ben segnalato: a destra ci si dirige verso la via ferrata e il pizzo Rabbioso, mentre a sinistra si raggiungono la Big Bench e il monte Gioco. Svoltiamo a sinistra e saliamo fino a lambire le case alte della località Salvarizza. Qui intercettiamo una strada forestale che, con percorso molto dolce, conduce in pochi minuti al passo di Salvarizza (923m), ove spicca una bella santella. Siamo sullo spartiacque con la val Serina e, volendo proseguire lungo la strada forestale, in meno di un’ora saremmo a prima a Lepreno e poi a Serina.

Questa vicinanza geografica mi porta ad elaborare un secondo quesito: negli stessi anni dei pittori Santacroce, a poco più di un’ora di strada a piedi da Santa Croce, queste montagne hanno dato i natali ad un altro illustre pittore, Palma il Vecchio, apprezzatissimo artista anch’egli emigrato a Venezia. Sarà stato qualche sconosciuto maestro della zona abile nel forgiare siffatti artisti? O forse l’acqua e l’aria di queste terre, capaci di rendere le mani dei giovani particolarmente docili al pennello? Non conosco la risposta. Di certo c’è che attraverso Serina transitava la via Mercatorum, cruciale via di comunicazione lungo la quale si muovevamo centinaia di persone, tra viandanti, mercanti ed artisti.

Poco prima della cappelletta sulla sinistra imbocchiamo il sentiero CAI n° 598 che conduce al monte Gioco. Il percorso si snoda pianeggiante e ombreggiato attraverso alcune vallette e giunge presso Cà Felepp in località Spettino Alto. Il sentiero si immette sulla strada asfaltata che sale a tornanti da Santa Croce attraverso pascoli variopinti e belle cascine. La seguiamo accompagnati da splendidi esemplari di maggiociondolo in fiore. Ci concediamo una piccola deviazione a Cà Morècc , interessante cascina a struttura chiusa risalente al 1500, che nel cortile interno custodisce un pero pluricentenario.

Torniamo sul percorso originale in direzione della forcella di Spettino. Poco sotto il valico, in corrispondenza di un avvallamento, notiamo una casa ben ristrutturata con un signore intento a curare il giardino. Ci fermiamo a scambiare due parole con il proprietario e scopriamo, con immensa sorpresa, che siamo in località Fopa a la Scöla che fino ai primi decenni del Novecento ospitava una stalla a due piani. Al piano terra stavano le mucche mentre il piano superiore era costituito da un unico locale adibito ad aula scolastica. A riscaldare l’ambiente erano alcune bocche di lupo attraverso cui l’aria tiepida della stalla risaliva nell’aula (e con essa anche i relativi profumi…). Le lezioni si svolgevano due soli giorni la settimana. Alla scuola confluivano i bambini del vicinato, radunati in un’unica pluriclasse e istruiti da una maestra che saliva a piedi da Dossena (!) dopo aver raccolto, lungo il tragitto, i bambini delle contrade Mulini e Valborgo di Dossena. Il mio pensiero corre a quei bambini che sfidando ogni sorta di intemperie percorrevano un’ora di strada a piedi per raggiungere la scuola, e alla maestra che come una mamma affettuosa ha condiviso la sua vita con i bimbi dei monti.

Risaliamo un ultimo tratto di strada e raggiungiamo la forcella di Spettino (1073m). In lontananza si scorgono le case di Dossena, mentre sui prati del valico scorrazzano con le loro mamme alcuni bellissimi puledri appena nati. Dalla forcella continuiamo a seguire le indicazioni del sentiero CAI n° 598 che inizia ad inerpicarsi con decisione sui pendii occidentali del monte Gioco. Trecento metri di dislivello da bersi tutti d’un fiato con qualche breve sosta a rimirare i panorami sempre più ampi. Portando un poco di attenzione al fondo del sentiero, che in alcuni tratti è costituito da ghiaietta piuttosto scivolosa, in meno di mezz’ora dalla forcella raggiungiamo la croce di vetta. Siamo letteralmente circondati da tutte le cime della valle Brembana e della Valle Serina, una meraviglia! Scrutando verso Dossena scorgiamo in corrispondenza di una grande cava il nuovissimo ponte tibetano (pare che sia il più lungo del mondo!). Altissimo e lunghissimo, promette emozioni a non finire. Pensando alla via ferrata e al ponte tibetano possiamo affermare che nei secoli la vocazione di questi territori è passata dalla pittura all’avventura …. dalla trementina all’adrenalina!

Dalla cima del monte Gioco si può raggiungere Corone (frazione di Dossena) e rientrare alla forcella di Spettino, oppure scendere a Lepreno (frazione di Serina) e da lì rientrare al passo di Salvarizza, chiudendo due diversi percorsi ad anello. Purtroppo gli imminenti impegni pomeridiani ci impongono un rientro più celere. Torniamo così sui nostri passi fino al valico di Salvarizza, dove optiamo per una rapida capatina alla panchina gigante e al monte Corno.

Dal passo di Salvarizza in dieci minuti siamo alla Big Bench. Si tratta della panchina n° 128 del Community Project voluto dall’artista/designer americano Chris Bangle per sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze dei paesi in cui si trovano queste installazioni. È azzurra, proprio come il cielo di oggi! Il panorama su Santa Croce e la media valle Brembana è superlativo. Deve essere bellissimo godere il tramonto da quassù. Ancora pochi metri e siamo alla croce del monte Corno (1098m) che con le sue guglie rocciose rende l’atmosfera ancor più aerea e suggestiva.

Rientriamo lesti a Santa Croce, contenti di aver conosciuto questa località ricca di spunti molto interessanti.

P.S. l’itinerario qui descritto (compresa la capatina al monte Corno) è lungo 11 km, con quasi 800m di dislivello. Chi invece desidera raggiungere solamente la Big Bench (e il monte Corno) calcoli 45 minuti di salita da Santa Croce.

P.P.S. per approfondimenti relativi a Santa Croce consiglio di consultare la pagina web dell’associazione Santa Croce: https://associazione-santacroce.it/

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