La realizzazione di un progetto come questo, fortemente radicato nel territorio, ha coinvolto Promoserio, il Comune di Selvino e il Comitato Turistico di Selvino: le tre realtà hanno ideato «LIVE LIKE A LOCAL» insieme e il Comitato Turistico di Selvino lo ha presentato al bando «Ogni giorno inLombardia» della Regione Lombardia, vincendolo. Ne abbiamo parlato con Mario Vitali, Assessore al Turismo Comune di Selvino.
LB: Come è nato «LIVE LIKE A LOCAL»?
MV: L’iniziativa è nata all’interno del progetto più ampio «Altopianoland» e da un cambiamento dell’indirizzo turistico della nostra area dal lockdown in avanti. Siccome siamo una località montana molto vicina alla città e facilmente raggiungibile, Selvino, ma anche Aviatico, è stata una località molto gettonata dopo il lockdown perché offriva la possibilità di evadere dalla città, dopo il periodo di chiusura costretta dovuto alla pandemia, e avere spazi ampi dove vivere in natura lo sport, il gioco, la famiglia e tutte le possibilità di scoperta che «LIVE LIKE A LOCAL» offre.
LB: Quindi c’è alla base un cambio dei bisogni del turista.
MV: Sì, mentre il turista fidelizzato cerca da Selvino e Aviatico ciò che questi due luoghi hanno sempre saputo dare, il turista “nuovo” non è più solo interessato agli eventi e alla vita puramente mondana, ma a vivere la montagna e la vita di montagna. Nello specifico «LIVE LIKE A LOCAL» è un progetto su come si vive veramente in montagna: quindi il cittadino, che probabilmente non ha mai fatto il fieno, munto le mucche, prodotto il latte o intagliato il legno, può farlo attraverso dei percorsi studiati appositamente ed è molto attratto da queste attività manuali, che permettono di vivere in modo sano all’aria aperta, a differenza di come si vive normalmente chiusi in un ufficio o in casa per la pandemia.
LB: In altre parole è una forma di turismo esperienziale.
MV: Esattamente, perché è cambiata l’idea che un certo tipo di turista si è fatto del concetto di «vacanza». Una volta si viaggiava per fare, più che del turismo vero e proprio, delle residenze a lungo termine, la cosiddetta «villeggiatura», come veniva chiamata un tempo: la gente affittava una casa per un lungo periodo e viveva il cambio d’aria dalla città alla montagna, oltre a ciò che una località di montagna poteva offrire. Oggi il turista ha poco tempo, magari una settimana o un solo weekend, e vuole vivere esperienze strettamente legate al territorio che decide di visitare. Questa è una tendenza che va avanti da ormai qualche anno.
LB: «LIVE LIKE A LOCAL» ha cambiato anche la provenienza dei turisti che scelgono Selvino e Aviatico?
MV: Con «LIVE LIKE A LOCAL» la provenienza dei turisti è nettamente cambiata. Dall’inizio della pandemia abbiamo avuto molte richieste da un target turistico diverso, nel senso che l’immagine-tipo del nostro turista fidelizzato potrebbe essere quasi individuata in quella del nonno con il proprio nipotino. Adesso invece abbiamo le famiglie con i figli piccoli e le compagnie di ragazzi. È la risposta a questo estremo bisogno di vivere all’aria aperta e le nostre località offrono una quantità infinita di possibilità, perché il Comune di Selvino, ad esempio, ha creato negli anni tantissime strutture.
LB: Come quelle del Monte Purito, che non è più solamente una pista da sci invernale.
MV: Il Monte Purito è diventato un’area sportiva e ludica come poche altre sulle Orobie. D’inverno ci sono la pista di sci e di pattinaggio, che d’estate diventa una pista di pattinaggio a rotelle. La zona, inoltre, ospita il «Parco Avventura» nel bosco e il «Percorso sensoriale» sulla cima, in una sorta di piana. Entrambi sono bellissimi per i bambini. Ad ogni stagione introduciamo un’evoluzione nell’area. In più abbiamo campi da tennis, piscina, minigolf e percorsi di trekking. Insomma, è stato realizzato un comprensorio di attività legate sia ai più grandi sia ai più piccoli che è sfruttabile tutto l’anno. Tenga presente che i percorsi di quest’area sono frutto del progetto «LIVE LIKE A LOCAL», ma anche del lavoro di altre amministrazioni precedenti. Il «Percorso sensoriale» è arrivato in questi ultimi tre anni, mentre il «Parco Avventura» è in evoluzione da ormai un decennio, e ogni anno viene rinnovato per renderlo sempre più appetibile.
LB: Gli itinerari di trekking sono uno dei punti di forza di «Altopianoland».
MV: «Altopianoland» è nato per introdurre dei sentieri nuovi o già esistenti, previsti a misura d’uomo e per la famiglia. A ciò, con l’ideazione di «LIVE LIKE A LOCAL», abbiamo aggiunto una strada, non percorribile in automobile, per raggiungere il Monte Purito. È una strada che si può percorrere con la carrozzina, quindi un sentiero che non ha difficoltà ma è “liscio”. Questa strada permette di raggiungere il «Percorso sensoriale» e il «Parco Avventura». Chi invece non vuole camminare può arrivare a queste attrattive in seggiovia. La zona del Monte Purito è attrezzata con aree picnic e c’è anche il Rifugio 1111 dove si possono mangiare le specialità del luogo e vivere «LIVE LIKE A LOCAL» anche dal punto di vista enogastronomico.
LB: In queste settimane sul Monte Purito si può sciare?
MV: La temperatura lo permette e il gestore sta innevando artificialmente. D’estate invece c’è una pista di plastica, che d’inverno viene innevata e d’estate viene comunque usata come pista estiva, anche da atleti, come ad esempio Michela Moioli, che è venuta con il suo snowboard ad allenarsi da noi. La pista da sci estiva quindi può essere utile per la preparazione alle gare invernali, ma anche per quegli sci club che vogliono sciare anche d’estate.
LB: «LIVE LIKE A LOCAL» vuole anche riportare l’attenzione sulle tracce di passaggi di personaggi illustri come il tenore Federico Gambarelli, lo scultore Giacomo Manzù e su ritrovamenti geologici come i quarzi di Selvino o i resti di animali preistorici che si trovano sul vostro territorio.
MV: Quelle di Gambarelli e Manzù sono state presenze che hanno fatto da trampolino di lancio alla visibilità di Selvino, lo stesso discorso vale per diversi calciatori che negli anni hanno soggiornato da noi. Tutti hanno dato lustro alla nostra località, per «LIVE LIKE A LOCAL» sono altre occasioni per proporre una forma di turismo che non sia solo di villeggiatura, ma abbia anche una valenza culturale. Il discorso vale anche per i quarzi di Selvino, che attraggono l’interesse degli appassionati di mineralogia, e per i ritrovamenti preistorici. Vorrei però spendere due parole sul lavoro fatto per Sciesopoli, voluta da Mussolini per ospitare i balilla e trasformata dopo il fascismo in un luogo di accoglienza per quei bambini ebrei scampati dall’orrore dei lager. A Sciesopoli, grazie all’aiuto di persone che si prendevano cura di loro, questi bambini hanno ritrovato loro stessi, sono rinati e cresciuti. La Sovrintendenza alle Belle Arti è intervenuta con delle azioni di messa in sicurezza di un luogo che stava crollando e lo spazio è stato ripulito dalla vegetazione che era cresciuta all’interno. Non è un monumento fine a sé stesso, racconta una storia che fa venire le lacrime agli occhi.
LB: Che riscontro ha avuto fino ad oggi «LIVE LIKE A LOCAL»?
MV: Un riscontro molto positivo perché Selvino e Aviatico hanno proposto tutta una serie di esperienze che la gente ha accolto, anche grazie al lavoro sui social e al passaparola delle persone. Il nostro obiettivo era cercare di mostrare un altopiano Selvino-Aviatico che non è legato solo agli eventi, ma anche ad una proposta differente, caratterizzata dal vivere all’aria aperta, lontano dal caos delle città. Ciò si deve al lavoro volontario delle persone locali che si prestano a mostrare come si può vivere in un modo alternativo a ciò che la società ci propone, portando alla luce una realtà sana del territorio, che continua ad essere in fermento.
LB: Che cosa avete in mente per il futuro di «LIVE LIKE A LOCAL»?
MV: Prima di tutto parliamo del presente. In questi giorni a Selvino, in occasione del Natale, è attivo l’«Altopianoland Christmas Village», un meraviglioso villaggio di Natale dove i classici mercatini sono solo il contorno di uno spazio dedicato ai bambini, con giostre, luci in quantità, musica e cibi tipici per i più piccoli come le frittelle e i dolci. Per il futuro invece il nostro obiettivo è continuare a spingere quello che il territorio offre, al di là dagli eventi – che devono continuare ad esserci, perché a Selvino non possono mancare, ma vorremmo affidarli maggiormente ai privati, ovviamente con il sostegno del Comune. Stiamo parlando di un territorio in continua evoluzione che offre tantissimo. Perciò quello che mi auguro è che nasca una coscienza territoriale che capisca l’importanza di quello che il Comune con le sue varie amministratori ha fatto per rendere la nostra località così attraente. Nonostante la crisi, Selvino regge e continua ad avere la sua attrattività, ma se vogliamo continuare così le realtà turistiche del territorio devono capire che è il momento di rimboccarsi tutti le maniche per continuare a lavorare e non fermarsi. Come del resto già stiamo facendo con «LIVE LIKE A LOCAL».