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«Millegradini», dieci luoghi (+1) per scoprire tutte le sfaccettature di Bergamo

Articolo. Il 21 e il 22 settembre torna la camminata culturale più amata dai bergamaschi. Saranno oltre 60 i luoghi della cultura visitabili con l’iscrizione alla «Millegradini». In questo articolo vi consigliamo dieci punti da non perdere e una novità dedicata al patrimonio delle Mura

Lettura 7 min.

Bergamo è un po’ come Roma, costruita su sette colli, ma soprattutto piena di sorprese da sviscerare con pazienza e grande curiosità. Basta cambiare strada oppure semplicemente alzare la testa per scoprire alcuni punti che hanno fatto la storia della nostra città e, in alcuni casi, del nostro Paese. Non sempre però questi luoghi sono aperti al pubblico. A saziare la vostra voglia di conoscenza ci pensa la « Millegradini », l’amata camminata culturale in programma il 21 e il 22 settembre che, come da tradizione, offre la possibilità di visitare una serie di punti imperdibili lungo la “perla della Serenissima”, alcuni aperti solo per l’occasione.

Iscriversi alla manifestazione è semplice e veloce: si può fare online oppure in uno dei punti vendita convenzionati. A breve verrà pubblicata la lista completa degli oltre 60 luoghi della cultura che hanno aderito al circuito. Sabato 21 settembre non ci saranno percorsi segnalati, ciascuno potrà decidere liberamente quali punti toccare. Preferite camminare in compagnia? Domenica 22 settembre, alle 9 dalla Piazzetta Don Andrea Spada, scatterà la tradizionale camminata di gruppo, con un “fiume” di partecipanti che colorerà di azzurro tutta la città. Anche nella giornata di domenica sarà possibile organizzare in autonomia il proprio percorso, seguendo la mappa che l’organizzazione fornirà a tutti i partecipanti.

In attesa di scoprire i segreti della nostra città e individuare tutti i sette colli su cui è costruita, Eppen vi consiglia dieci luoghi che non potete assolutamente perdere, più una sorpresa speciale che aprirà poche ore prima della «Millegradini».

I giardini PwC all’Accademia Carrara

Piazza Giacomo Carrara 82

Quando pensate all’Accademia Carrara, la mente vola subito ai vari gioielli che costituiscono la pinacoteca, dai dipinti di Raffaello Sanzio ai disegni di Andrea Mantegna, passando per i capolavori di Giovanni Bellini, Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni, Evaristo Baschenis, Canaletto e Francesco Hayez. Oltre all’arte, l’Accademia Carrara è molto di più. Grazie all’impegno di Regione Lombardia, Comune di Bergamo e Fondazione Accademia Carrara, con il sostegno di PwC, apriranno per la prima volta alla cittadinanza – adiacenti alla sala museale – 3.000 metri quadrati di giardino, dove godersi una pausa oppure ritrovarsi prima di incamminarsi lungo la ripida scaletta di via della Noca.

Oltre all’ingresso indipendente da via della Noca, i visitatori del museo potranno accedere ai giardini dall’ultima sala espositiva, grazie a un nuovo spazio di connessione che permetterà ai visitatori di accedere al bistrot e di collegarsi soprattutto agli spazi espositivi, grazie al nuovo percorso ad anello che unirà esternamente le varie sale.

Il Dormitorio Galgario

Via del Galgario 1

La «Millegradini» non è solo un’occasione per scoprire il patrimonio storico – artistico della città, ma anche per capire come si è evoluta la città, con alcuni luoghi che sono stati messi a disposizione della comunità per una serie di preziosi progetti sociali. È il caso del Dormitorio Galgario , situato negli spazi di un ex convento duecentesco, costruito nei pressi della chiesa di San Francesco da Paola e posto a cavallo fra Borgo Santa Caterina e Borgo Palazzo. È uno spazio che accoglie persone in situazione di grave emarginazione ed è un luogo di confronto per l’intera cittadinanza, in cui la povertà viene vissuta non soltanto un’emergenza da risolvere ma come un terreno di confronto, di scambio, di riflessione aperta. Il Galgario ospita lo spazio diurno «PUNTO SOSTA» e, dal 2022, lo «Spazio Irene», dove ogni lunedì mattina la struttura si trasforma in un luogo tutto al femminile, in cui le donne senza fissa dimora possono dedicarsi alla cura di sé.

L’ex Oratorio di San Lupo

Via San Tomaso 7

Se non volete allontanarvi troppo da Borgo Santa Caterina, ma al tempo stesso volete iniziare ad avvicinarvi a Città Alta, l’ex Oratorio di San Lupo è un luogo che non potete perdere. Perché salendo lungo via San Tomaso, alle spalle della chiesa di Sant’Alessandro della Croce, spuntano alcune colonne di stile neoclassico che rendono ancor più affascinante le intricate vie che contraddistinguono l’antico Borgo Pignolo. Costruita nei pressi di un antico cimitero, la struttura venne riedificata e ampliata nel 1734 su progetto dell’architetto Ferdinando Caccia, divenendo a partire dal 1739 la sede della Congregazione dei giovani Figlioli.

L’edificio è affidato oggi alla Fondazione Adriano Bernareggi che dal 2007, dopo un luogo periodo di ristrutturazione, ha deciso di utilizzarlo come spazio per l’allestimento di mostre di arte contemporanea.

L’ex Chiesa di Sant’Agostino e l’Aula Magna dell’Università degli studi di Bergamo

Piazza Sant’Agostino 2

Seguendo il percorso che affrontavano i podestà veneziani entrando in città, il primo monumento che incontrerete sarà l’ex Chiesa di Sant’Agostino, attualmente utilizzata come Aula Magna dell’Università degli studi di Bergamo. Un unicum nella sua specie considerato che, a differenza delle altre chiese presenti lungo il percorso, non venne distrutta in occasione della realizzazione delle Mura Veneziane. Il complesso, fondato intorno al 1290 dai padri Eremitani e passato nel 1407 agli Osservanti Regolari, divenne presto la sede di un importante centro di studi, religiosi e culturali. Internamente gli studenti e i visitatori possono ogni giorno rimanere a bocca aperta osservando il maestoso soffitto a cassettoni e gli affreschi che compaiono nelle cappelle laterali e nell’abside finale.

La sala macchine della Funicolare

Piazza Mercato delle Scarpe 1

Chi invece preferirà raggiungere il centro storico con i mezzi pubblici, questa potrebbe essere un’ottima occasione per usufruire della funicolare e scoprire cosa si nasconde dietro un veicolo così curioso quanto storico. In occasione della «Millegradini» avrete infatti modo di visitare la Sala Macchine, inserita nello storico scenario di Palazzo Rota-Suardi che dal 1887 collega Città Alta a Bergamo Bassa. Se è vero che inizialmente la funicolare veniva mossa da una macchina a vapore, con un impianto a due carrozze, nel 1917 la struttura venne ammodernata con la realizzazione di una seconda rotaia. Un sistema che ancora oggi funziona alla perfezione, con lo stupore di chi si immerge per la prima volta all’interno dell’intricato meccanismo di cavi e computer che oggi governano la funicolare, con tanto di modellino per comprendere come funziona il tutto.

L’ex Convento di San Francesco e il Museo della Fotografia Sestini

Piazza Mercato del Fieno 6/A

Indipendentemente che saliate da Porta Sant’Agostino oppure con la funicolare, un luogo facilmente raggiungibile è l’ex Convento di San Francesco. Posto lungo le pendici del Colle di Sant’Eufemia, dove è possibile osservare gli spazi che uniscono la Valle Brembana e la Val Seriana, il convento è composto dai chiostri delle Arche e del Pozzo, a cui si aggiunge la Sala Capitolare dove emergono una serie di cicli pittorici che raffigurano la storia della struttura partendo dal Trecento e giungendo sino al Seicento.

Oggi sede del Museo delle storie di Bergamo, il convento ospita dal 2018 il Museo della Fotografia Sestini che raccoglie l’omonimo archivio fotografico. Fra immagini che ripercorrono la vita dei bergamaschi e le macchine che hanno contribuito a questo sviluppo, è possibile conoscere come il mondo sia cambiato grazie all’invenzione di Joseph Nicéphore Niépce.

Il Tempietto di Santa Croce

Piazza Padre Reginaldo Giuliani 25

Senza fare troppa fatica, a questo punto attraversiamo perpendicolarmente la Corsarola e ci dirigiamo dietro Piazza Vecchia, per la precisione a cavallo fra la Basilica di Santa Maria Maggiore e il Colle di San Salvatore. Lì si potrà scorgere un capolavoro del Romanico bergamasco, troppo spesso nascosto ma che colpisce per la sua forma cilindrica risalente addirittura al XI secolo. Stiamo parlando del Tempietto di Santa Croce.

Se il colore grigio colpisce a un primo impatto, basta entrare per trovare alcuni affreschi realizzati da Cristoforo Baschenis il Giovane e da Francesco Coghetti.

Il Monastero del Carmine

Via Bartolomeo Colleoni 21

Ritorniamo sui nostri passi, rientriamo sulla Corsarola e scopriamo un altro luogo segreto. Stiamo parlando del Monastero del Carmine, progettato alla fine del Trecento dai padri Carmelitani e costruito tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Il centro della struttura è il chiostro rettangolare che presenta un porticato di archi a tutto sesto, sostenuti da eleganti colonne con capitelli.

A partire dal Settecento, il convento è stato progressivamente abbandonato, tanto da essere lottizzato per la realizzazione di una serie di appartamenti prima della dichiarazione di inagibilità arrivata nel 1954. Soltanto negli ultimi anni l’edificio è stato completamente recuperato e dato in gestione al TTB - Teatro Tascabile di Bergamo, storica compagnia teatrale che lo ha trasformato nel suo quartier generale.

La Casa Natale di Gaetano Donizetti

Via Borgo Canale 14

Dirigendosi sempre verso nord, ci incamminiamo verso un «monumento nazionale a partire dal 1926», come ricorda una targa posta al suo esterno. È la Casa Natale di Gaetano Donizetti in Borgo Canale. Provenendo da una famiglia particolarmente povera, il celebre compositore nacque nel 1797 in un edificio spoglio, risalente addirittura al XIV-XV secolo e posto nei pressi del Monte dei Pegni, dove lavorava il padre.

Acquistato nel 1925 dal Comune di Bergamo e ristrutturato nel 2009, lo stabile ospita un museo che permette di accedere alle stanze dove la famiglia Donizetti viveva all’epoca e di scoprire la storia del compositore fra cimeli, ritratti e registrazioni.

La chiesa di Sant’Erasmo

Via Borgo Canale 58

Scendiamo lungo la strada lastricata che attraversa Borgo Canale e giungiamo all’ultima tappa del nostro percorso, un piccolo campanile che sbuca fra i comignoli dell’antico abitato. Siamo di fronte alla chiesa di Sant’Erasmo , un edificio risalente al Trecento riqualificato nel corso dell’Ottocento.

Da non perdere, sulla facciata esterna, una pala realizzata nel 1995 da Trento Longaretti, raffigurante Sant’Erasmo ai piedi della Vergine con il Bambino.

Un luogo bonus: Porta Sant’Agostino e il Museo delle Mura

Piazzale Sant’Agostino

Vi avevamo promesso un luogo bonus, visitabile proprio a partire dall’edizione 2024 della «Millegradini» e non potevamo lasciarlo in fondo al nostro itinerario, un po’ per stuzzicare la vostra fantasia, un po’ perché si trova sulla via del ritorno. Si tratta di Porta Sant’Agostino, il principale accesso per secoli alla fortezza di Bergamo.

Qui verrà inaugurato il 20 settembre il nuovo museo dedicato alla storia delle Mura di Bergamo , dal 2017 Patrimonio dell’Umanità Unesco. Apice del progetto «PanoramaMura», il museo ospiterà diversi pezzi messi a disposizione da collezioni private e da istituti di conservazione di tutta Italia.

La parola agli sponsor

La «Millegradini», oltre alle realtà istituzionali che patrocinano l’iniziativa, vanta ogni anno il sostegno di numerose realtà private. Tra gli sponsor di quest’anno ci sono Italgen e Savoldelli Bike. «La “Millegradini” – commenta Luca Musicco, Consigliere Delegato e Direttore Generale di Italgen è una manifestazione unica nel suo genere che ogni anno porta migliaia di persone alla scoperta della nostra magnifica città e che siamo fieri di sostenere da oltre un decennio. Passione, curiosità ed entusiasmo accomunano i partecipanti e si trasformano in un fiume di energia per le strade di Bergamo. Un’energia, positiva, naturale e rinnovabile, proprio come la nostra».

«Confermiamo anche quest’anno il nostro interesse a partecipare a questo bellissimo evento – sottolinea Roberto Savoldelli di Savoldelli Bike che richiama tantissimi appassionati di camminate e che permette di abbinare il movimento al piacere di scoprire un territorio ricco di storia. Nel nostro negozio è un continuo passaggio di persone per iscriversi e per collezionare, anno dopo anno, tutti i colori delle maglie dedicate alla camminata. Sosteniamo questo evento nello spirito e consapevolezza che camminare e pedalare con le nostre bike sia motivo di piacere e benessere fisico e mentale».

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