È qualcosa di originale, questa walk dance. Prova a fondere wellness e divertimento, fitness e DanzaMovimentoTerapia, senza essere una di queste categorie in particolare. Funziona così: ci si trova in gruppo, all’aperto, preferibilmente in mezzo alla natura; ai partecipanti sono distribuite delle cuffie, come nella silent disco, suonano tutte la stessa musica e riproducono la voce di chi guida il gruppo, dell’istruttrice. A questo punto non resta altro che camminare a ritmo di musica, lasciando ampio spazio alla creatività e alla libertà di movimento.
«Ci sono già delle proposte di questo tipo» spiega Agnese Piacenza, ideatrice della disciplina. «Hanno però un taglio prevalentemente fitness. Quindi si fa sostanzialmente un lavoro di tipo aerobico all’aperto. Quello che faccio io è qualcosa di diverso, è un lavoro più di tipo espressivo. La musica ha un ruolo fondamentale, non è un sottofondo ma la utilizzo come input per accompagnare le persone a sperimentare nuovi modi di camminare e di muoversi».
Era qualcosa che le frullava in testa ormai da qualche anno: «Io ho fatto l’insegnante di scuola per l’infanzia per 25 anni, poi ho lasciato il lavoro a tempo indeterminato per dedicarmi alla DanzaMovimentoTerapia, attualmente mi occupo di accompagnare le persone a scoprire che muoversi fa bene, non solo al corpo ma anche alla mente e al cuore – perché siamo un’unità – e che ci sono tanti modi per muoversi. Tengo a specificare però che la walk dance non è DanzaMovimentoTerapia: la DanzaMovimentoTerapia si colloca all’interno delle terapie con le arti e quindi ha caratteristiche ben precise. Diciamo però che ho portato parte delle mie competenze in questa nuova attività».
Racconta che l’idea le è venuta in modo del tutto naturale, è scaturita quasi come un bisogno: «andando a camminare mi è capitato di aver voglia di ballare e mi sono dovuta trattenere perché se mi fossi messa a ballare per strada mi avrebbero presa per una folle. Mi sono detta, se questa cosa avesse un nome e fosse fatta in gruppo sarebbe diverso». Quell’idea ha preso finalmente forma lo scorso anno: «Ho prima di tutto cercato di capire come organizzarmi per diffondere la musica, e dopo qualche prova alla fine ho acquistato le cuffie. Ora ne ho 16 che do in dotazione alle partecipanti: tutte sentono la stessa musica e la mia voce. Nel corso di questo anno ho poi differenziato un po’ la proposta, per cui ci sono delle versioni più e meno intense a cui ho dato colori diversi».
L’appuntamento è per domenica 4 dicembre, lungo il percorso vita del parco di Onore, a Rovetta. Un evento organizzato da Pro Loco Rovetta e Borghi Presolana, e che è curato appunto da Agnese Piacenza (qui il suo sito). «Durerà circa un’ora e mezza e sarà una versione soft» spiega Agnese «una camminata a passo di musica in cui ci sarà un’interazione con lo spazio, con le foglie, gli alberi, il cielo. Spesso si associa l’attività fisica al raggiungimento di un obiettivo (perdere peso, tonificare) e alla fatica. Non dev’essere così per forza. La prima finalità della walk dance è semplicemente stare bene, passare del tempo all’aria aperta e divertirsi scoprendo che ci sono tanti modi diversi per muoversi, e di camminare: l’appoggio dei piedi, il ritmo, il passo, la direzione. Gli input che do sono orientati a far scoprire alle persone che i piedi sono fatti in un certo modo, che toccano terra in un certo modo, a capire come si possono sciogliere la tensione o i blocchi alle caviglie o alle ginocchia. C’è molto spazio anche per delle esplorazioni personali che possono diventare stimoli condivisi con il gruppo».
«Essendo un’attività all’aperto – continua Agnese – la walk dance è condizionata dagli eventi atmosferici. Questo da una parte è un limite, ma è anche una sfida: vuole essere un’opportunità per riprendere contatto con la natura, con i suoi ritmi e la sua ciclicità. Ci permette di riportare l’attenzione ai cambiamenti, godere delle trasformazioni della natura: in primavera e in autunno i colori sono completamente diversi. Viaggiando in macchina, non siamo più abituati a guardare queste trasformazioni, che poi hanno un impatto benefico sulla persona».
La walk dance è qualcosa che si adatta a diversi contesti, e che entusiasma non solo un pubblico femminile: «Un paio di volte sono stata chiamata da ditte i cui titolari volevano usare l’attività per fare team building: in quel caso gli uomini erano più delle donne, e devo dire che si sono divertiti tantissimo».
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