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Lungo i binari, indietro nel tempo. Con i treni storici in Lombardia

Articolo. Entra nel vivo l’iniziativa promossa dall’Assessorato ai trasporti e alla mobilità sostenibile della Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato e Ferrovie Nord Milano. Il calendario del 2023 prevede 29 itinerari, per (ri)scoprire in modo sostenibile laghi, borghi e Capitali della Cultura

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(Foto Ambrogio Mortarino)

Avevo cinque anni quando mi trasferii con la mia famiglia a Montello, davanti alla stazione ferroviaria che oggi hanno ridipinto, ma allora era di un bel colore giallo canarino. Per anni, mi sono addormentata ascoltando il rumore delle ruote metalliche che facevano vibrare le rotaie e svegliata la mattina con un treno che fischiava. Alla quotidianità dei regionali, che ho cominciato a frequentare dalla prima superiore, si affiancava la straordinarietà dei treni storici. Mamma chiamava me e mia sorella «di corsa», quel paio di volte l’anno in cui dalla nostra finestra si vedevano sbuffare le locomotive a vapore.

È quindi prima di tutto un viaggio nei ricordi quello che compio il 16 aprile, salendo a bordo del Sebino Express, con le sue carrozze Centoporte degli anni Trenta e le Corbellini, datate secondo dopoguerra. Con le sue carte d’epoca appese al muro e il carbone che brucia. Perché tutto – dai freni al riscaldamento – viene mosso e fatto funzionare con la forza del vapore.

Il Sebino Express – partito da Milano Centrale e diretto a Sarnico-Paratico – ha dato il via all’attesissima stagione 2023 dei treni storici in Lombardia, iniziativa promossa dall’Assessorato ai trasporti e alla mobilità sostenibile della Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato e Ferrovie Nord Milano.

Il calendario del 2023 prevede 29 itinerari, sette in più rispetto al 2022. Si parte da Milano, la metropoli, per raggiungere, come sottolinea l’Assessore regionale ai Trasporti e alla Mobilità Sostenibile Franco Lucente «paesi, scorci naturali, laghi e città che tra modernità e tradizione meritano tutta la nostra attenzione».

La novità principale della stagione è rappresentata dalle sei circolazioni da Milano a Brescia e Bergamo, città Capitali della Cultura. Si comincia domani, domenica 30 aprile, con un appuntamento d’eccezione: per Bergamo e Brescia partirà infatti per la prima volta l’ETR 252 Arlecchino. Un treno lussuosissimo, costruito per le Olimpiadi degli anni Sessanta, oggi simbolo del made in Italy e del boom economico. Alla prima data ne seguiranno altre cinque a bordo di una locomotiva elettrica con carrozze di serie 45000 (per intenderci, le carrozze passeggeri costruite all’inizio degli anni Sessanta per servizi di prestigio), carrozze UIC-X e bagagliaio. I giorni da annotare sono l’11 giugno, il 17 settembre, il 22 ottobre, il 12 novembre e il 10 dicembre.

Nuovo è anche l’itinerario che collega Milano alle città di Cremona e Mantova (il 21 maggio, su questa tratta, viaggerà il rapido Arlecchino) e quello che unirà il capoluogo lombardo a Chiavenna, lambendo le splendide sponde del Lago di Como e la Val Chiavenna. Non prendete impegni: la prima corsa è prevista il 18 giugno.

Accanto alle novità, ci sono i grandi ritorni. Quello del Lario Express, che da Milano e Monza raggiunge le zone di Como e Lecco. Una tratta quest’anno arricchita da un servizio di navigazione in coincidenza con il treno: sarà infatti possibile acquistare un biglietto integrato a un prezzo speciale, che comprenderà il viaggio in treno storico fino a Como e il percorso sul battello Concordia da Como a Lecco via Bellagio.

Da non perdere, anche il Lomellina Express, direzione Mortara, il Besanino Express da Milano per Besana, Molteno e Lecco oppure il Laveno Express, che condurrà i passeggeri alla scoperta del Lago Maggiore. Anche in questo caso, sarà possibile aggiungere al viaggio lungo i binari una crociera nel bacino borromeo, a bordo del piroscafo storico a vapore Piemonte.

Su tutte le tratte, antichi bagagliai attrezzati accoglieranno gratuitamente le biciclette. Per tutti coloro che vorranno trascorrere una giornata all’aperto sulle rive del lago o nel verde delle valli, magari con gli amici conosciuti a bordo. «Il treno è conoscenza dei territori che si attraversano, ma è anche conoscenza di chi ti sta a fianco, delle persone con cui dividi i vagoni – ha commentato Claudia Terzi, assessore alle Infrastrutture e alle Opere pubbliche – Da bergamasca, i miei ricordi sono concentrati negli anni dell’università, ricordo il bello di fare le conoscenze in treno, quando prendevo i treni al volo… E poi i primi viaggi al mare, in Liguria, con mia mamma e mio fratello».

Un viaggio nel tempo

Quando i fratelli Lumière, nel 1895, mostrarono al pubblico i loro primi film, i presenti sobbalzarono alla vista di una locomotiva. Qualcuno addirittura fuggì dalla sala temendo di essere travolto. C’è stato un tempo in cui il treno ha saputo farsi largo nella storia del cinema, e un tempo in cui sbuffi, fischi e vapori si sono rivelati traino della trasformazione economica e poi sociale di tutta Italia. Sui binari si sono incrociate le storie dei passeggeri che hanno affollato i vagoni del Novecento alla ricerca di una condizione migliore, ma anche quelle dei feriti di guerra, tanto che le porte degli scompartimenti venivano costruite «a misura di barella».

A raccontarlo commosso è Luigi Cantamessa, direttore generale della Fondazione Ferrovie dello Stato, mentre con la mente torna a quel bambino di tre anni che guardava i treni passare – come chi scrive – alla stazione di Montello Gorlago e a quel ragazzo di sedici che prestava servizio come volontario con l’associazione del Basso Sebino, vendendo biglietti ai pochi turisti di allora. «È un’impresa nata dal cuore, ma che con l’intelligenza e la forza di volontà di quella grande macchina che sono le Ferrovie dello Stato, è diventata una realtà consolidata».

Un viaggio nello spazio

Destinare treni storici a viaggi turistici è un obiettivo dal doppio valore culturale: c’è la memoria, da una parte, e dall’altra la valorizzazione di luoghi d’Italia «forse meno conosciuti rispetto alla metropoli milanese, ma non meno belli», come non manca di sottolineare Barbara Mazzali, assessore al Turismo di Regione Lombardia.

Luoghi come Paratico, raggiungibile con il Sebino Express (prossima corsa l’8 ottobre). La cittadina ospita oggi una «stazioncina d’altri tempi» e un plastico funzionante, che ritrae il comune del lago d’Iseo com’era nel 1950. Sull’imbarcadero ancora esistente, si svolgeva allora il trasbordo dei carri ferroviari su chiatte a motore che, navigando per due ore, raggiungevano gli stabilimenti siderurgici di Lovere. La vecchia stazione di Paratico è oggi riconvertita alla vendita di piante e dolci. «Vedrete la bellezza ritornata dopo tanto abbandono» è l’augurio che Luigi Cantamessa offre ai passeggeri più curiosi.

L’anno prossimo, proprio la ferrovia Palazzolo-Paratico-Sarnico vedrà la circolazione esclusiva del primo treno in Italia con carrozze totalmente scoperte, simili a quelle che viaggiano sulla Ferrovia del Bernina. Per Cantamessa, è un sogno che si avvera. Poi ce n’è un altro, ancora nel cassetto: «creare una società, accanto alla Fondazione Ferrovie dello Stato, che non releghi queste meraviglie che hanno fatto la mobilità del paese a delle uscite occasionali, ma avere accanto all’orario ferroviario di Trenitalia, ogni weekend dell’anno, un treno storico che faccia sognare, a portata di tutti».

Informazioni

Le date e gli orari di partenza di tutti i treni sono pubblicati sul sito www.fondazionefs.it. I biglietti sono in vendita attraverso tutti i canali Trenitalia: sul sito, nelle biglietterie e nei self-service delle stazioni, nelle agenzie di viaggio abilitate. Il titolo di viaggio è gratuito per i minori di 14 anni. È comunque necessario prenotare il biglietto omaggio per assicurarsi il posto a sedere.

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